Aggiungo che a mio avviso finora il discorso sulla religione più interessante che ho letto in un'opera fantasy è quello fatto da Pullman nella trilogia "queste oscure materie".
C'è stata molta polemica quando uscì il film, dato che ovviamente tutti ne parlavano senza AVER LETTO IL LIBRO, accusando il lavoro dello scrittore di oxford di essere offensivo verso la religione. La cosa era assolutamente falsa, dato che il libro parla di un futuro distopico per far ragionare il lettore su temi come il libero arbitrio, la morale, ecc... senza mai affermare una verità o presunta tale, o tentare di forzare le idee dell'autore sullo spettatore, anzi l'intera trilogia in pratica gira intorno alla "scelta consapevole e indipendente", che sia quella di "peccare" o meno, condannando invece chi tenta di imporre le proprie scelte agli altri.
Tad Williams mi ha sempre incuriosito, nei suoi lavori ci sono vari riferimenti alla religione, che però non viene mai in aiuto dei protagonisti, quindi alla fine non ho ben capito quale sia il suo punto di vista, il che in effetti è lodevole dato che significa che non tenta di propinarti la sua idea, qualsiasi essa sia.
C. S. Lewis è il più sfacciatamente "propagandista" tra i classici, ma c'è da dire che non ha mai preteso il contrario, e ognuno nei suoi lavori tratta i temi che vuole, quindi massimo rispetto, anche da chi la pensa diversamente.
Altri spunti?
"La migliore carbonara tra la Dorsale del Mondo e l'oceano Arith."
Jain Farstrider