Unfettered

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Pagine: [1], 2
Someshta The Green Man
00venerdì 14 giugno 2013 11:49
River of Souls
E' un'antologia a scopo benefico contenente 'River of Souls', racconto legato alla Ruota del Tempo e scritto da Brandon Sanderson.
Maggiori dettagli su FM.
[SM=x494523]
CIRDAN IL MARINAIO
00venerdì 14 giugno 2013 18:56
Deve uscire il 25 giugno ma ancora non è presente ne su Amazon USA o UK e neppure su BookDepositary e non parliamo neppure dei nostri BookStore. Bo???
CIRDAN IL MARINAIO
00sabato 22 giugno 2013 12:59
Segnalo che su tutti i portali Amazon, compreso quello italiano, e'da oggi acquistabile ma solo in versione ebook Unfettered per circa poco piu' di 7 euro. [SM=x494608]
nihilim
00sabato 22 giugno 2013 13:21
Preso! [SM=x494568]



nihilim
Someshta The Green Man
00sabato 22 giugno 2013 17:46
Grazie.
L'ho appena preso anche io. [SM=x494523]
nihilim
00domenica 23 giugno 2013 10:48
Ecco i miei commenti, sotto spoiler per non rovinare la sorpresa a chi ancora deve leggerlo
spoiler River of Souls




nihilim
CIRDAN IL MARINAIO
00lunedì 24 giugno 2013 16:26
Faccio una proposta che non credo violi alcuna legge: speravo che Unfettered uscisse anche in cartaceo ed attendo quella versione almeno per un pò, nel frattempo propongo se qualcuno magari del Save Moiraine team che ha preso l'ebook voglia tradurre il racconto sulla Ruota e passarlo poi fra tutti gli interessati ovviamente solo privatamente senza nessuna pubblicazione per non violare alcun copy right (chi infrangesse questo da qualche parte se ne assumerebbe la responsabilità e le eventuali conseguenze naturalmente) in modo che sia quelli che non voglio prendere tutta l'antologia e sia quelli che non conoscono l'inglese possano leggersi River of Souls. Mi pare ripeto che in questo non ci sia nulla d'illegale, sarebbe una cosa a fine assolutamente privato. Allora qualcuno con capacità di tradurre molto bene puo' incaricari di questa proposta? [SM=x494546] [SM=x494586]
Someshta The Green Man
00lunedì 24 giugno 2013 19:36
Mi sembra un'ottima idea. Una traduzione amatoriale credo non sarebbe per niente illegale, no?
Credo che di cartaceo sia uscita solo una edizione esclusiva autografata da tutti gli autori coinvolti, andata esaurita già a fine estate scorsa per coloro che l'hanno preordinata. E anche quella ordinaria credo fosse in una tiratura limitata (5 mila copie), per cui forse ora la diffusione resta proprio solo in ebook.
CIRDAN IL MARINAIO
00lunedì 24 giugno 2013 21:46
Re:
Someshta The Green Man, 24/06/2013 19:36:

Mi sembra un'ottima idea. Una traduzione amatoriale credo non sarebbe per niente illegale, no?
Credo che di cartaceo sia uscita solo una edizione esclusiva autografata da tutti gli autori coinvolti, andata esaurita già a fine estate scorsa per coloro che l'hanno preordinata. E anche quella ordinaria credo fosse in una tiratura limitata (5 mila copie), per cui forse ora la diffusione resta proprio solo in ebook.




Bene vedo che l'idea è buona. Io anche avendo il testo non mi sentirei all'altezza di una traduzione, ma qui sul forum mi pare ci sia gente che potrebbe farlo molto bene. Mi auguro che qualcuno si proponga allora. [SM=x494541] [SM=x494586] [SM=x494523]
Master_T
00martedì 25 giugno 2013 15:26
Re:
Someshta The Green Man, 24/06/2013 19:36:

Mi sembra un'ottima idea. Una traduzione amatoriale credo non sarebbe per niente illegale, no?



Non è illegale farla, occhio che però distribuirla è tutto un'altro discorso!


CIRDAN IL MARINAIO
00martedì 25 giugno 2013 18:40
Re: Re:
Master_T, 25/06/2013 15:26:



Non è illegale farla, occhio che però distribuirla è tutto un'altro discorso!






