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11/11/2004 21:55
 
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Finito ora il re degli alberi.
Anche se non mi pare si possa gridare al miracolo, l'ho trovato veramente molto molto bello e sicuramente al di sopra della media.
La prima cosa da dire è che non si tratta di fantasy tradizionale, quindi niente elfi, nani e simili. D'altro canto però, keyes non è completamente originale, e si notano parecchi elementi mutuati dalla hobb e da martin. Se volete esempi concreti leggetevi lo spoiler sennò saltatelo.

Spoiler su il re degli alberi, la saga dei lungavista, e le cronache del ghiaccio e del fuoco.










La regina muriele e la cugina sembrano umbra e sagace.
Il principe charles è accompagnato da un giullare molto simile al Matto.
Amore incestuoso di robert verso lesbeth. Fa pensare a jaime e cersei.
La distruzione della famiglia Dare rimanda a quella degli Stark.
C’e di mezzo un corno….
E mi fermo per evitare di postare troppa roba.



Fine spoiler.











Gli elementi che keyes mutua dai su citati autori non sono, come avrete eventualmente letto, relativi alla trama (niente di simile a quello che ha fatto brooks con tolkien nella spada di shannara quindi); bensì si tratta di "immagini", usi e costumi e situazioni dei sei regni e dell'universo di martin che keyes ricicla e reinterpreta. Non ho gradito eccessivamente questa scelta in quanto mentre l'utilizzazione di materiale di origine tolkieniana può passare quasi inosservato (al max diremo di trovarci di fronte a fantasy tradizionale), l'uso di martin e della hobb balza immediatamente all'occhio, in maniera forse un po' troppo diretta ed immediata. Ma si tratta davvero di un peccato veniale.

Parlando più strettamente del romanzo, i personaggi sono in generale meglio definiti di quelli di Erikson, ma al contempo sono riconducibili a tipi fissi, mancando della profondità psicologica di quelli di Martin e della Hobb (ancora loro...). Per la precisione però dico anche che questo discorso non vale per stephen neil e catio, che guarda caso sono i miei personaggi preferiti; non ho trovato alcun difetto né nella loro caratterizzazione né nelle vicende che li riguardano. Anzi. Anne invece incarna il tipo della principessa ribelle e mi ha fatto spesso pensare ad Aria. I suoi capitoli sono cmq molto piacevoli e mano a mano che si procede nella lettura assume un fisionomia abbastanza autonoma. Relativamente al cacciatore aspar, dico che la sua vicenda é poco ricca di suspance. Le cose che gli capitano non è che siano casuali, ma vengono sottolineate forse un po' troppo poco (vedasi profezia che gli viene fatta). Non ho poi trovato molto ispirato tutto il materiale relativo a Winna (capirete leggendo il libro). Nel complesso i capitoli in cui il PDV è il suo sono poco credibili, ma keyes compensa con l'azione, veramente frenetica in alcuni punti, e con alcuni colpi di scena molto ben orchestrati.
L'ambientazione è molto curata, e le atmosfere sono molto affascinanti, alcune sono assolutamente fantastiche. Meglio gli esterni rispetto agli interni (con alcune significative eccezioni che non sto qui a specificare).
La caratterizzazione culturale del mondo é tuttavia nella media: non si inserisce costantemente nelle vicende (come in jordan) ma c'é qualcosa detto qua e là e punti specificamente adibiti a caratterizzare gli elementi storici e culturali (i primi capitoli, le filastrocche, poesie e citazioni da "libri antichi" posti all'inizio delle varie parti in cui il libro é diviso, come in erikson).
La magia è molto originale, rappresentata come strettamente connessa alla Chiesa. I vari "poteri" vengono conferiti grazie al passaggio degli adepti attraverso gli altari sacri dei Santi. Un po' come nei videogiochi, con i vari altari del mana e dei lifepoints. Ho trovato la cosa molto ben congeniata ed originale. Anche i vari incantesimi sono stati una bella sorpresa.
Relativamente alla trama, non entro nel merito. Forse non sarà originalissima, ma a me é piaciuta e l'ho trovata molto coinvolgente. Gli intrighi non sono troppo astrusi come in martin né troppo lenti come nel caso della hobb. L'unico limite è che si capisce prima come si evolveranno alcune questioni.
Quasi mi dimentico, il tasso di aspettativa che si verrà a creare per il prossimo volume (già disponibile nei paesi di lingua inlese) vi impedirà di dormire la notte….

Complessivamente quindi il libro mi é piaciuto e lo suggerisco a tutti senza riserve. I difetti che ho riscontrato sono tutto sommato lievi e penso che ci possano tranquillamente stare, essendo “il re degli alberi” il primo volume di una saga. In più la parte finale è fantastica, facendo dimenticare le eventuali perplessità. In ogni modo se vi mancano feist, martin (che metto perché so che lo amate molto + di quanto lo ami io…..) e jordan aspettate a leggere keyes. Se invece li avete letti e come me state aspettando i vari seguiti, ingannate l'attesa con questo ottimo primo volume della saga dei regni delle spine e delle ossa.
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