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07/12/2013 23:19
 
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Diocùro, 07/12/2013 22:32:


Mi avete frainteso nel modo più assoluto. Con cazzata, io volevo intendere che per definizione il fantasy è qualcosa di artificioso con basi più o meno solide. Infantile è una convinzione radicata fondamentalmente in questo stivale marcio(Italia). Stessa cosa per i Manga e gli Anime, per fare un esempio. Forse ho sbagliato a usare termine, usando il francesismo per rimarcare il concetto in modo più incisivo. L'accezione che ho usato io era completamente diversa: Cazzata, balla... allegoria.


Ah, ok, ma questo non vale solo per il fantasy, vale per tutti i romanzi.
Un romanzo è un'opera di finzione letteraria. Può anche essersi ispirato ad eventi storici, ma all'atto pratico è, nella sua interezza, pura invenzione.

Diocùro, 07/12/2013 22:32:

Per tutto quello quello che hai detto riguardo al fatto del bene e del male, bhè io mi riferivo unicamente alla loro iconografia. Per me il bene e il male sono semplicemente concetti, NON esistono, comunque tu li voglia mettere. Mettiamo per assurdo che La Ruota fosse qualcosa di concreto, e che per ipotesi l'umanità si estinguerebbe, dimmi il disegno e il Tenebroso continuerebbero a esistere? In questo punto, già ieri, ho pensato di non essermi dilungato abbastanza. Come ho detto nel post sul libro finale, io ho apprezzato qualsiasi cosa della ruota. Difatti per me TGD è una battaglia per la sopravvivenza e NON contro il male. Tanto per fare un esempio inerente all'intera discussione: Quando incontri Parthurnax e gli dici di voler fermare Alduin perché egli vuole "divorare il mondo" il drago dorato ti risponde chiedendoti se non fosse proprio quello il modo in cui devono andare le cose, e con quale credenziale tu puoi decidere di fermare l'avvento di un nuovo mondo. Tra le risposte multiple ce ne è una molto carina: Il nuovo mondo dovrà badare a se stesso.


Iniziamo ad andare piuttosto OT, comunque il 90% di un argomento a caso di cui possiamo discutere sarà un concetto e quindi non esisterà.
Il concetto di esistenza è piuttosto complesso da definire quindi eviderei di addentrarmi in simili meandri filosofici. Mi limito a dire che i concetti di bene e male esistono proprio in quanto concetti. Possono essere identificati? No, non fisicamente. Ma nemmeno la passione, se è per questo, o l'odio, o una qualunque cosa soggettiva ti venga in mente.
Tarmon Gaidon non è una battaglia contro il male, è una battaglia per la preservazione. Come ho già detto, il Tenebroso non è il male, è il caos. Vincere lui consente al Disegno di continuare preservando l'equilibrio. Dal punto di vista umano invece viene preservato il libero arbitrio (gli esseri umani continuerebbero a vivere anche con la vittoria del Tenebroso).
Per l'altra domanda, non viene in alcun modo suggerita la dipendenza del Disegno dagli umani, quindi non vedo perché dovrebbe cessare di esistere in se questi si esinguessero. Sul Tenebroso non saprei ma ne dubito, penso semplicemente che come forza caotica verrebbe inglobato nel Disegno.
Temo tu stia confondendo quella che è la struttura dell'universo dell'opera letteraria con quello che è il concetto di divinità nel mondo reale.
Una divinità, almeno per le religioni che conosco, esiste solo in funzione dell'uomo.

Diocùro, 07/12/2013 22:32:

Ho letto più volta la Ruota e credo di poter affermare con sicurezza che nella saga si ribadisce più volte che Shai'Tan (strano che il vero nome del Tenebroso sia l'equivalente Islamico di Lucifero) sia un'elemento al di fuori del disegno. Non a caso egli non può toccare il disegno e si avvale delle debolezze umane (Come Lucifero? chissà).