Scusa se un gruppo di amici si traduce un testo e poi se lo passa tra loro senza pubblicare o per iscritto o on line nulla cosa c'è d'illegale? Mi pare nulla no?
nihilim
00mercoledì 26 giugno 2013 13:25
Ciao,
lo farei volentieri, ma la nascita del bambino mi sta portando via tutto il tempo libero, quindi credo di non essere in grado di partecipare all'eventuale traduzione.



nihilim
CIRDAN IL MARINAIO
00mercoledì 26 giugno 2013 19:29
Re:
nihilim, 26/06/2013 13:25:

Ciao,
lo farei volentieri, ma la nascita del bambino mi sta portando via tutto il tempo libero, quindi credo di non essere in grado di partecipare all'eventuale traduzione.



nihilim




Figurati, non avevo pensato a te con il bimbo in arrivo è naturale che sia la priorità assoluta, spero che qualcun'altro si proponga.
-kay-
00giovedì 27 giugno 2013 08:52
se me lo mandate, posso provarci io...
CIRDAN IL MARINAIO
00giovedì 27 giugno 2013 12:43
Re:
-kay-, 27/06/2013 08:52:

se me lo mandate, posso provarci io...




Bene mi auguro che chi ha il testo, magari Somestha se può e vuole o chi lo ha preso te lo mandi così finalmente potremo avere una traduzione. Per ora io ti ringrazio per la disponibilità.
karpluz
00giovedì 27 giugno 2013 19:53

Ai tempi avevo tradotto l'antefatto dei Corvi insieme un altro forumista, se qualcuno mi gira una copia posso valutare se partecipare alla traduzione, spoiler e numero di pagine permettendo.
Someshta The Green Man
00giovedì 27 giugno 2013 23:53
A me sarebbe piaciuto partecipare, ma ancora per un mese sono impegnatissimo. Quindi declino, ma vedo di passarvi qualcosa...
CIRDAN IL MARINAIO
00venerdì 28 giugno 2013 02:03
Re:
Someshta The Green Man, 27/06/2013 23:53:

A me sarebbe piaciuto partecipare, ma ancora per un mese sono impegnatissimo. Quindi declino, ma vedo di passarvi qualcosa...




Se puoi mandare il testo a Kay che si è proposto mi faresti un favore xchè io non lo ho. [SM=x494586] [SM=x494541]
-kay-
00venerdì 28 giugno 2013 09:13
Arrivato. Someshta grazie! Per chiunque fosse interessato alla cosa, mi scriva una e-mail
-kay-
00venerdì 28 giugno 2013 16:21
e se la mettiamo qua a pezzi dite che ci possono essere problemi??

proviamo con il primo troncone (poi nei prox giorni spero di avere tempo per finire):

