Preferite Jordan o Martin????E perchè???

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Shaidar
00lunedì 12 novembre 2007 11:23
Non mi pareva ci fosse una discussione riguardo un paragone tra i due giganti della fantasy degli ultimi anni, vorrei sapere anche le vostre opinioni.
Io li adoro entrambi, ma se dovessi scegliere direi Jordan, anche se generalmente Martin piace a tutti, a differenza di RJ.
Come ho già scritto ciò è imputabile a diverse ragioni (scusate se ripresento lo stesso post, ma nella discussione dove l'avevo scritto andava un po' OT):

_molti che leggono Jordan si fermano ai primissimi libri, dove
può sembrare un fantasy "che fa genere", mentre altri
addirittura non finiscono il primo, dicendo di non avervi
trovato niente di innnovativo

_in Italia succede che le dimensioni dei libri di RJ non attraggono molto i non appassionati del genere, che magari volendo concedersi una lettura fantasy preferiscono vertere su Martin, che presenta 400 pagine in meno (il problema è che in lingua originale le pagine coincidono più o meno)

_la Mondadori come potenzialità, influenza, notorietà, appeal non è paragonabile alle altre case editrici, seppur gloriose come la Fanucci (che conta fior di autori tra le sue file, sia chiaro). E' l'unica, forse, che è riuscita veramente a fidelizzare i lettori "di consumo", cioè chi compra (e spesso non legge...) libri di un po' tutti i generi, puntando sulla loro immediata riconoscibilità.

_Martin, in quanto più realistico, è considerato come la miglior espressione del fantasy "maturo", senza il modello ricorrente di elfo-nano-uomo-in-viaggio-per-trovare-un-oggetto-e-sconfiggere-il-Male- assoluto, e per questo finisce per essere apprezzato maggiormente dagli adulti, da chi quel genere non lo digerisce o da chi invece ne ha letto tanto da stufarsene e anche da chi legge soltanto romanzi storici, sicuramente per il suo crudo realismo e per la sua ambientazione che richiama molto il Medioevo.

Che ne pensate??? [SM=x494583]
Raynevan
00lunedì 12 novembre 2007 12:37
Devo dire che mi hai anticipato!...è un confronto che affascina anche me...
Io come si capisce dalla classifica preferisco Jordan ,certo un'analisi dettagliata dello stile e delle tematiche degli autori sarebbe troppo complesso, quelle che elenco sono solo le mie impressioni,sono entrambi autori che hanno punti di forza diversi e forse quelli di RJ mi attraggono di più:

Trovo che [SM=x494609] riesca a dare più umanità ai personaggi e a trasmettere tramite loro una maggiore varietà di emozioni,la scrittura di Martin mi pare spesso meno introspettiva i suoi personaggi sono molto più seri o meglio "si prendono più sul serio",ma finiscono per essere più freddi.

Il tono della narrazione di Martin è più costante,si legge più facilmente perchè il ritmo è sempre alto e i monologhi non sono mai lunghi e "interiori"(anche nelle piccolezze)come in Jordan.

Gli antogonisti di Martin sono strepitosi..

I protagonisti di Jordan sono strepitosi...in più il tema del sacrificio e del predestinato(ignaro, questa volta) che permeano tutta la saga sono per la sensibilità attuale (e non solo) di grandissima efficacia.
[SM=x494641]

Il grado di realismo di Martin è nuovo per il fantasy...ma io vedo nella sua storia una sorta di romanzo cavalleresco,che si rifà nel tono più ad una vera e propria cronaca medioevale che a un fantasy "modello Tolkien",da questo punto di vista ciò che in Jordan e per esempio in Tolkien viene filtrato per assumere forme simboliche, in Martin e rappresentato in maniera più diretta e cruda.