Shai'Tan è una leggera modifica di Satan (la pronuncia è quasi uguale). Comunque è all'esterno del Disegno per quanto riguarda il concetto di fato (il Disegno non puoi manipolare il suo destino), ma è comunque soggetto al "volere" della Ruota. Il Tenebroso fa parte dell'universo, non è una persona, è una forza elemntare dotata di raziocinio. In effetti nel post di prima ho sbagliato a dire che fa parte del Disegno perché avevo momentaneamente fuso i concetti di Ruota e Disegno :P
Diocùro, 07/12/2013 22:32:

Ricordo, nella lotta di Rand contro il T, che c'è una scena dove Rand uccide il Tenebroso e come conseguenza abbiamo un mondo senza arbitrio... inconcepibile per me. Causa ed effetto ho detto, e per questo dico che c'è solo l'intenzione, gli assoluti non esistono, o meglio esiste un solo assoluto. La morte.


In realtà, più che assenza di libero arbitrio, perdevano totalmente ogni possibilità di danneggiarsi oltre che tutti i ricordi di danni passati. In senso più filosofico, il libero arbitrio resta ma le azioni non hanno una vera conseguenza.
In pratica vivevano in un mondo dove tutti erano dei ritardati imbottiti di morfina.
Orribile.
Comunque gli assoluti esistono, la morte ne è un esempio. Esistono come concetti (stesso discorso di prima) ma la morte stessa è un concetto. In natura nulla si distrugge.
Diocùro, 07/12/2013 22:32:

Anch'io ho interpretato il Creatore e il Tenebroso come due entità fuse, di un mondo ove la dualità (non a caso il simbolo Taoista è ricorrente)è rimarcata più e più volte. Solo che... hehe io non credo in niente di tutto questo. Anche la dualità è un concetto. Tant'è vero che avrei preferito più Rand come macellaio, che non il messiah imperturbabile che ho visto in seguito. I Reietti sono si strumenti del Caos, ma alla fine essere umani con desideri e volontà, se erravano era unicamente per la loro incompetenza. Già era per me difficile digerire il Ta'Veren quando questo incideva sulle decisioni di qualcuno però, io l'ho sempre visto come il più sublime e sottile Deus ex Machina mai proposto in letteratura.


Con macellaio intendi che se ne andava a massacrare orde di nemici? Sarebbe piaciuto anche a me per quanto forse sarebbe stato più noioso alla lunga. Intendiamoci, non trovo che Rand sia il messiah imperturbabile di cui parli e di gente ne macella parecchia nel corso dei libri. Alla fine, più che imperturbabile, direi che è semplicemente un uomo che ha trovato l'equilibrio tra quel che deve fare e quel che vuol fare. Come anche Perrin. È grazie a quell'equilibrio che può affrontare con serenità quel che avverrà.
La manipolazione degli altri può semplicemente essere intesa come un carisma spaventoso. Insomma, di trascinatori la storia ne è piena, Cesare convinse tre legioni ad attraversa il Rubicone con lui iniziando la guerra civile, diventando criminali ed andando contro ciò che avevano giurato di proteggere. Questo è tutto sommato la stessa cosa, solo un po' più forte.
Comunque non è proprio un Deus Ex Machina: non è un intervento esterno che di punto in bianco decide che una cosa si fa così. Viene detto dal primo libro che essere Ta'veren funziona mediamente così (il Disegno ti guida dove vuole e ti da quel che serve). È quello che prima ho definito il bilanciamento nei confronti del Tenebroso. La sua fazione riporta in vita la gente, la fazione della Luce ricorda le cose al volo e manipola il disegno. Tutto sommato la situazione è equilibrata.
E in fondo manipola solo fino ad un certo punto, nel senso che Elza prova comunque ad ucciderlo. Non cambia radicalmente le persone, è più come un uomo che davanti ad una donna bellissima smette di ragionare in modo sensato.
Diocùro, 07/12/2013 22:32:


Forse non ricordi bene, ma qui c'è un presupposto, che Geralt perde la memoria e non a caso. Questo per dare ampio margine al giocatore, c'è una missione apposita che si dipana per tutti i capitoli del primo gioco, imponendoti di scegliere. Tutti i giochi sono un postumo alla saga cartacea, e quando dico che la prendono come modello, intendo sia nella costruzione del mondo che nel collegarsi a eventi trascorsi.


