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03/10/2005 11:18
 
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Indice dell'autore
Il re degli alberi - review by Frankifol 11/11/2004
Il re degli alberi - review by Gareth Bryne 26/08/2005
Il re degli alberi - review by Drusilla75 03/10/2005

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Il principe delle ombre - review by Frankifol 29/06/2005
Il principe delle ombre - review by Polgara 18/08/2005

[Modificato da Strider3it 03/10/2005 11.56]



_________________________________________



["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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03/10/2005 11:21
 
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Il re degli alberi (The Briar King) - by Frankifol
Trattasi del primo volume della saga "I Regni delle Spine e delle Ossa".

Fanucci
608 pagine
Anno: 2004
ISBN: 88-347-1044-4
Prezzo: 18.50 €





Anche se non mi pare si possa gridare al miracolo, l'ho trovato veramente molto molto bello e sicuramente al di sopra della media.
La prima cosa da dire è che non si tratta di fantasy tradizionale, quindi niente elfi, nani e simili. D'altro canto però, keyes non è completamente originale, e si notano parecchi elementi mutuati dalla hobb e da martin. Se volete esempi concreti leggetevi lo spoiler sennò saltatelo.

Gli elementi che keyes mutua dai su citati autori non sono, come avrete eventualmente letto, relativi alla trama (niente di simile a quello che ha fatto brooks con tolkien nella spada di shannara quindi); bensì si tratta di "immagini", usi e costumi e situazioni dei sei regni e dell'universo di martin che keyes ricicla e reinterpreta. Non ho gradito eccessivamente questa scelta in quanto mentre l'utilizzazione di materiale di origine tolkieniana può passare quasi inosservato (al max diremo di trovarci di fronte a fantasy tradizionale), l'uso di martin e della hobb balza immediatamente all'occhio, in maniera forse un po' troppo diretta ed immediata. Ma si tratta davvero di un peccato veniale.

Parlando più strettamente del romanzo, i personaggi sono in generale meglio definiti di quelli di Erikson, ma al contempo sono riconducibili a tipi fissi, mancando della profondità psicologica di quelli di Martin e della Hobb (ancora loro...). Per la precisione però dico anche che questo discorso non vale per stephen neil e catio, che guarda caso sono i miei personaggi preferiti; non ho trovato alcun difetto né nella loro caratterizzazione né nelle vicende che li riguardano. Anzi. Anne invece incarna il tipo della principessa ribelle e mi ha fatto spesso pensare ad Aria. I suoi capitoli sono cmq molto piacevoli e mano a mano che si procede nella lettura assume un fisionomia abbastanza autonoma. Relativamente al cacciatore aspar, dico che la sua vicenda é poco ricca di suspance. Le cose che gli capitano non è che siano casuali, ma vengono sottolineate forse un po' troppo poco (vedasi profezia che gli viene fatta). Non ho poi trovato molto ispirato tutto il materiale relativo a Winna (capirete leggendo il libro). Nel complesso i capitoli in cui il PDV è il suo sono poco credibili, ma keyes compensa con l'azione, veramente frenetica in alcuni punti, e con alcuni colpi di scena molto ben orchestrati.
L'ambientazione è molto curata, e le atmosfere sono molto affascinanti, alcune sono assolutamente fantastiche. Meglio gli esterni rispetto agli interni (con alcune significative eccezioni che non sto qui a specificare).
La caratterizzazione culturale del mondo é tuttavia nella media: non si inserisce costantemente nelle vicende (come in jordan) ma c'é qualcosa detto qua e là e punti specificamente adibiti a caratterizzare gli elementi storici e culturali (i primi capitoli, le filastrocche, poesie e citazioni da "libri antichi" posti all'inizio delle varie parti in cui il libro é diviso, come in erikson).
La magia è molto originale, rappresentata come strettamente connessa alla Chiesa. I vari "poteri" vengono conferiti grazie al passaggio degli adepti attraverso gli altari sacri dei Santi. Un po' come nei videogiochi, con i vari altari del mana e dei lifepoints. Ho trovato la cosa molto ben congeniata ed originale. Anche i vari incantesimi sono stati una bella sorpresa.
Relativamente alla trama, non entro nel merito. Forse non sarà originalissima, ma a me é piaciuta e l'ho trovata molto coinvolgente. Gli intrighi non sono troppo astrusi come in martin né troppo lenti come nel caso della hobb. L'unico limite è che si capisce prima come si evolveranno alcune questioni.
Quasi mi dimentico, il tasso di aspettativa che si verrà a creare per il prossimo volume (già disponibile nei paesi di lingua inlese) vi impedirà di dormire la notte….