Fiume di Anime
Bao scivolò nell'Unicità mentre sedeva a gambe incrociate circondato dall'oscurità.
Durante i suoi studi giovanili, era stato necessario imparare a cercare l'Unicità nel bel mezzo di tempeste tonanti, mentre era trainato su una slitta dietro un cavallo, e infine mentre sopportava il dolore di un carbone ardente contro la sua pelle. Un tempo aveva pensato che quell'addestramento fosse stato estremo, ma la vita da allora aveva richiesto di trovare l'Unicità durante la guerra e l'agonia, durante uragani e terremoti. Per oggi, in questo momento, una stanza oscura e quieta, sarebbe andata bene.
L'Unicità era mancanza di emozioni. Bao prese tutte le sue sensazioni, tutti i suoi pensieri, tutto ciò che era e li compresse dentro un singolo punto di oscurità nella sua mente. Essa consumò l'emotività. Non sentiva nulla. Non pensava nulla. Non provò soddisfazione in questo, perché non ce ne poteva essere in questo stato. Lui era l'Unicità. Questo era tutto. L'ingresso della tenda si sollevò, lasciando filtrare la luce del sole. Bao aprì gli occhi. Non rimase sorpreso di vedere Mintel. Non si poteva rimanere sorpresi nell'Unicità. Un pensiero però balenò al limite della sua consapevolezza. Il pensiero che questo uomo avrebbe dovuto essere a molte miglia di distanza.
“Come?” chiese Bao, rilasciando l'Unicità.
Mintel avanzò. Erano passati appena sei mesi da quando Bao aveva visto l'ultima volta Mintel, ma l'uomo sembrava essere invecchiato di dieci anni. La sua faccia era tutta pieghe e solchi, come una tovaglia presa tra due mani e stropicciata tra di loro. Completamente calvo, portava una barba corta, tutta grigia. Sebbene camminasse con un bastone, il suo passo era sicuro. Era bello notarlo. Mintel poteva essere diventato più vecchio, ma non più fragile.
“Ho corso la caprisha attraverso la Città dei Sogni, figlio mio” disse Mintel, prendendo Bao per il braccio.
“Pericoloso”
“Non potevo perdermi questo giorno”
“Non mi sarebbe piaciuto se tu avessi perso la tua anima per venire da me”
“Non solo per vedere te” disse Mintel sorridendo “ma per vedere il realizzarsi di una profezia, dopo tutti questi anni. Per vedere l'arrivo di angor'lot, il Vero Destino. No, io non avrei rischiato la Città dei Sogni solo per mio figlio, ma per assistere all'incoronazione del Wyld... avrei rischiato ogni cosa.”
“Non ancora una incoronazione” disse Bao. Le emozioni erano insignificanti. “Non ancora, a meno che io sopravviva”.
“Giusto, Giusto. Stavi trattenendo l'Unicità mentre sono arrivato?”
Bao fece di sì col capo.
“Tu venisti da me conoscendo già l'Unicità” disse Mintel “A volte mi chiedo se alla fine ti ho mai insegnato nulla”
Fuori, le campane risuonarono, in lontananza. Bao osservò verso l'ingresso della tenda, circondato dalla luce “E' giunto il momento”
“Così è”
Dopo anni di preparazione, era il momento. Bao guardò verso l'uomo che lo aveva adottato. “Sono venuto qui per questo, lo capisci” disse Bao “Solo per questo. Non mi aspettavo che ci sarebbero voluti anni. I legami affettivi sono irrilevanti. Solo questo conta”
Il sorriso di Mintel si allargò, le rughe si stesero dagli occhi e dalla bocca “Volere, ricevere, comprendere” aveva l'aria di una citazione, probabilmente dai proverbi di Kongsidi, il grande servitore. Mintel era un abrishi, dopo tutto.
“E questo significa?” chiese Bao
“Tutti gli uomini vogliono qualcosa” disse Mintel “Tutti gli uomini ricevono qualcosa. Ma non tutti gli uomini comprendono la natura di ciò che hanno ricevuto. Tu venisti da noi con uno scopo, ma non era lo scopo che il Grande Arazzo aveva pianificato per te. Questo è inusuale.”
Bao stese una mano, poi estrasse il guanto. Il dorso era stato segnato da una terribile bruciatura a forma di cerchio, con tre pugnali uncinati, che emergevano dal centro verso il perimetro, le loro cime sinuose che si fondevano sulla linea esterna.
“Se sopravviverò a questo giorno” disse Bao, alzando la mano “con il mio potere farò cose che qualcuno chiamerà malvagie”.
“Bene, male” disse Mintel con un cenno della sua mano “queste sono le parole degli ulikar, gli esterni. Le nostre usanze non sono le loro. Le nostre usanze non sono le tue. Noi siamo concentrati solo su ciò che deve essere fatto e ciò che non deve essere fatto”
“Quando l'Arazzo si disfa...” disse Bao
“Quando l'Arazzo si disfa” disse Mintel “così si disfano le vite degli uomini, giorno dopo giorno, finché non toccheremo la nostra fine. Tu sei venuto da noi come dice la Profezia. Le nostre vite sono state scelte per noi fino a questo momento, questo tempo. Da oggi il fato non può più essere deciso. Noi diamo le nostre vite a te. Questo è ciò per cui siamo stati creati, sin dai giorni del primo Sh'botay. Vai, figlio mio. Vai e sii vittorioso.”
