Con una settimana di ritardo posto il mio commento finale al libro.
Innanzitutto posso dirmi d’accordo con quanti affermano che tutto il clamore che gira attorno a questo fantomatico “Codice da Vinci” è quanto mai ingiustificato. Se lo scalpore deriva dal tema trattato, non siamo certo di fronte a qualcosa di nuovo, essendo la mera copiatura romanzata di un altro celebre libro.
Parlando della suspance che dovrebbe permeare un thriller che si rispetti, se all’inizio ti ritrovi invischiato in una girandola di enigmi per cui continui speranzoso nella lettura, continuando, i concetti si ripetono, le situazioni si fanno banali e il modo in cui tali enigmi vengono risolti è particoarmente irritante.
Calando un velo pietoso sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi ed evitando di commentare l’interpretazione che Brown fa dell’Ultima cena e della produzione di Leonardo in generale, mi soffermo invece sulla quatità di nozioni storico-artistiche che mi sono sembrate particolarmente confuse... Va bene romanzare, ma alcune questioni architettoniche mi hanno lasciato particolarmente perplessa!
Ne riporto un paio che mi sembrano esemplificative.
Langdon si meraviglia del fatto che la Temple Church sia a pianta centrale.. cito “Pagana come il Pantheon!...I templari hanno tralasciato tutta la tradizione delle chiese a croce cristiane e hanno costruito una chiesa perfettamente circolare..” Quindi mi chiedo: se si vuol parlare di pianta centrale allora perchè non citare il martyrion o il battistero paleocristiano invece di scomodare Stonehenge... E ancora, vorrei ricordare a Mr Brown, che la basilica cristiana altro non è che una rielaborazione di elementi diversi dell’architettura pagana utilizzati in funzione liturgica... quindi tutto questo meravigliarsi mi sembra quanto meno eccessivo...
Lo stesso Rinascimento, in campo architettonico-artistico, di cui Leonardo è stato un grandissimo esponente, altro non è che un movimento di tendenza che ha avuto come tema centrale la rinascita dell’architettura antica (e per antica intendo pagana!) portando avanti tutto un discorso che parte dalla riscoperta di Vitruvio e del suo De Architettura, giungendo al Barocco e Rococò parecchi anni più tardi...
Ancora, se vuol parlare di Christopher Wren allora perchè non dire che si tratta del più grande architetto inglese del passato e che si è occupato della ricostruzione di Londra dopo l' incendio del 1666 e non solo “il più famoso benefattore di Temple Church..”?
Di esempi ce ne sono tanti, ma mi fermo qui.
Se la domanda implicita è “Ti è piaciuto il libro?” Allora rispondo no. Se si vuol trattare con la storia bisogna farlo correttamente.
Mi sento comunque di consigliarne la lettura, meglio giudicare di persona.
[Modificato da drusilla75 29/01/2007 10.09]
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Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto.
mio mio!