Complessivamente quindi il libro mi é piaciuto e lo suggerisco a tutti senza riserve. I difetti che ho riscontrato sono tutto sommato lievi e penso che ci possano tranquillamente stare, essendo “il re degli alberi” il primo volume di una saga. In più la parte finale è fantastica, facendo dimenticare le eventuali perplessità. In ogni modo se vi mancano feist, martin (che metto perché so che lo amate molto + di quanto lo ami io…..) e jordan aspettate a leggere keyes. Se invece li avete letti e come me state aspettando i vari seguiti, ingannate l'attesa con questo ottimo primo volume della saga dei regni delle spine e delle ossa.


Genere: _____________
Votazione: __/30


Review by Frankifol

[Modificato da Strider3it 03/10/2005 12.12]



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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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03/10/2005 11:36
 
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Il re degli alberi (The Briar King) - by Gareth Bryne
Semplicemente fantastico: un 8 pieno, pieno e forse qualcosa in più.....

nella mia limitata esperienza di letture fantasy, ho sempre poco apprezzato i libri di ambientazione D&D con le loro classiche distinzione razze/classi tanto note....così come non sono un grande amante del fantasy tutto maghi e incantesimi (ovviamente con qualche eccezione).....e non gradisco neppure i libri troppo semplici dove la trama viene data come semplice contorno all'ambientazione e ai combattimenti....

Keyes evita tutte le caratterisitiche sopra elencate, e nonostante mi sia sembrata chiara l'influenza di Martin in alcuni punti (influenza più di forma che di sostanza), riesce a scrivere un libro originale.

La trama si sviluppa in un intreccio non troppo complesso ma estremamente scorrevole che spinge a leggere un capitolo dopo l'altro, i protagonisti diversi sia per caratterizzazione che per estrazione si alternano nella conduzione della vicenda in maniera equilibrata......Ottimo l'uso della magia legato a religione, culto, antiche divinità e differenziato in modalità sicuramente non comuni. Le ambientazioni sono curate e rendono alla perfezione le varie atmosfere.....azzeccato anche il finale dove solo nuovi interrogativi invogliano immediatamente alla lettura del secondo libro....

Difficilmente giudico un saga dal primo libro, ma se Keyes riuscirà a mantenersi su questi livelli siamo di fronte a un piccolo capolavoro.


Genere: _____________
Votazione: 27/30


Review by Gareth Bryne


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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
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03/10/2005 11:41
 
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Il re degli alberi (The Briar King) - by Drusilla75
Il giudizio tutto sommato è positivo.
Bella la storia. Il primo libro scorre veloce, il secondo, a tratti lento, si riscatta con un finale al cardiopalma.. Buona la caratterizzazione dei personaggi e... nonostante straveda per Catio ... ho trovato particolarmente intrigante la figura di Leoff, tra i personaggi secondo me è il più riuscito.
Forse la pecca più grande sta nella caratterizzazione delle razze ridotte a semplici differenze linguistiche e della geografia in generale.. meglio Jordan, Tolkien e direi anche Martin... ma tutto sommato alla fine ci si riesce ad orientare abbastanza..
Aspetto il prossimo e vi invito a leggere i primi due se non lo avete ancora fatto.