Bao si rimise il guanto e poi scattò fuori nella luce.
______________
Bao spinse il suo cavallo verso il ciglio di Abyrward e lo fece fermare. L'enorme spaccatura nel terreno si estendeva per leghe, sebbene la gente lì non usasse quel termine. Gli erano occorsi mesi per capire i loro complessi sistemi di misurazione delle distanze, del peso, del tempo. Lui aveva ancora bisogno di chiamare un membro della gilda dei contatori, se voleva essere sicuro di un calcolo.
Mintel cavalcò al suo fianco. L'anziano uomo aveva passato la maggior parte del viaggio con gli occhi chiusi, in meditazione, come era nel modo degli abrishi. Nessun uomo, nessun Signore, nessun bandito, nessuno schiavo avrebbe interrotto un abrishi in meditazione. Un uomo si sarebbe tagliato via una mano da solo, piuttosto che rischiare il fato sfavorevole causato da una simile azione.
Quando i cavalli si fermarono, gli occhi di Mintel si aprirono di scatto. Lui sospirò profondamente e Bao seppe che stava apprezzando la grande veduta. Era una delle più belle, di quelle offerte dalla natura. Corti alberi regali si allineavano lungo il bordo del rift. Sebbene altri posti nelle Terre Interne fossero pieni di alberi morti, solo qui in questo sacro luogo, essi crescevano vibranti. Le loro vivide foglie verdi erano il cibo dei bachi della seta, un simbolo delle terre interne, antico quanto quello che era stato impresso sul dorso della mano di Bao.
Gli alberi erano in fioritura, i boccioli pendenti in gruppi su corti steli sotto le foglie. L'aria profumava forte di polline. Di fronte agli alberi il terreno cadeva giù verso il profondo abisso, con gli strati di roccia che segnavano come strisce le pareti del canyon. Un fiumiciattolo scorreva laggiù in fondo. Angarai'la, il Fiume delle Anime. Era lì che Bao sperava di trovare l'oggetto della sua lunga ricerca.
Attorno a lui i Liberati si mossero verso il bordo dell'abisso. Questo era il nome che essi aveva preso per se' stessi; Bao aveva dato agli uomini delle camice, e loro le avevano ridotte in strisce e legate attorno ai gomiti e ai ginocchi. Si muovevano gattoni, come animali, mentre raggiunsero il bordo e guardarono giù, senza parlare, con il dorso nudo e a piedi scalzi. I tatuaggi sulle schiene e sulle spalle si attorcigliavano sui colli, per formare artigli e branche sotto il mento. Le loro teste sembravano essere rette dal basso dai tatuaggi.
“Dov'è Shendla?” chiese Mintel.
“Arriverà” disse Bao.
Come infatti avvenne, giusto in tempo. Quando il sole raggiunse lo zenith dietro le nubi, Bao notò il suo gruppo venire da un lato dell'abisso, dal basso. Magra e scura di pelle, Shendla indossava vesti di lana. Stretti stivali, un rigido manto. Portava due lunghi pugnali, legati sulla schiena, con le impugnature che spuntavano sopra le spalle. Bao non l'aveva mai vista con una gonna, ma non gli importava.
Lei raggiunse la cima dell'abisso, poi si inchinò davanti a lui, senza fermarsi per bere o riposare, nonostante la lunga salita: “La via è preparata”
“Nessun uomo è entrato nel santuario?” Chiese Bao con cautela
“Nessuno, noi abbiamo solo esplorato il sentiero per te Wyld”
“Non ancora Wyld” disse, scendendo da cavallo.
“Ah!” disse uno dei compagni di Shendla. Torn aveva un largo sorriso e portava la sua barba divisa in due trecce annodate, ciascuna sotto ogni guancia. “Tu sei sicuramente il più modesto despota conquistatore che questo mondo abbia conosciuto, Bao. Tu faresti morire un uomo che fallisce nell'obbedirti, ma non ci permetti di darti il titolo a cui tu ambisci?”
“Usare il titolo che ancora non ho” disse il Bao “è come disonorarlo, Torn. Io percorrerò Angarai'la e entrerò la Tomba del Cuore, dove affronterò e ucciderò il suo guardiano. Finché non tornerò, non sono il Wyld”
“Allora che cosa sei?” chiese Torn
“Molte cose”
“Voglio creare un titolo per te, finché non tornerai! Wy-dain!”
Il termine non era oscuro per Bao. La lingua che loro chiamavano isleh, o Antica, aveva poco in comune con la Vecchia Lingua che Bao conosceva. Però durante il tempo passato con loro aveva iniziato a comprenderla. Wy-dain era un gioco di parole con Wy-eld o Wyld. Wy significava assassino e Wy-dain poteva essere rozzamente tradotto come “assassino della noia”.
Mintel rise a quel motto, con gli anziani occhi che si illuminarono, anche Shendla rise.
“Nessun sorriso?” chiese Torn, scrutando la faccia di Bao “nessun accenno, per una volta?”
