00 25/11/2010 10:47
Re:
nihilim, 11/11/2010 22.11:

Una sola cosa riguardo questo capitolo dopo la rilettura: l'unico appunto che mi sento di fare a BS è che il passaggio in una riga da "Perché non distruggere tutto" a "Per avere una seconda possibilità", considerando che LTT e Rand sono sempre stati la stessa persona, poteva essere scritto in maniera più raffinata.
Forse con più tempo BS avrebbe potuto dare un passaggio tra i due stati d'animo meno "brusco".
...certo sto cercando il pelo nell'uovo...




nihilim



invece credo che hai centrato un gran punto dolente che ha fatto storcere non poco il naso anche a me. Il capitolo è giustamente intenso quasi amletico e molto suggestivo nella prima parte e nelle sue premesse. E mi sembra ben in "continuity" con tutto. In fin dei conti è dalla scomparsa di Moraine che Rand non è più eterodiretto: cioè si è emancipato e decide e affronta gli avvenimenti da solo contrastando chi cerca di controllarlo (quindi è coerente che trovi forza e risporse dal dialogo interiore). Cosi pure la discesa all'auto/omnidistruzione se vogliamo è iniziata dopo l'evento cruciale dei pozzi di Dumai.. quando è cominciato il processo di disumanizzazione emotiva..
Però, proprio non mi piace che 'ste lunghe parabole e, difatti, l'ultima trasformazione di Rand nel DR (con l'accettazione del ruolo, dell'essenza e delle memorie del drago) sia risolta in poche righe e poco conflittuali



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Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla
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Quando il saggio indica la strada, lo stolto guarda il dito
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Tornerà a essere bellissima, Logan. La Ruota gira. Un giorno il mondo tornerà come nuovo.