Libro II Cap. 46: Per uscire dall'Ombra

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DragoRinato
00mercoledì 6 ottobre 2010 23:06
To Come Out of the Shadow
Nynaeve PdV - Mentre Nynaeve, Elayne e Min vanno a salvare Egwene, sentono urla provenire dalla casa di Turak. Min le guida verso la stanza di Egwene. Egwene ha sognato che Rand era vicino. Egwene capisce che anche le sul'dam possono incanalare. Quando Renna entra e viene catturata con l'a'dam di Egwene. Lasciano Seta e Renna legate con il collare. Egwene vorrebbe recuperare Bela, ma Nynaeve le spiega che fuggiranno via nave. Lasciando l'edificio si accorgono che le strade sono vuote. Dei soldati si avvicinano e Egwene li attacca. Una palla di fuoco di risposta esplode e Nynaeve e Elayne vengono separate da Min e Egwene.

Bayle Domon PdV - Le esplosioni mandano in panico la ciurma della Spray. Un marinaio, Aedwin Cole, vole tagliare le cime e Yarin approva. Bayle Domon invece vuole aspettare ancora.

Geofram Bornhald PdV - Geofram Bornhald osserva i fulmini sopra Falme. Manda via Byar con dei messaggi e si prapara a marciare con i Manti bianchi verso la battaglia.

Rand PdV - Rand è con Ingtar in un vicolo. Mat, Perrin e Hurin sono all'altro capo del vicolo. Rand ha strane sensazioni di pericolo per alcuni importati fili messi in pericolo. Ingtar ammette di aver fatto entrare l'Uomo Grigio a Fal Dara. Non sapeva cosa sarebbe accaduto. Non sa ancora se il bersaglio era Rand o Siuan. L'Ombra è preferibile all'oblio come successo a Caralain e Hardan. Ingtar voleva il Corno così da poter ritornare alla Luce. Ingtar ha vissuto futuri orribili nella Pietra Portale. Si sacridica difendendo il vicolo in modo da permettere la fuga agli altri.
DragoRinato
00mercoledì 6 ottobre 2010 23:29
un bellissimo estratto...
«Qui un solo uomo potrebbe tenerne a bada cinquanta» disse Ingtar. Le
due stalle erano vicinissime, con spazio sufficiente appena per due uomini
affiancati. «Un solo uomo per bloccarne cinquanta in una strettoia. Non
brutta, come morte. Per meno, hanno creato ballate.»
«Non ce ne sarà bisogno» disse Rand. «Spero.» Vide esplodere un tetto.
"Come faccio a tornare in città?" pensò. "Devo raggiungere Egwene. Lei e
le altre?" Scosse la testa e si sporse dall'angolo. I Seanchan si avvicinavano.
«Non ho mai saputo che cosa avrebbe fatto» disse Ingtar, piano, quasi
tra sé. Aveva sguainato la spada e ne saggiava il filo. «Un ometto pallido
che nessuno nota nemmeno se guarda proprio dalla sua parte. Devi farlo
entrare a Fal Dara, mi fu detto; nella fortezza. Non volevo, ma dovevo farlo.
Capisci? Dovevo. Non sapevo quali intenzioni avesse, finché non ha
scagliato la freccia. Ancora adesso non so se mirava all'Amyrlin o a te.»
Rand sentì un brivido. Fissò Ingtar. «Cosa dici?» bisbigliò.
Ingtar studiò la spada e parve non udire. «Dappertutto la razza umana è
spazzata via. Nazioni cadono e svaniscono. Amici delle Tenebre sono ovunque.
Nel meridione pare che nessuno se ne accorga, che nessuno se ne
curi. Noi combattiamo per tenere le Marche di Confine, per dare sicurezza
ai popoli del meridione; ma ogni anno, malgrado i nostri sforzi, la Macchia
avanza. E nel meridione pensano che i Trolloc siano un mito e i Myrddraal
storie da menestrelli.» Si accigliò e scosse la testa. «Pareva l'unico modo.
Saremmo morti per niente, in difesa di popoli che neppure conoscono le
nostre imprese, che non se ne curano. Pareva logico. Perché lasciarci distruggere
per loro, quando potevamo avere la nostra pace? Meglio l'Ombra, ho pensato,
che l'inutile oblio, come Carallain, come Hardan, come...
Pareva così logico, allora.»
Rand lo afferrò per il bavero. «Smettila di dire stupidaggini!» sbottò, rifiutandosi
di raccogliere le allusioni. «Parla chiaro, senza tante storie!»
Ingtar lo guardò con occhi lucidi di lacrime trattenute. «Sei un uomo
migliore di me. Pastore o lord, sei un uomo migliore. Le Profezie dicono:
'Chiunque mi suoni, non pensi alla gloria, ma solo alla salvezza'. Alla mia
salvezza, pensavo. Avrei suonato il Corno, avrei guidato a Shayol Ghul gli
eroi delle Epoche. Di sicuro questo gesto sarebbe bastato a salvarmi. Nessuno
cammina nell'Ombra tanto a lungo da non poter tornare nella Luce.
Così si dice. Sarebbe bastato a cancellare cosa sono stato e cosa ho fatto.»
«Oh, Luce santa, Ingtar!» Rand lasciò la presa e si abbandonò contro la
parete della stalla. «Credo che.,. che la volontà basti. Non devi fare altro
che smettere d'essere... uno di loro.» Ingtar trasalì come se Rand l'avesse
detto a chiare lettere: Amico delle Tenebre.