Personalmente mi affascina nel fantasy la possibilità di scindere e rappresentare il bene
e il male nei termini assoluti tipici del mito,cosa che nella vita reale risulta impossibile,mi affascinerebbe molto un fantasy capace di manifestare il male in modo crudo e realistico in alcune parti,rendendolo diretto alla Martin ma comunque ben delimitato..questo spunta a tratti nella narrazione di Jordan..

per ora mi fermo qui...
rispondete numerosi!!!
[SM=x494605] [SM=x494605] [SM=x494588]






Shaidar
00lunedì 12 novembre 2007 14:02
Quoto tutto, Jordan è più astratto e immaginifico, Martin è più pragmatico e realista.

Aggiungo che a mio parere uno dei punti di forza di Martin è che non si capisce bene chi sono gli antagonisti, nel senso che non c'è la caratterizzazione dei personaggi secondo le categorie bene/male, è assente ogni tipo di predestinazione, le profezie sono sempre difficili da comprendere e ogni personaggio pensa solo al suo tornaconto!
In Jordan, invece questo avviene in maniera lampante, ma comunque molto suggestivo, la figura del Drago è indicativa in questo senso: incarna il bene assoluto ma porta sventura, i popoli si piegano a lui perchè sanno che il loro destino dipende dalle sue azioni, ma al tempo stesso lo temono perchè non sanno fino a dove potrà spingersi...

Per quanto riguarda i monologhi, è vero che in Martin c'è minor introspezione ma non dimenticherei che i suoi capitoli sono tutti particolari punti di vista di personaggi, i quali, più che elaborare profonde riflessioni come in Jordan, meditano sulle proprie vicissitudini, sui progetti futuri di dominio, su come sfruttare gli altri, sulle opportunità di incrementare il proprio potere ecc.
KoloK
00lunedì 12 novembre 2007 17:34
Ecco i pareri dei "cugini" [SM=x494535]

http://www.fantasymagazine.it/forum/viewtopic.php?t=8592

XWP
00martedì 13 novembre 2007 09:42
Allora io non posso esprimere una preferenza per l'uno o l'altro, perchè entrambi mi hsnno appassionato alla stessa maniera, ognuno per le proprie caratteristiche:



Jordan: è riuscito a trasformare un fantasy tradizionale in un'opera epica, compito tutt'altro che semplice; ha costruito un mondo grandioso, ampio, particolareggiato e variegato, pieno di nazioni, ciascuna con la sua storia, la sua cultura, la sua religione ed i suoi costumi!! Adoro i suoi personaggi, a cui sono legatissima e il modo in cui ha concepito il funzionamento della magia (l'idea del binomio Saidar/Saidin è geniale!!!!);trovo originale l'idea di aver creato le Aes Sedai e la torre bianca da un lato e i Reietti dall'altro; e poi ha creato una storia coinvolgente, nell'ambito della quale ha dosato molto bene le parti di dialogo e quelle di azione, e sì amo anche la sua cura per i dettagli e le sue descrizioni approfondite!!!!
L'unica pecca è che, a tratti, è indubbiamente prolisso ma gli perdono tutto!!!

Martin: beh che dire, la sua storia è intrigante e senza un attimo di respiro! Adoro il mondo da lui costruito, così reale, così vero,così crudo, dove la magia gioca una minima parte; i suoi personaggi sono un qualcosa di notevole,nè buoni nè cattivi ma solo umani;impossibile rimanere indifferenti, Martin è riuscito a rappresenteraci tutte le sfaccettature della personalità umana tramite i suoi antieroi! Nessuno è perfetto nessuno è al sicuro! La storia è ricca di inganni, profezie, sottotrame,misteri, eventi imprevedibili che spiazzano i lettore ma che, al tempo stesso, lo fanno rimanere incollato alle pagine!
Pecca: credo che a , volte, ricerchi un'eccessiva imprevedibilità; se una cosa, a volte, è scontata a me nn discpiace affatto!!!Il linguaggio, duro e a tratti volgare, è perfetto, forse qualche volta esagera, ma, come ho detto per Jordan, anche a Martin perdono tutto!



