Fino a poco prima della fine del capitolo, il sentimento che lo pervade è la malinconia. Il dialogo tra Lan e Agelmar è qualcosa di davvero struggente, con i due uomini d'arme, entrambi duri e provati da mille battaglia, che in qualche modo si abbandonano ai ricordi, a poesie che hanno più il sapore di mantra militari. E la prospettiva di Tarwin Garp non aiutano a cambiare questo clima.
L'arrivio di Padan Fain fa precipitare la situazione e, questo personaggio inizia a rivelarsi una vera mina vagante. Inizia a parlare come
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Mordeth, suggerendo ad Agelmar strategie per combattere l'Ombra fin troppo simili a quelle che causarono la caduta di Aridol. E il vento nero che lo riconosce come suo simile, eppure come un pericolo rende questo personaggio fin troppo anomalo
Odierò l'uomo d te scelto perchè non sarò io, e lo amerò se ti farà sorridere