Genere: _____________
Votazione: __/30


Review by Drusilla75

[Modificato da Strider3it 03/10/2005 11.52]



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03/10/2005 11:47
 
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Il principe delle ombre (The Charnel Prince) - by Frankifol
Trattasi del secondo volume della saga "I Regni delle Spine e delle Ossa"

Fanucci
544 pagine
Anno: 2005
ISBN: 88-347-1097-5
Prezzo: 18.50 €



Innanzi tutto il libro mi è piaciuto, e mi sento di consigliarlo a tutti. Keyes si inserisce a pieno merito nell'olimpo dei nuovi autori, tallonando jordan, affiancando erikson e secondo me scalzando martin.

Entrando nel dettaglio, mi aspettavo qualcosa in più dalla caratterizzazione degli ambienti; le atmosfere sono meno pregnanti rispetto al primo volume. In questo quadro si inseriscono le perplessità che ho provato nel passaggio tra le diverse nazioni. Sono tutte dipinte con pochi tratti e questa scelta dell'autore mi ha lasciato un po' insoddisfatto. Il tutto poi, alla luce di un paragone con il re degli alberi, dove le atmosfere la fanno da padrone ovunque.
Questa e magari qualche scelta lessicale un po' ardita (produzione di dialetti spagnoleggianti e teutonici) sono le uniche pecche che ho trovato.
Keyes infatti riesce a dosare perfettamente l'azione (spesso piacevolmente cruenta) con i momenti più riflessivi (caratterizzati da dialoghi che svariano da un tono francamente divertente ed ironico a momenti di estrema tensione).
I colpi di scena ci sono e sono tutti di grande effetto.
Rispetto al primo volume, tranne che per un paio di elementi presenti all'inizio, non si sente più l'influenza della hobb.
I personaggi vecchi vengono meglio caratterizzati, quelli nuovi, leoff su tutti, sono perfetti.
I tratti però che mi hanno fatto amare questo libro sono di tipo concettuale.
E' infatti raro trovare un autore che pescando a piene mani da stilemi classici del genere riesca ad ottenere come risultato una piacevole originalità. In questo quadro di reinterpretazione si inserisce la visione di una natura non propriamente benevola, caratterizzata da un aura di decadentismo. Per interci, qui le foreste sono luoghi pericolosi per definizione, quasi dotati di un proprio spirito di sopravivenza, rivolto spesso e volentieri contro l'uomo visto come un usurpatore.
Altra fonte di soddisfazione è quella rappresentata dalla contemplazione di una Chiesa temporalista e corrotta che si configura come il vero nemico; ipotizzando un lieto fine, spero che nel quarto volume potrò godermi la distruzione "cartaceo-romanzata" di questa istituzione.
Infine una nota a parte la merita il personaggio del compositore, leoff. Tutta la faccenda filosofica della musica è davvero bella, e, a chi lo ha letto, non sfuggiranno le analogie con la sonata a kreutzer di tolstoj.

Genere: _____________
Votazione: __/30


Review by Frankifol

[Modificato da Strider3it 03/10/2005 12.13]



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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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03/10/2005 11:54
 
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Il principe delle ombre (The Charnel Prince) - by Polgara
I due libri mi sono piaciuti in maniera pressochè uguale, poi in ogni libro c'è un personaggio che ha dato quel qualcosa in più: nel primo è Stephen, mentre nel secondo è Leoff.
Logicamente "sbavo" per Neil e Catio

Concordo con Franky che Keyes è uno scrittore di alto livello, in questo ultimi anni è, insieme a Erikson, Jordan e Martin, uno degli scrittori contemporanei migliori nel campo del fantasy.

Di questo sono molto contenta perchè significa che potremo godere nel leggere per ancora molto tempo delle ottime storie fantasy!

Genere: _____________
Votazione: __/30


Review by Polgara


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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
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