Terminato "I giardini della lUna" non posso esimermi dal darne un giudizio. Innanzi tutto è un romanzo alquanto fuori dagli schemi. Lo è a tal punto che non inizierò la mia "recensione" parlando di personaggi, trama od ambientazione, ma dalle modalità con cui l'autore "si degna" di dare al lettore le informazioni. Erikson non spiega mai niente direttamente, tanto che vivrete le prime due/trecento pagine come spettatori inconsapevoli....non capirete niente, un sacco di vicende prenderanno le mosse senza che possiate immaginare quale ne sia la causa e le eventuali conseguenze, e l'unico modo per godersele è leggere con attenzione, cercare di tenere tutto a mente, e godersi la cosa come se fosse una visione. Ci sono belle battaglie, alcune belle descrizioni, dialoghi molto intriganti seppur spesso assolutamente oscuri, e molto altro. Poi mano a mano che, stoicamente, andrete avanti nella lettura, inizierete ad orientarvi. Qua un personaggio dice una cosa che spiega un fatto successo un centinaio di pagine prima, là si capisce che quello che pareva uno sconosciuto è lo stesso che ha fatto qualcosa 20 capitoli fa e potrei continuare così per un bel pezzo. Da un lato questo approccio è molto affascinante in quanto capire di colpo fatti che prima erano assolutamente incomprensibili da' una bella soddisfazione, d'altra parte se non siete lettori attentissimi, o magari leggete prima di andare a letto, è probabile che vi dimentichiate qualcosa, che vi sfugga altro e che quindi, alla fine, quello che è successo resti un mistero. Questo approccio vale per tutto quello che erikson deve comunicare: dalla storia dei malazan, a come la magia funzioni, alle descrizioni dei personaggi etc etc. Quindi se non avete ottima memoria o leggete per rilassarvi o cercate fantasy classica, leggete altro.
Il punto però è che secondo me questo romanzo merita di essere comprato. Nonostante sia così complicato e non troppo facilmente fruibile, l'autore è riuscito a creare un'atmosfera molto coinvolgente. I campi di battaglia pieni morti, le città con i loro abitanti, un panteon di divinità assolutamnte astruso, personaggi che seppur spesso descritti con pochissime pennellate riescono ad essere molto interessanti, spingono il lettore ad andare avanti, nonostante sia un vero estraneo nella vicenda. E questo permette di passare indenne attraverso la parte iniziale e di giungere, dalla metà in poi, nel punto in cui oltre a godersi un bell'affresco avremo la possibilità di capire....
Per quello che riguarda gli altri aspetti, penso sia superfluo che ne parli: il vero fulcro del libro è quello che ho scitto sopra; al massimo posso dirvi che la narrazione è veramente ad ampio respiro, e che cmq il tutto, per far sì che una struttura tanto originale e complicata possa essere digerita dal lettore, è veramente d'alta qualità.
A questo punto quindi decidete se comprarlo in base alla voglia che avete di cimentarvi in una lettura molto impegnativa.
In definitiva, l'opinione che ho di questo romanzo è positiva. Le perplessità derivano dal fatto che da voci di rete pare che i libri successivi abbiano legami con i precedenti non eccessivamente stretti e che in ciascuno vengano introdotti molti nuovi personaggi e vicende...tipo la saga dei drenai, quindi; mentre però la semplicità di gemmell ben si presta a questo schema, dubito che leggersi dieci volumi così incasinati e collegati solo per la linea narrativa di fondo sia una esperienza esaltante. Alla fine della lettura non penso che ci si possa ricordare molto...ma queste sono solo supposizoni e in ogni modo ho ordinato il secondo in inglese...vedremo.
Ah, quasi mi dimentico....Jordan e feist mantengono il trono, e anche martin secondo me, distacca erikson...
ps: aspetto i commenti degli altri che lo hanno letto