«Rand, quando Verin ci ha portati qui attraverso la Pietra Portale, ho...
ho vissuto altre vite. Talvolta ho avuto fra le mani il Corno, ma non l'ho
mai suonato. Ho cercato di fuggire quel che ero diventato, ma non ci sono
mai riuscito. Mi si chiedeva sempre dell'altro, sempre cose peggiori delle
precedenti, finché non ero... Tu eri pronto a rinunciare a tutto per salvare
un'amica. 'Chiunque mi suoni, non pensi alla gloria.' Oh, Luce, aiutami!»
Rand non seppe che cosa dire, Come se Egwene gli avesse rivelato d'a-
vere ucciso bambini. Una confessione troppo orribile per crederci. Troppo
orribile perché chiunque l'ammettesse, se non era vera.
Dopo un poco Ingtar parlò di nuovo, con fermezza. «Dev'esserci un
prezzo, Rand. C'è sempre un prezzo. Forse posso pagarlo qui.»
«Ingtar, non...»
«Ogni uomo ha il diritto, Rand, di scegliere il momento in cui Rinfoderare la Spada. Anche uno come me.»
Prima che Rand potesse replicare, Hurin giunse di corsa dal fondo del
vicolo. «La pattuglia ha cambiato direzione» annunciò. «Va giù in città.
Pare che si radunino lì. Mat e Perrin hanno proseguito.» Diede una rapida
occhiata alla via e si ritrasse. «Meglio seguirli, lord Ingtar, lord Rand. Quei
Seanchan dalla testa d'insetto sono quasi qui.»
«Vai, Rand» disse Ingtar. Si girò verso la via e non guardò più Rand e
Hurin. «Porta il Corno nel posto che gli compete. Ho sempre saputo che
l'Amyrlin avrebbe dovuto affidare a te il comando. Ma volevo soltanto
mantenere integro lo Shienar, evitare che ci spazzassero via e ci dimenticassero.»
«Lo so, Ingtar» disse Rand. Trasse un respiro profondo.
«La Luce splenda su di te, lord Ingtar di Casa Shinowa. Possa tu trovare riparo nella mano
del Creatore.» Gli toccò la spalla. «L'ultimo abbraccio della madre ti dia il
benvenuto a casa.» Hurin ansimò.
Someshta The Green Man
00giovedì 7 ottobre 2010 10:40
Da brividi questo pezzo! [SM=x494581]
semirhage
00giovedì 7 ottobre 2010 13:53
Quoto [SM=x494573]
Non so quante volte l'ho riletto, per me Ingtar è un personaggio molto ben fatto, la personificazione del conflitto interiore tra bene e male... Lo adoro [SM=x494533]
Moiraine Sedai
00giovedì 7 ottobre 2010 17:14
Quando l'ho letto mi ha commosso, un pezzo davvero molto molto bello e toccante.
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