Due grandi.




ashe89
00martedì 13 novembre 2007 10:10
ma che domande stupide???
in un forum di Jordan penso che tutti lo preferiscano a Martin!!!!
almeno secondo me è così!!!!
non c'è nemmeno da fare il paragone
Shaidar
00martedì 13 novembre 2007 10:21
Re:
ashe89, 13/11/2007 10.10:

ma che domande stupide???
in un forum di Jordan penso che tutti lo preferiscano a Martin!!!!
almeno secondo me è così!!!!
non c'è nemmeno da fare il paragone



Non è vero, perchè se vai a vedere la classifica per autori scoprirai che l'esito del sondaggio non è così scontato, anzi tutt'altro...
E poi se le domande sono stupide basta non rispondere... [SM=x494553]

KoloK
00martedì 13 novembre 2007 16:07
Re:
ashe89, 13/11/2007 10.10:

ma che domande stupide???
in un forum di Jordan penso che tutti lo preferiscano a Martin!!!!
almeno secondo me è così!!!!
non c'è nemmeno da fare il paragone



[SM=x494554]


Raynevan
00mercoledì 14 novembre 2007 11:54
E si per nulla scontato visto che salvo alla fine del "sondaggio" Martin era preferito a Jordan...anche tra i "cugini" mi pare che George riscuota più consensi...
Mat Cauthon
00giovedì 15 novembre 2007 21:03
Jordan e Martin sono diversi sotto molto aspetti. Jordan è più classico, Martin più innovativo pur rifacendosi al romanzo storico.

Se si fa un discorso di vendite Martin è assolutamente avvantaggiato, l'impatto che può avere Mondadori, sui clienti, è inarrivabile per le altre case editrici. Negli ultimi anni ha retto il confronto, comunque su un singolo libro, solo Salani. Fanucci, per quanto possa lavorare bene, non è in grado di reggere il confronto.

Se si fa un discorso di stile c'è il confronto tra il professionista fattosi negli anni (Jordan) e il professionista arrivato al Fantasy (Martin). Il secondo a tutti i vantaggi dati dal conoscere i ferri del mestiere, la capacità narrativa e l'uso dei mezzi di scrittore sono sempre stati costanti in Martin. Jordan si è fatto col tempo, L'Occhio del Mondo (nonostante le pubblicazinoi dedicate a Conan) è diverso da quelli seguenti, più ingenuo anche se già si vedessero le grandi capacità di trama dell'autore.

Per quel che riguarda i personaggi, sia protagonisti che antagonisti, siamo difronte a due grandi autori. I loro personaggi sono indimenticabili e forti, descritti in maniera diversa ma sempre con precisione e profondità. Grazie ai personaggi secondari la spunta Jordan, i suoi comprimari hanno più impatto, nonostante il numero.


Un consiglio, se vi sono piaciuti entrambi - e secondo me sono tra i migliori del genere - non potete non leggere un altro grande del genere: Steven Erikson e la sua "Caduta di Malazan"

Su diversi forum, questo compreso, si parlava di Jordan, Martin ed Erikson come la triade al top della letteratura fantasy.
Shaidar
00giovedì 15 novembre 2007 21:10
Re:
Mat Cauthon, 15/11/2007 21.03:


Un consiglio, se vi sono piaciuti entrambi - e secondo me sono tra i migliori del genere - non potete non leggere un altro grande del genere: Steven Erikson e la sua "Caduta di Malazan"

Su diversi forum, questo compreso, si parlava di Jordan, Martin ed Erikson come la triade al top della letteratura fantasy.



Infatti ho già i quattro volumi finora usciti e conto di inziarli prestissimo, sono molto curioso di leggere Erikson...


gnattino
00venerdì 16 novembre 2007 15:41
jordan ma di poco [SM=x494600] [SM=x494600] [SM=x494605] [SM=x494605] [SM=x494603]
XWP
00sabato 17 novembre 2007 13:29
Re: Re:
Shaidar, 15/11/2007 21.10:



Infatti ho già i quattro volumi finora usciti e conto di inziarli prestissimo, sono molto curioso di leggere Erikson...