“Il Signor Bao non ride, Torn” disse Shendla mettendo una mano possessiva sulla spalla di Bao “La sua missione è troppo pesante”
“Oh lo so, lo so” disse Torn “Ciò non vuol dire che possa provarci. Un giorno romperò quella tua maschera, amico mio. Un giorno!” Torn rise, prendendo una borraccia da uno dei suoi servi e bevendo tutto il suo contenuto.
“Il mio tempo è arrivato” disse Bao “Scenderò. Accampatevi qui e aspettate per il mio ritorno”
I Liberati si radunarono attorno a lui, ma Bao abbracciò l'Unico Potere puntando la mano “Aspettate” comandò. Obbedivano solo ad ordini diretti e impositivi. Come cani. Gli uomini feroci corsero via, arrampicandosi su una vicina altura e si acquattarono ad aspettare il suo ritorno.
Shendla teneva ancora il suo braccio. Un esile pezzo di lui era compiaciuto del suo tocco e desiderò che vi indugiasse. Ciò lo disturbò. Era da... molto... da quando aveva provato una emozione come quella.
“Vedo turbamento nei tuoi occhi” lei sussurrò.
“Cammina con me un momento” egli disse, guidandola sul sentiero che iniziava a scendere verso l'abisso. Bao girò la testa e vide Mintel guardarli andare, con una curiosa e paziente espressione. Il vecchio uomo poi chiuse gli occhi e rientrò in meditazione. L'uomo avrebbe meditato finché Bao non fosse tornato, senza mangiare, bevendo solo di tanto in tanto. Mintel non fece alcun saluto, ma Bao non se ne era aspettati. Il vecchio chiudeva gli occhi a Bao e poi li avrebbe riaperti per vedere il Wyld tornare nel mondo.
Una volta raggiunta una certa distanza, Bao fermò Shendla con una mano sulla spalla. “So che vorresti venire con me” le disse in modo dolce “Ma non puoi.”
“Lasciami almeno camminare con te fino all'ingresso, là sotto” disse “conosco la via, io...”
“Devo camminare solo” disse Bao, in modo fermo “Tu lo sai. Se devo portarti il tuo angor'lot, devo seguire le profezie esattamente 'Egli discende solo e muore, ritornando da noi rinato', tu mi aspetterai”
Lei strinse le labbra in una linea. Non le piaceva che le venisse detto cosa fare, ma lei gli aveva fatto i suoi giuramenti.
“Che cosa ti preoccupava lassù?” gli chiese.
Bao si girò verso l'abisso, osservando in basso verso il Fiume delle Anime, “Torn mi ha chiamato amico”
“Non è tuo amico?”
“Non ho amici” disse Bao “E sicuramente non sono venuto qua per trovarne. Io ricerco il premio e il premio soltanto. Io avrò il potere della coppa, Shendla. Nient'altro mi importa. Sicuramente tutti voi l'avete capito. Ho perso molto tempo fa, la capacità di affezionarmi.”
“Dici queste cose così spesso”
“Sono vere” rispose lui “dimmi onestamente. Tu non puoi guardare nei miei occhi, senza vedere altro che morte e freddezza”
Lui si voltò verso di lei, che lo scrutò negli occhi.
“No” rispose “Questo non è per niente ciò che vedo”
“Bah” disse allontanandosi da lei “Sei una sciocca, tutti voi. Non mi importa delle vostre profezie. Io dico le parole che possono controllarvi. Come puoi non vederlo?”
“Tu sei venuto a salvarci.” rispose lei “Ci liberi dalle catene del fato. Non conoscevi le profezie la prima volta che giungesti, lo hai detto tu stesso, ma ad ogni modo tu le hai fatte avverare.”
“Per caso”
“Rilasciando gli schiavizzati, dichiarando tutti gli uomini liberi? Questo è stato un caso?”
“L'ho fatto per provocare il caos” rispose girandosi.
“Tu ci hai portato l'unità” replicò lei “Ci hai portato la gloria, Il Drago è arrivato, Bao. Ogni uomo o donna di questa terra lo sente. Egli cercherà di distruggere il mondo e solo tu puoi fermarlo. C'è una ragione se hai fatto ciò che hai fatto. L'Arazzo... posso chiamarlo con le tue parole? Il Disegno? Ti ha portato e una volta che tu entrerai nella caverna là sotto, noi saremo di nuovo liberi dal fato e ritornati ad essere uno stesso popolo di nuovo.”
Per l'Oscurità! Pensò Bao E' così convinta. Ci crede.
E... Lui? Stava cominciando a crederci? Due anni in questa terra. Aveva forse per caso trovato in questo posto ciò che così a lungo aveva ricercato?
“Gli altri mi hanno sempre odiato” disse a Shendla “Mi hanno soprannominato ulikar, bestemmiandomi contro. Non tu. Mi hai seguito dall'inizio, perché?”
“Non vuoi sapere la risposta a questo” gli rispose lei, incontrando il suo sguardo “Ti peserà addosso.”
“Io...” si ritrovò a dire “Io cercherò di proteggere questo popolo, se potrò” Per l'Oscurità! Ci credeva. Solo un poco, ma ci credeva.
“Lo so” sussurrò lei “vai. Aspetterò qui per te”
Bao lasciò che i suoi occhi si soffermassero su di lei, udendo intanto Torn ridere, mentre raccontava una storiella, lì sopra. Poi Bao raccolse l'Unicità e camminò giù lungo il sentiero.




