00 13/11/2007 09:42
Allora io non posso esprimere una preferenza per l'uno o l'altro, perchè entrambi mi hsnno appassionato alla stessa maniera, ognuno per le proprie caratteristiche:



Jordan: è riuscito a trasformare un fantasy tradizionale in un'opera epica, compito tutt'altro che semplice; ha costruito un mondo grandioso, ampio, particolareggiato e variegato, pieno di nazioni, ciascuna con la sua storia, la sua cultura, la sua religione ed i suoi costumi!! Adoro i suoi personaggi, a cui sono legatissima e il modo in cui ha concepito il funzionamento della magia (l'idea del binomio Saidar/Saidin è geniale!!!!);trovo originale l'idea di aver creato le Aes Sedai e la torre bianca da un lato e i Reietti dall'altro; e poi ha creato una storia coinvolgente, nell'ambito della quale ha dosato molto bene le parti di dialogo e quelle di azione, e sì amo anche la sua cura per i dettagli e le sue descrizioni approfondite!!!!
L'unica pecca è che, a tratti, è indubbiamente prolisso ma gli perdono tutto!!!

Martin: beh che dire, la sua storia è intrigante e senza un attimo di respiro! Adoro il mondo da lui costruito, così reale, così vero,così crudo, dove la magia gioca una minima parte; i suoi personaggi sono un qualcosa di notevole,nè buoni nè cattivi ma solo umani;impossibile rimanere indifferenti, Martin è riuscito a rappresenteraci tutte le sfaccettature della personalità umana tramite i suoi antieroi! Nessuno è perfetto nessuno è al sicuro! La storia è ricca di inganni, profezie, sottotrame,misteri, eventi imprevedibili che spiazzano i lettore ma che, al tempo stesso, lo fanno rimanere incollato alle pagine!
Pecca: credo che a , volte, ricerchi un'eccessiva imprevedibilità; se una cosa, a volte, è scontata a me nn discpiace affatto!!!Il linguaggio, duro e a tratti volgare, è perfetto, forse qualche volta esagera, ma, come ho detto per Jordan, anche a Martin perdono tutto!



Due grandi.





Moon Prism Power Make Up!!

"Attacked by snarling ground squirrel". Corporal Picker dixit