Bravo Shaidar, quoto Mat, anche Erikson deve essere letto! Sono loro i tre grandi maestri del fantasy!! (tra l'altro mi sembra di averlo scritto anche da qualche altra parte [SM=x494531] )






Shaidar
00sabato 17 novembre 2007 20:20
Re: Re: Re:
XWP, 17/11/2007 13.29:





Bravo Shaidar, quoto Mat, anche Erikson deve essere letto! Sono loro i tre grandi maestri del fantasy!! (tra l'altro mi sembra di averlo scritto anche da qualche altra parte [SM=x494531] )










Infatti è grazie ai vostri consigli che ho deciso di leggerlo!
Siccome credo che abbiamo gli stessi gusti, non credo rimarrò deluso... [SM=x494565]
frankifol
00lunedì 19 novembre 2007 20:15
jordan, per la creazione di un'ambientazione che sta in piedi da sola. Martin si basa quasi esclusivamente sul colpo di scena e sull'intrigo (motivo per cui trovo la sua rilettura assolutamente impossibile).
Mat Cauthon
00lunedì 19 novembre 2007 22:41
Re:
frankifol, 19/11/2007 20.15:

jordan, per la creazione di un'ambientazione che sta in piedi da sola. Martin si basa quasi esclusivamente sul colpo di scena e sull'intrigo (motivo per cui trovo la sua rilettura assolutamente impossibile).




Invece la rilettura di Martin rende molto più comprensibile la sua capacità di creare l'intreccio. C'è un esempio lampante su Tyrion oltre che sui Westerling.
Pell90
00lunedì 26 novembre 2007 22:28
Questo topic lo aspettavo con ansia... nn l'avevo notato... io di Martin ho letto ovviamente le Cronache di Ghiaccio e di Fuoco e devo dire che mi hanno veramente appassionato... mi ha colpito il modo di scrivere con i diversi punti di vista dei personaggi... però devo dire che Jordan gli sta dando battaglia con la ruota.... e che nonostante stia ancora al primo libro già stanno allo stesso livello
Shaidar
00martedì 27 novembre 2007 15:35
Re:
Pell90, 26/11/2007 22.28:

Questo topic lo aspettavo con ansia... nn l'avevo notato... io di Martin ho letto ovviamente le Cronache di Ghiaccio e di Fuoco e devo dire che mi hanno veramente appassionato... mi ha colpito il modo di scrivere con i diversi punti di vista dei personaggi... però devo dire che Jordan gli sta dando battaglia con la ruota.... e che nonostante stia ancora al primo libro già stanno allo stesso livello




Allora credo proprio che tra un paio di libri non avrai più dubbi su chi scegliere tra i due... [SM=x494609]
Fadeslayer
00giovedì 29 novembre 2007 00:26
Re:
Mat Cauthon, 15/11/2007 21.03:



Un consiglio, se vi sono piaciuti entrambi - e secondo me sono tra i migliori del genere - non potete non leggere un altro grande del genere: Steven Erikson e la sua "Caduta di Malazan"

Su diversi forum, questo compreso, si parlava di Jordan, Martin ed Erikson come la triade al top della letteratura fantasy.




Quoto in toto, ho sentito parlare molto bene di Erikson (avevo anche iniziato a leggere il primo libro, "I giardini della Luna", quasi 2 anni fa, ma poi per vari motivi non ho più proseguito. Dovrò rimediare al più presto, dopo però essere tornato in pari con RJ.