CIRDAN IL MARINAIO
00venerdì 28 giugno 2013 17:43
grazie aspettiamo il resto...
Someshta The Green Man
00venerdì 28 giugno 2013 20:30
Eh eh... prego -kay-! [SM=x494529]
CIRDAN IL MARINAIO
00sabato 29 giugno 2013 12:34
seconda parte, traduzione sempre di Kay

Bao estinse con dei calci il fuoco da campo. Lo aveva acceso con l'Unico Potere, ma adesso, nella luce del mattino, sembrava saggio evitare di incanalare. Non sapeva cosa attendeva dentro Rai'lair, la Tomba del Cuore. Si diceva che il guardiano fosse qualcosa di antico, e c'erano molti antichi esseri che potevano percepire l'incanalare.
Continuò sul suo sentiero. Durante le ultime due notti del suo viaggio, il sonno era stato intermittente. Forse avrebbe dovuto Viaggiare direttamente all'entrata della caverna, ma questo avrebbe voluto dire... barare. Una parte di se' rise per aver pensato in questo modo. Cosa gli importavano queste regole?
Stranamente gli importavano. Sempre di più, lui voleva essere il Wyld per questo popolo. Loro erano un mezzo, uno strumento, ma un uomo poteva avere buona cura di uno strumento. Troppi degli associati di Bao avrebbero rotto o buttato da parte uno strumento, una volta che il loro interesse fosse venuto meno.
Avanzò di fianco al Fiume di Anime. Sembrava molto più un torrente che un fiume vero e proprio, anche se con una forte corrente. Il suo rumore gorgogliante lo aveva seguito lungo tutta la discesa come un compagno. A volte quel rumore sembrava fatto di sussurri. Forse era quello il motivo per cui si era guadagnato quel nome.
Riempì la sua borraccia da lì. Solo il Wyld poteva bere le sue acque e lui voleva assaggiarle non appena avesse ottenuto il suo obbiettivo. Infine vide aprirsi dinanzi a se' le fauci della Tomba del Cuore. Osservò il sole. Era ancora presto. Poteva riuscirci e tornare in tempo? Secondo la profezia doveva tornare dalla profondità il tramonto del terzo giorno. Come avrebbero reagito le persone se avesse compiuto le loro profezie in ogni dettaglio, ma avesse fallito di farlo nel tempo stabilito?
Arrivò al punto in cui il fiume discendeva dentro la caverna. Le pietre della facciata di roccia erano state scolpite nella forma di un uomo e una donna in ginocchio, con la testa abbassata. E... era forse l'immagine di un Albero Chora, quella scolpita dietro di loro? Il tempo aveva corroso profondamente la facciata, perciò non poteva esserne certo.
Abbracciò l'Unico Potere ed entrò nella caverna. Incredibilmente l'interno era ricoperto completamente di foglie verdeggianti. Felci e arbusti si allineavano lungo il fiume che si inoltrava nell'oscurità. Bao si accigliò, poi filò un intreccio per creare luce avanti a se'. Meglio rischiare di incanalare in piccola quantità, che continuare nell'oscurità.
Si era aspettato che le piante diminuissero mentre procedeva più in profondità, ma non lo fecero. Contro ogni logica esse continuavano; verdeggiavano nonostante la terra là sopra fosse nelle grinfie del Grande Signore.
Perciò, Bao pensò, procedendo in profondità, il guardiano della tomba deve essere uno dei Nym? Non sin era aspettato una cosa del genere.
Un viticcio ai suoi piedi si mosse.
Bao incanalò, rilasciando un colpo di fuoco sul viticcio. Il fuoco lo colpì, ma ebbe un effetto inaspettato. Dove la filatura lo toccò, altri viticci spuntarono fuori. L'antro cominciò a scuotersi.
Davanti a lui l'oscurità tremolò e la sua luce rischiarò delle orribili fauci che si estendevano dal suolo fino al soffitto. Denti sottili come aghi erano schierati in file dentro quella sua gola verdastra. Ciò che potevano sembrare lunghe e sottili zampe d'insetto, scattarono tra le piante che si piegavano, cercando di raggiungerlo.
Bao bestemmiò, snudando la sua spada. Durante gli ultimi due anni aveva affinato di nuovo la sua abilità al massimo delle sua capacità e adesso lui si considerava alla pari di ogni altro. Quando quelle zampe giunsero per prenderlo, tagliò e tranciò, spostandosi tra di loro secondo le antiche forme della scherma. Separò le zampe insettiformi alle loro giunture, lasciandole a terra a fremere.
Adesso sapeva cosa aveva di fronte. Una giovane Jumara doveva essere strisciata dentro questa caverna e aveva proseguito nella sua metamorfosi in pupa. La Progenie dell'Ombra che ne era risultata era stata troppo grossa per poi riuscire a strizzarsi di nuovo fuori; riusciva a vedere solo la sua bocca e qualcuno dei suoi tentacoli e aculei. Le Jumara si rafforzavano quando l'Unico Potere veniva usato contro di loro.
Aginor, spero che tu possa arrostirti, dovunque tu sia, pensò Bao. Aveva sempre odiato queste creature.
Ringhiò e caricò la bestia. Mentre correva usò filature per sollevare pezzi di roccia nell'aria, poi li incendiò nel tempo di un colpo d'occhio e schizzò le fauci della Jumara con le rocce fuse. La cosa urlò, le rocce tremarono mentre la creatura si ritraeva verso la fine del tunnel, rivelando che si rintanava in una enorme caverna. La sua bocca era stata pressata contro l'entrata del tunnel vicino al soffitto della caverna, così da divorare qualsiasi cosa cercasse di entrare.
Il piede di Bao pestò il bordo roccioso dell'ingresso del tunnel e laciò se' stesso dentro al caverna, usando un colpo d'Aria per lanciarsi ancora più dentro. L'enorme Jumara si estendeva sotto di lui, e i “viticci” si rivelarono essere i tentacoli che circondavano la sua bocca, le zampe da insetto, gli aculei che crescevano lungo le fauci. Era probabilmente lunga cento piedi, schiacciata contro il lato della caverna, con le sue enormi gambe artigliate alla roccia.
Bao sollevò la spada e precipitò attraverso l'aria verso la cosa.
-kay-
00sabato 29 giugno 2013 17:55
Ultima parte

