Il Belgariad è una pentalogia formata da "Il segno della profezia", "La regina della magia", "La valle di Aldur", "Il castello incantato" e "La fine del gioco".
In realtà, i titoli originali erano più carini, perchè a parte che per l'ultimo, che resta invariato, in ognuno degli altri c'era un pezzo degli scacchi (è rimasto solo ne La regina della magia).
Per quanto siano cinque libri, ho deciso comunque di fare un'unica recensione, per due buone ragioni.
La prima, è che sono l'uno imprescindibile dall'altro: insieme formano una storia lineare e, per quanto divisibile in cinque sezioni, ogni tomo non ha l'indipendeza che abbiamo visto, per esempio, nella cara Ruota di Jordan.
Il secondo motivo, è che oggi il libro è edito solo da Fanucci in tre tomi, denominati Belgariad vol. 1, 2, 3.
E' un fantasy di stampo classico, con il viaggio della compagnia, il grande mago guida, il giovane che compie la sua formazione. Eppure, già Eddings si stacca dalla tradizione con i suoi personaggi: non più elfi, nani, goblin e
troll. Buoni o cattivi, i personaggi sono tutti uomini. Al posto dei Draghi, i nostri si sontreranno contro gli Algroth, ed altre bestie immaginarie ed originali. Questo, permettetemelo, è un passo fondamentale per il Fantasy,
perchè permette di staccarsi dalla "mitologia fantasy" che prevede orchi e compagnia bella. Onestamente, non sono conoscitore del fantasy al punto da poter dire che Eddings sia stato il primo a seguir questa strada, ma sicuramente è stato uno dei primi in lavori degni di lode.
La vicenda, nonostante quanto detto sopra, non è banale, ma ciò che più colpisce è senza dubbio lo stile: Eddings è dotato di un'ironia straordinaria, e devo dire che più volte leggendo sono scoppiato a ridere di fronte a certi dialoghi. Sì, i dialoghi, perchè quel che permette una così audace comicità, sono propri i personaggi che ha creato.
Sono quelli che potremmo definire dei "tipi", ovvero non provvisti di tutte le sfaccettature proprie dell'animo umano, ma così perfetti nelle loro caricature, che sarà impossibile resistere alla carica accattivante di Silk o Polgara.
Ci si affeziona sempre ai personaggi che si incontrano nelle letture, ma questi, ve lo assicuro, vi restranno proprio nel cuore.
Chi vorrà proprio cercare il pelo nell'uovo, potrà accusare Eddings di estrema semplicità. E' vero, ma non confondiamo la semplicità con la banalità. La semplicità del Belgariad rende la lettura scorrevole, e ne fa un ottima scelta per lettori di Fantasy alle prime armi, nonchè, per gli incalliti, un piacevolissimo intervallo tra un massacro e l'altro nei libri di Erikson e Martin .
Tutto ciò spiega come mai, per mesi e mesi, ho accolto ogni nuovo utente della ruota con il mio personalissimo avviso: "Ama Eddings, e andremo d'accordo".
Genere: Fantasy Classica
Votazione: 28/30
Review by
Rockoccodrillo
[Modificato da Strider3it 27/10/2005 16.23]
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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]