00 23/08/2010 16:12
Una chiara fonte di ispirazione per Erikson
Ho finito i primi otto libri della serie The Black Company di Glen Cook. Sono stati scritti tra metà anni Ottanta e fine anni Novanta da un ex soldato ed ex impiegato in una fabbrica della GM. Ripercorrono la storia di circa quaranta anni di vita di una compagnia mercenaria, the Black Company appunto, in un mondo medioevale. Nulla di eccezionale sul piano della trama, che si sviluppa a colpi di eventi, nè dello sviluppo dei personaggi. Il miglior libro è il primo. Quello che è stato parecchio originale è il punto di vista dei personaggi, che sono comuni mercenari, ed agiscono di conseguenza. Niente principesse bionde (anzi, il primo libro prende proprio in giro questo stereotipo), nobili, unicorni, fate,... ma tante parolacce, allusioni, funzioni corporali in primo piano, parecchia violenza pur senza indulgere in gratuità stile Terry il Buono. Descrizioni ridotte al minimo, inglese facillimo, temi morali presenti ma in modo abbastanza indiretto,le pagine volano. Dialoghi punti di forza, la monotonia dello stile nonostante i cambi di narratore la principale debolezza. Ad un certo punto, siamo partecipi dei pensieri di una entità potentissima e tecnicamente malvagia, ma non ci si accorge veramente della differenza. Mi ero interessato a questi libri per via del forte apprezzamento da parte di Erikson, effettivamente sembra di vedere i marine Malazan. I primi due libri sono parecchio divertenti, con umorismo nero a manetta. Voto sei abbondante (sette al primo libro).


- The best days are still to come - B. Sanderson -