Oggi ho frequentato una delle mie ultime ( SIGH! ) lezioni di psicologia dell'arte e della letteratura, e alla luce di quel che ho sentito oggi, senza troppi problemi potrei definire quelle bravate delle vere e proprie opere d'arte.
Quanto segue è un riassunto semplicistico del perchè, e serve in sè a gran poco, ma se un giorno troverete di fronte qualcuno che disdegnasse "The jackass", farà non poco figo sciorinare quanto segue.
Il fatto è che la realtà è "merda" ( chiedo scusa per il provenzalismo, ma è necessario ), e la nostra mente altro non fa che velare questo orrore attraverso la mediazione di quello che potremmo definire intelletto ( vi ricordate Kant?noumeno, fenomeno...siamo lì ). Nelle belle arti, la raffigurazione, cogliendo la natura dell'oggetto, in qualche modo mostra il "reale" ( il termine corretto sarebbe la "Cosa", ma non intrichiamo ulteriormente ), ma comunque velato da bellezza e proporzione. In gran parte dell'arte moderna, ciò non avviene. L'esempio più lampante, è quello della body art. Prendiamo gli esempi più estremi, quali non tatuaggi e pearcing, bensì gente che si fa fotografare o filmare mentre si rotola in cespugli di rose, si cosparge di cipria e si provoca dei tagli su tutto il corpo, si fa agganciare a degli ami come quell'uomo chiamato Cavallo. Uno di questi è morto in seguito ad un'emorragia conseguita in seguito a un tentativo di autocastrazione, giusto per darvi un'idea. Il principio estetico da cui deriva tutto ciò è che si cerca di mostrare il "reale" senza alcuna mediazione, in tutto il suo orrore. Di fronte a tali considerazioni, possiamo considerare Bam e gli altri dei veri e propri body artist(come si fa il plurale di artist? )
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Sua maestà imperiale la principessa Cè Nedra, regina suprema dell'occidente e gioiello più prezioso della casata dei Borune, quella mattina era davvero di pessimo umore.