Non dico che non sia giustificato, a me piace che il personaggio possa scegliere diversamente da come avrebbe fatto quello del libro, dico solo che nel suo caso la coerenza con i romanzi è andata diminuendo.
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08/12/2013 00:45
 
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Ah, ok, ma questo non vale solo per il fantasy, vale per tutti i romanzi.
Un romanzo è un'opera di finzione letteraria. Può anche essersi ispirato ad eventi storici, ma all'atto pratico è, nella sua interezza, pura invenzione.



Invero. Ho semplicemente portato il caso specifico per fare un'esempio.


Iniziamo ad andare piuttosto OT, comunque il 90% di un argomento a caso di cui possiamo discutere sarà un concetto e quindi non esisterà.
Il concetto di esistenza è piuttosto complesso da definire quindi eviderei di addentrarmi in simili meandri filosofici. Mi limito a dire che i concetti di bene e male esistono proprio in quanto concetti. Possono essere identificati? No, non fisicamente. Ma nemmeno la passione, se è per questo, o l'odio, o una qualunque cosa soggettiva ti venga in mente.
Tarmon Gaidon non è una battaglia contro il male, è una battaglia per la preservazione. Come ho già detto, il Tenebroso non è il male, è il caos. Vincere lui consente al Disegno di continuare preservando l'equilibrio. Dal punto di vista umano invece viene preservato il libero arbitrio (gli esseri umani continuerebbero a vivere anche con la vittoria del Tenebroso).
Per l'altra domanda, non viene in alcun modo suggerita la dipendenza del Disegno dagli umani, quindi non vedo perché dovrebbe cessare di esistere in se questi si esinguessero. Sul Tenebroso non saprei ma ne dubito, penso semplicemente che come forza caotica verrebbe inglobato nel Disegno.
Temo tu stia confondendo quella che è la struttura dell'universo dell'opera letteraria con quello che è il concetto di divinità nel mondo reale.
Una divinità, almeno per le religioni che conosco, esiste solo in funzione dell'uomo.



Con ordine, la cosa è partita da questo presupposto: "nonostante questa cosa che non mi piace, ciò non deve necessariamente limitare l'amore che ne deriva". Ora sindacare i vari percorsi mentali che si sono sviluppati in entrambi sul contesto, come hai ben detto, meglio non addentrarci in tali sofismi, non credo che per la fine dell'anno prossimo avremmo finito. No, non sto confondendo, ti sto solo facendo capire la mia accezione sul tema. Dio è morto scriveva un noto tedesco, e non sto comparando la cosa con la Ruota, sto semplicemente indicando che la presenza di un Dio, chiamalo pure caos se vuoi, che interagisce e che la connotazione che gli viene DATA è malvagia, non mi piace. (Nella parte in grassetto, mi sembra che ne conveniamo entrambi)


In realtà, più che assenza di libero arbitrio, perdevano totalmente ogni possibilità di danneggiarsi oltre che tutti i ricordi di danni passati. In senso più filosofico, il libero arbitrio resta ma le azioni non hanno una vera conseguenza.
In pratica vivevano in un mondo dove tutti erano dei ritardati imbottiti di morfina.
Orribile.
Comunque gli assoluti esistono, la morte ne è un esempio. Esistono come concetti (stesso discorso di prima) ma la morte stessa è un concetto. In natura nulla si distrugge.



Anche il suicidio è una scelta, malvagia? cattiva?? Insulsaggini secondo me. Ho scritto morte per dire fine. Mi sembri una persona dotta quindi non mi è parso necessario scrivere che tutto si trasforma, e comunque tu lo voglia mettere è "comunque una fine". Gli assoluti esistono? Su questo divergo pesantemente, se hai ancora voglia di discutere fammi qualche esempio.


