00 08/11/2005 14:25
Autogrill
Rubando il titolo di una delle canzoni più belle di Guccini, m'accingo a scirvere d'un argomento sì alto e nobile, che l'endecasillabo e il sonetto divengono un imperativo non trascurabile.


Durante un lungo e faticoso viaggio,
col climatizzatore ormai defunto,
Dovetti uscir dall'autostrada al punto
in cui Vescica tenea me in ostaggio.

Cercando lesto una latrina in loco,
Peregrinando in guisa saltellante,
Raggiunsi un portone raccapricciante.
Mi consolai, dovevo starci poco.

L'uscio che aprii con fare urgente e ansante
Copriva, saggia, l'obrobriosa scena
Che sol l'onore m'obbliga a tacere.

Feci il dovuto, il naso spasimante,
Tirai con folle sguardo la catena,
E fuggii come il cervo dalle fiere.


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Sua maestà imperiale la principessa Cè Nedra, regina suprema dell'occidente e gioiello più prezioso della casata dei Borune, quella mattina era davvero di pessimo umore.