Bao si tirò in piedi ansimando, ricoperto del sangue del jumara'nai. Il suo cuore continuava a battere, il suo corpo aperto in diversi punti, era stato schiacciato in altri dai massi. Bao inciampò, poi recuperò la sua spada dalle rocce dove gli era caduta, vicino al torrente che correva attraverso la grotta.
Dietro di lui il cuore della bestia finalmente si fermò. Bao si appoggiò contro una roccia, ignorando i suoi tagli e graffi. Per l'Oscurità! Quella cosa l'aveva quasi preso. Lui odiava i mostri che non poteva combattere direttamente incanalando. Bao era convinto che Aginor li avesse creati non tanto perché facessero parte degli eserciti dell'Ombra, ma a causa del suo deviato desiderio di vedere quanto terribile potesse essere una bestia da lui fabbricata.
Bao richiamò la luce. La coppa doveva essere qui. Se non ci fosse stata...
Attraversò il terreno, con piante cresciute troppo. In mezzo ad esse adocchiò le ossa degli eroi caduti, che avevano cercato di vincere il campione della caverna. Un jumara era quasi immortale, a meno che non venisse ucciso da qualcuno; potevano vivere per millenni in ibernazione, svegliandosi per mangiare, solo quando qualcosa toccava i loro tentacoli o protuberanze.
Bao scosse la testa, pensando a quanto facilmente questi eroi dovessero essere caduti. Persino con l'Unico Potere, persino con secoli di esercitazioni con la spada, anche lui era quasi diventato un altro pasto e lui aveva già combattuto contro gli jumara in precedenza. Sapeva dove si doveva colpire.
Con la spada in fuori, Bao raggiunse l'altro lato della grotta. Laggiù, sopra un naturale rialzo di roccia, trovò le piante cresciute assieme, nel formare quel che sembrava essere una specie di faccia o testa.
“Così avevo ragione” disse inginocchiandosi di fianco al volto “Pensavo che tutti i Nym fossero morti”
“Io... non sono dei Nym” il volto disse fievolmente, con gli occhi chiusi “Non più ormai. Sei venuto a darmi il riposo, viaggiatore?”
“Dormi” disse Bao incanalando fuoco e bruciando la creatura “Il tuo servizio è finito”. Le piante sul rialzo si contorsero e poi ritrassero tremando.
Sopra il rialzo le piante che si ritraevano rivelarono un oggetto d'oro. Bao poteva notare il perché le persone in questa terra l'avevano chiamato una coppa, sebbene in realtà non lo fosse. Aveva passato due anni cercandola, lentamente scoprendo la sua posizione da vecchi racconti e miti e storie. La sollevò in modo reverente.
Poco dopo lasciò la caverna e camminò dentro Angarai'la, il Fiume delle Anime, per lavarsi via il sangue del caduto guardiano e per berne in profondità le fredde acque. Fatto questo camminò fino al suo zaino e ne rimosse una verga d'oro, lunga quanto il suo braccio e che aveva portato con se'. A una breve distanza sotto un'estremità, il metallo si apriva a forma di disco.
Prese la “coppa” e la fece scorrere sulla verga, le due parti si serravano assieme. Quanto si era arrabbiato quando stava per trovare la verga, pensando che la sua ricerca fosse finita, solo per scoprire che il sa'angreal era stato separato in due pezzi!
Adesso erano tutt'uno di nuovo. Prese un profondo respiro, poi incanalò attraverso la verga.
L'Unico Potere corse attraverso di lui, inondandolo. Bao tirò indietro la testa, assaporando e poi rise.
Risa. Quanto tempo era passato da quando aveva riso l'ultima volta? Questa terra, queste esperienze, in qualche modo avevano riportato in lui l'allegria. Esultò nel potere. Ciò che reggeva non era una coppa, ma il secondo più potente sa'angreal mai creato per essere adoperato da un uomo. D'jedt, conosciuto semplicemente come lo Scettro durante il suo tempo, era stato così potente che era stato mantenuto serrato in luogo segreto durante la Guerra dell'Ombra.
Questo... questo era una grande arma, maggiore di Callandor. Reggendolo Bao si sentì onnipotente, invincibile. Si ritrovò a correre indietro, lungo il fiume, senza sentire alcuna fatica.
Corse per il resto della giornata. Le ore passarono come il battito di un ciglio. Al tramonto fece a salti gli ultimi passi del percorso, reggendo il suo premio. Lo innalzò sopra la sua testa camminando a grandi falcate verso dove aveva lasciato Shendla.
Lei lo aveva aspettato immobile, dormendo, nello stesso punto dove lui l'aveva lasciata. Lei si alzò, poi immediatamente si mise su un ginocchio davanti a lui.
I Liberati saltarono giù dalla loro altura. Lui non poté fare a meno di notare che le femmine Ayyad, vestite in nero con abiti a nappe, erano arrivate per attenderlo. Duecento di esse aspettavano assieme alla nobiltà radunata e che Bao aveva designato. In una ondata si misero in ginocchio come aveva fatto Shendla, lasciando solo Mintel, che sedeva alla fine del sentiero, con le gambe incrociate in meditazione.
“Mintel!” annunciò Bao, camminando al fianco di Shendla e poggiando una mano sulla sua spalla “Apri i tuoi occhi ad angor'lot! Il giorno è arrivato infine. Mi proclamo il Wyld. Il vostro Assassino del Drago è giunto!”
La popolazione cominciò ad acclamarlo e Shendla sollevò lo sguardo sussurrando: “Tu sorridi”
“Sì”
“Lo hai accettato?” chiese “Il tuo ruolo tra di noi?”
“Sì”
Lui notò una lacrima rotolare giù sulla sua guancia mentre lei abbassava di nuovo la sua testa. Egli era venuto tra di loro come uno straniero. E... oh quanto potere vi aveva trovato, molto più di quanto si fosse aspettato. Lo Scettro era solo l'inizio.
Mintel urlò, alzandosi con gli occhi aperti. “Evviva il Wyld! Acclamatelo ed inginocchiatevi! Colui che ci salverà dal Drago, che preverrà la morte della terra e ci porterà alla gloria! Evviva Bao! Evviva il nostro re!”
Le grida del popolo raggiunsero i cieli. Bao assetato attinse al potere e abbracciò completamente ciò che era divenuto. Due anni addietro aveva cominciato questo percorso, quando aveva accettato di impersonare uno schiavo tra gli Sharani. Dopo quello era venuta la rivoluzione, che lui aveva guidato quasi per caso.
Attraverso tutto ciò, aveva ricercato una cosa. Attraverso la conquista dell'alleanza con gli Ayyad, vinta a terribile prezzo e guadagnando la fervente lealtà dei Liberati. Attraverso il caos della rivoluzione e dei monarchi scomparsi, attraverso il consolidarsi di un regno sotto di lui.
Attraverso tutto ciò, aveva ricercato questo singolo oggetto, per un solo scopo. 'Finalmente Lews Therin', pensò Bao, un tempo conosciuto come Berid Bel e dopo chiamato Demandred, adesso rinato come il salvatore del popolo Sharano 'Finalmente ho il potere per distruggerti'.
CIRDAN IL MARINAIO
00sabato 29 giugno 2013 18:16
Il racconto finisce qui allora? Bè cortino potevano benissimo metterlo in TOM o in AMOL. Manca solo l'introduzione di Sanderson ancora? Intanto un grazie enorme Kay
-kay-
00sabato 29 giugno 2013 18:28
sì, manca l'introduzione dove spiega la scelta di non metterlo dentro al libro XIV


