Ed ho finito anche questo Cuore dell'Inverno...
Esordisco subito dicendo che mi è piaciuto più del precedente, ma che non è all'altezza dei volumi fino al 6°.
Ritorna Mat, ed ancora un volta sono i capitoli migliori del libro. si sta confermando sempre più il miglior personaggio di Jordan (secondo me, ovviamente)...
I capitoli iniziali su Elayne sono lenti, ma non pesanti; ed aprono interessanti prospettive per i prossimi libri.
Quelli su Perrin sono lenti e di una noia mortale. Ormai si è completamente rammollito, ha più fegato sua moglie che lui. Stranamente, infatti, mi è piaciuto più il POV di Faile che quello di Perrin.
Pure quelli dedicati a Far Madding non sono male, che oltre a presentarci una nuova città, ci mostrano un Rand al contempo più introspettivo, ma a che più duro (come dice Min, prima era roccia, ora è ferro). E poi ero curioso di sapere cosa ne pensi dei suo nuovo legame triplo...
A tal proposito, ma quel povero ragazzo come ha fatto a non impazzire?
Ora ha nella testa la voce di un pazzo furioso che, o gli urla di uccidere tutti, o piange la moglie morta, gli appare un viso (Moridin?) ogni volta che tenta di incanalare, e si ritrova con 4 legami da custode...

E veniamo alla pulitura di saidin: è certamente il climax del libro, ma a me non ha entusiasmato più di tanto. Sarà il repentino e continuo cambio dei punti di vista, che secondo me spezza il ritmo della narrazione (e il fatto che non li separino tra loro non aiuta), ma da un evento dalla così vasta ed inimmaginabile portata mi sarei aspettato qualcosa di decisamente più epico. Da questo punto di vista i Pozzi di Dumai restano insuperabili. Non dico che non ci fosse pathos in quelle pagine, ma dato come ne parlavate, mi aspettavo qualcosa di più...


Mi da da pensare che, di fatto, di passi veramente importanti verso l'ultima battaglia non se ne fanno, anzi non c'è nulla che indichi una rapida conclusione delle sottotrame aperte nell'ottavo libro.