Con macellaio intendi che se ne andava a massacrare orde di nemici? Sarebbe piaciuto anche a me per quanto forse sarebbe stato più noioso alla lunga. Intendiamoci, non trovo che Rand sia il messiah imperturbabile di cui parli e di gente ne macella parecchia nel corso dei libri. Alla fine, più che imperturbabile, direi che è semplicemente un uomo che ha trovato l'equilibrio tra quel che deve fare e quel che vuol fare. Come anche Perrin. È grazie a quell'equilibrio che può affrontare con serenità quel che avverrà.
La manipolazione degli altri può semplicemente essere intesa come un carisma spaventoso. Insomma, di trascinatori la storia ne è piena, Cesare convinse tre legioni ad attraversa il Rubicone con lui iniziando la guerra civile, diventando criminali ed andando contro ciò che avevano giurato di proteggere. Questo è tutto sommato la stessa cosa, solo un po' più forte.
Comunque non è proprio un Deus Ex Machina: non è un intervento esterno che di punto in bianco decide che una cosa si fa così. Viene detto dal primo libro che essere Ta'veren funziona mediamente così (il Disegno ti guida dove vuole e ti da quel che serve). È quello che prima ho definito il bilanciamento nei confronti del Tenebroso. La sua fazione riporta in vita la gente, la fazione della Luce ricorda le cose al volo e manipola il disegno. Tutto sommato la situazione è equilibrata.
E in fondo manipola solo fino ad un certo punto, nel senso che Elza prova comunque ad ucciderlo. Non cambia radicalmente le persone, è più come un uomo che davanti ad una donna bellissima smette di ragionare in modo sensato.



Il fine giustifica i mezzi, se il fine è giustificato. A me quella tranquillità zen, quella comprensione finale che l'ha portato all'equilibrio non mi ha ispirato poi tanto. Tralasciando che lui sopravviva, agli altri è parso un martire bello e buono. Io l'avrei preferito un macellaio che da fondo a tutti e a tutto, com'era maturato sino all'undicesimo, per poi morire. L'equilibro sarebbe stato preservato e l'avrei trovato molto più veritiero. Potrei applicare lo stesso discorso a Shadar Logoth e al mashadar. Due tipi di mali? Godere nell'uccidere un trolloc, il sadismo usato per estirpare il "male" ne crea altro? Altra cosa che non mi piace. L'odio e la furia, se si è saldi, ne corrompe, ne corrode. Credimi se ti dico che ho conosciuto camorristi che riservavano tutto l'amore possibile per i propri cari e a ciò che credevano, per poi sentire storie (nel paese) di quanta bestialità erano stati capaci.
Per quanto riguarda Ta'Veren, infatti non per niente ho detto sottile. Ricordo che nel terzo, mentre Rand si affanna per arrivare alla pietra, Moiraine scorge i segni del suo passaggio in matrimoni inspiegabili o faide spente di sbotto. Come può il disegno imporre una decisione come anche manipolare, strattonare quei fili e aggrovigliarli insieme? C'è o non c'è l'arbitrio? Il disegno, per come è spiegato, è un'infinito arazzo ove ogni persona ne è un filo (spazio), e la ruota li intesse (tempo). Ci sono in questa struttura "spaziotempo" meccanismi di difesa che subentrano quando la superficie ne viene perturbata. Un po' come la teoria della relatività ove la costante luce (volendo è un'assoluto, ma sempre sino a prova contraria, quindi non lo è) è insuperabile e qualsiasi tentativo viene arginato dall'aumento infinito di energia. Nel Ta'Veren l'unica cosa che mi fa storcere il naso è che questi meccanismi di difesa intacchino anche l'intenzione.


Non dico che non sia giustificato, a me piace che il personaggio possa scegliere diversamente da come avrebbe fatto quello del libro, dico solo che nel suo caso la coerenza con i romanzi è andata diminuendo.



Sono totalmente concorde. Ho solo fatto notare che i polacchi rispettano l'opera, mentre in tanti fanno scempio a qualsiasi cosa fanno appiglio per vendere.
[Modificato da Diocùro 08/12/2013 01:00]
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