potevano benissimo metterlo in TOM o in AMOL.



forse non era stato ancora completato per Tom... adesso in effetti però potrebbero inserirlo nell'epilogo del Libro XIII in una delle nuove edizioni, anche se forse così si scoprirebbero troppe cose...
Someshta The Green Man
00sabato 29 giugno 2013 23:46
A proposito delle ragioni dietro il non inserimento:

nihilim
00domenica 30 giugno 2013 09:21
Io rimango della mia idea: queste scene potevano tranquillamente essere introdotte negli ultimi due libri...



nihilim
Someshta The Green Man
00mercoledì 14 agosto 2013 15:27
Sì, decisamente poteva stare nell'ultimo libro. Almeno dava un perché alla comparsata altrimenti piuttosto inutile di Shendla, agli sporadici cenni alle profezie degli Sharani, e al sa'angreal.
La motivazione per l'esclusione non mi convince... C'è un interessante spaccato di Shara a livello di world-building (chissà se parte viene proprio da RJ) e allora proprio non capisco. L'unica nota positiva è che è stato una bella attrattiva per comprare la raccolta e raccogliere proventi per una buona causa.
karpluz
00venerdì 23 agosto 2013 13:12

Lo spaccato del mondo degli Sharani rischiava di mettere troppa carne al fuoco, però la comparsata di Shendla non é spiegabile se uno non ha letto questa antologia. Idem il sa'angreal di Demandred, ma é una mancanza minore.

Penso anche io che mettere queste paginette non sarebbe stato certo un trauma, lo avrei senz'altro preferito.
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