Tra Martin e Jordan preferisco Jordan di una buona tacca, non perchè Martin non mi piaccia, ma perchè Jordan ha saputo affascinarmi di più con la sua ambientazione, il suo dettagliato modo di descrivere la cultura e la tradizione dei vari popoli, con dei personaggi che partono magari da degli stereotipi (in apparenza) ma che sanno presentare sempre un qualcosa di appassionante, di umano, di "catchy" come direbbero gli anglofoni.

Martin è più "verosimile", intendendo più vicino ad una versione fantasy del nostro Medioevo, mi affascina molto la Barriera e il Regno dei Lupi, ma preferisco la lettura di Jordan a una lettura cruda e verace come quella di Martin. Beninteso, li considero entrambi nella top 3 della letteratura fantasy (e personalmente nella top 5 della letteratura che a me piace leggere).

Vedremo nel prosieguo, sono indietro (La regina dei draghi x Martin, Il signore del caos per Jim (R.I.P.)) e devo assolutamente rimediare.
Alucard Reinhardt
00venerdì 11 gennaio 2008 20:05
per riavviare, e ravvivare, la discussione su martin - jordan
allora, carissimi, vi dico come la penso sul punto:

come sanno già alcuni di voi, apprezzo molto martin, ma vorrei dire perchè per me jordan resta insuperabile

intanto, ha il merito unico ci aver eliminato, in termini magistrali, la classica divisione di due fazioni: buoni versus cattivi

infatti, come sapete meglio di me, nell'universo della [SM=x494606] ci stanno miriadi di contrapposte fazioni: aiel shaido, aes sedai, reietti & co., seanchean, padan fain che chissà cosa trama (è molto peggio del Vermilinguo), manti bianchi (ottusi e quindi pericolosissimi), le fazioni coinvolte nel daes dae mar, rand & co., ecc ecc

poi, la cura per le tradizioni storiche dei popoli, le loro tradiz. descritte come al punto che sembrano situazioni ormai reali, oltre che plausibil ... beh, non trova eguali.

ed ancora, e lo ritengo doppio argomento fondamentale per preferire jordan:

1) nessuno credo vorrebbe vivere nel caotico, violento e privo di speranza, mondo di martin, dove i persino i bambini sono sovraesposti a violenze incredibili e notevoli rigori e difficoltà. tra l'altro, il mondo "versione martiniana" è pieno zeppo di traditori, mentitori per natura o professione, depravati, storpi, ladri, assassini, mercenari, adulteri e più schifo si può, ben vengano in questo grande palcoscenico.

invece, pur essendo altrettanto ricco di intrighi subdoli e non (e di che calibro!), il jordan's world è aperto alla vita, alla primavera come fioritura di cose belle, ed accanto a sordide trame e personaggi oscuri e diabolici, convivono i tenerissimi e pacifici ogier, per esempio, e c'è spazio per amori profondi, veri, e godibilissimi (come quello, meraviglioso, tra perrin e faile ... anche se, povero "perrinuccio").

2) se, come credo, un'opera, letteraria e non, sia tanto più pregevole quanto interessante il messaggio che vuole comunicare, mi chiedo cosa voglia dirci martin (oltre a raccontare una storia scritta benissimo ... e non è certo facile trovar esempi simili di qualità), mentre jordan comunica una storia viva, pulsante, ricca di realtà epiche, poesia, magia, fascino senza eguali, varietà culturale, e tanto, tanto di più, unendo sentimeni positivi e negativi.

insomma, dipinge un arazzo completo, mentre martin si "limita" a guardare, se mi passate il termine, più al lato oscuro della forza che al resto.

e con questo, auguro a tutti buon week end

p.s. se parlo troppo e ciò vi crea emicrania, potete prendere un farmaco, o, per risolvere a monte il problema, sempre che tra voi ci sia qualcuno col talento di Viaggiare, venite in 12 o 13 e provate a quietarmi. [SM=x494541]

saludos amigos
Raynevan
00sabato 12 gennaio 2008 13:08
Concordo in pieno con il tuo punto di vista,Martin ha scritto libri memorabili e con
grande maestria ma il suo mondo forse proprio perché così vicino a realtà vere e degradate
manca di quella meraviglia,della magia che il fantasy deve comunicare e che molto spesso
ci spinge a sognare ad occhi aperti..
In questo senso però penso che il più grande sia e forse sarà sempre Tolkien
Enchanted Land
00sabato 12 gennaio 2008 16:50
Re:

