BIRGITTE

In una conversazione con Nynaeve [I Fuochi del Cielo, cap.47], Birgitte menziona una storia che coinvolge due individui di nomi Mathena e Zheres. Il primo potrebbe essere un riferimento a Atena o Artemide, il secondo a Orione o a Tiresia
La dea Artemide trasformò, infatti, il cacciatore Orione in un cervo, poi sbranato dai suoi stessi cani, per punirlo di averla guardata mentre faceva un bagno. Atena accecò Tiresia per lo stesso motivo, donandogli, però, a mo’ di compenso, una seconda vista.

L’arco d’argento è uno dei simboli di Artemide, contro altare di quello d’oro del gemello Apollo.

Quando Elayne nomina Birgitte Lady, questa si sceglie come cognome Trahelion, nome che suggerisce un legame con Helio, dio del Sole, spesso identificato con lo stesso Apollo, dio anche degli arcieri.

L’arrivo di Birgitte nel mondo, nuda e già adulta, è un evidente richiamo alla nascita di Afrodite, emersa dalle acque già donna. Come Afrodite è sposata con Efesto, dio brutto e zoppo, Birgitte è legata allo spadaccino, non certo di bel aspetto, Gaidal Cain.


CYNDANE

Cynthia è un nome usato in poesia per indicare Artemide, dea della Luna, spesso identificata con Selene. Riguardo a Selene è da notare il suo amore per il giovane Endimione, giovane che fa sprofondare in un sonno profondo così che non possa accorgersi del suo amore.

ILIADE

• Aginor. Nel XXI libro dell’Iliade un personaggio di nome Aginor attacca Achille, da cui viene sconfitto. Non si dice molto di lui, se non che era un uomo senza scrupoli e forte, consapevole della maggior capacità combattiva di Achille. Nonostante questa consapevolezza di inferiorità decise di attaccare comunque l’eroe greco, confidando nella protezione degli dei che lo sostenevano e nella convinzione che anche i più forti possono commettere errori fatali.
In pochi minuti Achille sconfigge Aginor e Apollo circonda lo sconfitto con una nebbia magica, riportandolo poi all’interno delle mura di Troia.
Ci sono alcuni interessanti parallelismi con gli eventi all’Occhio del Mondo. Anche Aginor sapeva che Rand era più forte di lui. Anche lui era pieno d’orgoglio e presunzione. Anche lui ha attaccato.

• Illian. Da Ilio, antico nome di Troia [in inglese Iliade viene scritto con la doppia elle]

• Telamon. Un altro personaggio dell’Iliade che potrebbe tornare alla mente nel leggere la Ruota del Tempo è Aiace, uno dei più forti e rispettati guerrieri greci, conosciuto anche, per distinguerlo da un omonimo, con il nome del padre, Telamonio. Quando alla morte di Achille si decise di dare l’armatura dell’eroe in dono a Ulisse, Aiace impazzì per la gelosia e l’invidia. Un appunto di origine shakespeariana afferma che Aiace nella sua pazzia uccisa un intero gregge di pecore, scambiate per nemici.
Si può notare come “telamone” indichi anche una “cariatide maschile”, un pilastro di supporto scolpito con fattezze maschili.


LE DONNE DI GIOVE

Molte delle lune di Giove hanno il nome di sue amanti. Tra queste ci sono:

• Callisto. Una seguace di Artemide, molto combattiva
• Europa. Una principessa rapita da Zeus, un’azione che lascia il fratello di lei sradicato dalla sua terra e senza più obblighi.
• Io. Una ragazza che aveva avuto una premonizione dell’amore di Zeus per lei.


KORE

Tuon, la Figlia delle Nove Lune, ha un altro nome, Kore. Kore era uno degli antichi nomi di Persefone, la dea della Primavera, rapita da Ade, di cui ne divenne, in seguito, la sposa. Alla fine di Winter’s Heart Mat porta via Tuon e sappiamo che sono destinati a sposarsi. Inoltre il nome Kore significa anche “figlia” o “ragazza”.


MOIRAINE

Le Moire, le tre dee greche il cui compito era quello di tessere il filo della vita degli uomini. Guidano l’umanità dalla nascita alla morte e sfuggire alla loro influenza è molto difficile. Omero le unisce in un’unica dea, Moira.


EDIPO

Re di Tebe, patricida e marito della propria madre. Quando scopre cosa ha fatto si acceca e si esilia dalla sua città. Conduce una vita da mendicante fino alla morte, che lo coglie vicino ad Atene. Possibili connessioni con la visione di Rand nei panni di un mendicante cieco.


