A me invece Perrin mi sta davvero piacendo in questo libro: tutta la vicenda della liberazione di Faile assume, in questa prospettiva di un Perrin estremamente lacerato intimamente e profondamente solo difrone al suo destino di ta'veren e uomo lupo, un'accezione sicuramente più positiva. Infatti la sua totale perdita di razionalità e buon senso, oltre che umanità, durante il rapimento non erano causate solo dalla perdita della moglie (cosa che lo rendeva insopportabile nei libri precedenti), ma da questo, secondo me, senso di disagio per la sua sorte. Alla fine è rimasto il personaggio più legato al suo umile passato e quello che meno accetta la sua condizione, ma che secondo me sarà fondamentale all'Ultima Battaglia. La sua involuzione poi secondo me non è affatto negativa ai fini della narrazione. Anzi, RJ era un pò troppo affezionato ai suoi personaggi e li libera dalle situazioni peggiori con troppa facilità a volte (Egwene in questo libro per esempio mi sembra un ta'veren più forte di Rand, puù essere intelligente, furba e astuta quanto vuoi ma non può sempre soprendere donne di cent'anni più vecchie con i suoi ragionamenti e discorsi). Forse è per questo che la vicenda di Perrin dal 4 in poi, in cui è stato sfigato non poco e che pareva non risolversi più, appare quasi inadatta o inutile.
Godes yrre baer