In questo senso però penso che il più grande sia e forse sarà sempre Tolkien




Condivido... [SM=x494523] Jordan e Martin sono grandi, ma Tolkien è inarrivabile...



Shaidar
00sabato 12 gennaio 2008 19:14
Io ogni volta che cerco di fare un confronto tra scrittori fantasy, Tolkien non lo considero...la sua opera è unica, inimitabile. Sicuramente, chi è venuto dopo ha migliorato alcune sue lacune (ad esempio Jordan con il ruolo delle donne), ma se altri scrittori (RJ in primis) ci hanno preso per mano e guidato lungo la via dell'immaginazione, è perchè JRR l'ha svelata.
In Martin, aggiungo a tutto ciò che ho già detto in precedenza, tra i particolari più intriganti vi sono di certo i dialoghi tra i personaggi di spicco, davvero superlativi!
Ciò nonostante, la mia preferenza non cambia e non cambierà... [SM=x494609]
Swami Holanwanda
00sabato 27 febbraio 2010 04:34
Martin ha migliore capacita` di gestire un'intreccio e di ricerca storica, ma Jordan e` superiore come prosa, pianificazione e tematiche.
Jordan di non molto.
SilmaCauthon
00sabato 27 febbraio 2010 08:23
Re:
Swami Holanwanda, 27/02/2010 4.34:

Martin ha migliore capacita` di gestire un'intreccio e di ricerca storica, ma Jordan e` superiore come prosa, pianificazione e tematiche.
Jordan di non molto.




Per una volta ci troviamo pienamente d'accordo [SM=x494544]
Aggiungo anche che Jordan ha sviluppato un'ambientazione migliore rispetto a Martin, più minuziosa. Inoltre, cosa ancora più importante a mio avviso, c'è una maggiore coerenza con il carattere dei personaggi. Come ho già sottolineato in un altro thread, Martin ha la cattiva abitudine di modificare i personaggi passando da un estremo all'altro senza che si abbia una spiegazione; anche in Jordan troviamo a volte questa evoluzione, ma è sempre capibile e più caratterizzata. Entrambi amano i colpi di scena, forse Martin è più bravo a svilupparli (da un punto di vista puramente letterario, infatti ha una notevole capacità di scrittura in questo senso), ma Jordan è più "realistico". E'come se il primo tendesse a a storpiare la storia a tutti i costi x arrivare al colpo di scena, anche a costo di stravolgere i personaggi; mentre Jordan arriva al colpo di scena se è necessario e in conseguenza dell'azione dei personaggi, non so se mi sono spiegata. [SM=x494583]
Illya
00sabato 27 febbraio 2010 14:21
li amo pazzamente entrambi, ma Martin un po' di più: ogni volta che inizio un suo libro vedere la fine diventa una questione di primaria importanza, mi sveglio alla mattina e una delle priorità è FINIRE IL LIBRO!!! con Jordan la lettura è più rilassata, anche se non meno goduta. trovo che jordan tenda, a volte, ad "allungare il brodo" con descrizioni introspettive un po' prolisse, Martin, al contrario, hai sempre l'impressione che non ti abbia detto abbastanza... mah, è UNA DURA LOTTA!
Mat Cauthon
00giovedì 8 aprile 2010 23:00
Avete ripreso la discussione! [SM=x494573]

Andando avanti con la lettura di Jordan (di molto) e di Martin (di poco) credo che il divario tra i due sia aumentato a vantaggio del buon Jordan. Grande RJ [SM=x494641]
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