ORFEO

Un grande musicista la cui moglie, Euridice, viene uccisa la notte di nozze da un serpente. Per riportarla indietro, Orfeo viaggia fino al regno di Ade. La sua musica muove a compassione il re degli Inferi e la sua regina, ottenendo così il permesso di riportare Euridice in vita, a patto che non si volti a guardarla fino a quando non raggiungeranno la luce del mondo. Ma Orfeo non riesce a controllarsi, si volta, e perde per sempre la sua amata. Ma le disavventure di Orfeo non finiscono qui, la sua fine infatti è causata dalle feroci Menadi durante un Baccanale.
Possibile un collegamento con Thom e il ritorno di Moiraine (sperando che Thom abbia maggior fortuna…)

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Re di Tebe, patricida e marito della propria madre. Quando scopre cosa ha fatto si acceca e si esilia dalla sua città. Conduce una vita da mendicante fino alla morte, che lo coglie vicino ad Atene. Possibili connessioni con la visione di Rand nei panni di un mendicante cieco.

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Rand ha una visione di se stesso mendicante cieco?
(Si lo so, non dovevo andare avanti a leggere spoiler, ma non potevo trattenermi... )

Non so bene come sia la vicenda, ma se da condottiero Rand decade a mendicante cieco, beh avete toppato personaggio!!! Non Edipo, bensì un altro personaggio, stavolta storico, sempre cmq legato al mondo greco (diverso da quello Classico ed Ellenistico...), da grande generale finisce povero! Costui era il generale bizantino che riconquistò l'Africa, sottraendola ai Vandali e vinse i Goti in Italia, ma per l'invidia dei cortigiani imperiali, fu accusato ingiustamente di tradimento, e, reputato colpevole, fu spogliato di tutte le sue cariche e i suoi beni. Finì, stando alla leggenda, a mendicare cieco per le strade di Bisanzio, accompagnato dal giovane nipote. Più di un pittore romantico lo prese ad esempio per mostrare la variabilità delle vicende umane. Questo personaggio è.... il prode Belisario!

Peraltro sulla sua fine da mendicante molti storici moderni hanno avanzato qualche riserva, ma la figura del condottiero finito a chiedere la carità sembra proprio ricollegarsi a Rand.

Viceversa Edipo commette, involontariamente, un peccato tutt'altro che banale, sposando la madre e generando con lei dei figli/fratelli, questo dopo aver ucciso il padre. Scacciato da Tebe, troverà cmq la pace a Colono, sobborgo di Atene, accompagnata dalla figlia Antigone (protagonista poi di un'altra tragedia scritta da Sofocle, l'Antigone appunto). A parte la cecità, difficile vedere quindi un parallelismo fra Edipo e Rand, non solo a livello di vicenda narrativa, ma anche di personalità. Edipo è l'incarnnazione della razionalità e della pazienza, nonchè del desiderio della Conoscenza (la Filosofia), virtù non proprio appatenenti a Rand...


Ciao!

Belisario entrò in contrasto con l'imperatore Giustiniano riguardo l'ordinamento da dare ai territori riconquistati: Giustiniano intendeva creare un regno tributario ostrogoto, lui invece puntava alla rifondazione dell'Italia in provincia imperiale.
Venne mandato a combattere i persiani, quindi richiamato in Italia e successivamente incarcerato per un breve periodo, ma presto liberato.
Non finì di certo la sua vita come mendicante, anzi gli venne riaffidato un importante comando, quello della guerra contro i bulgari.

Morì nello sfarzo datogli dalle ricchezze accumulate in vita, tutto il contrario di quello che dicono le leggende, tra cui una che parla addirittura di un cane che lo accompagnava, con al collo un cartello con la scritta "date obulum Belisario"!

Penso che il collegamento con Edipo sia dovuto, se le mie memorie liceali non mi ingannano, alla perdita del potere da parte di Edipo, dopo aver scoperto il parricidio e la relazione incestuosa con la madre, e al suo errare da una città all'altra accompagnato dalla figlia.

La cosa delle donne di Giove è bestiale...
Pensando poi che Rand preferisce i fulmini alle palle di fuoco o ai terremoti (gli attacchi più "semplici" incanalando) vediamo che RJ non ha lasciato NULLA al caso, ma centinaia di indizi che andando avanti ci aiutano a capire