00 08/07/2007 11:10
La Casa delle Catene conferma ancora una volta come Erikson sia attualmente l’autore fantasy più interessante in circolazione. Alzi la mano chi, dopo Memorie di Ghiaccio, non si era chiesto come avrebbe potuto mantenersi su livelli così alti, confermando quanto fatto in precedenza. Eppure Erikson ha saputo sorprendere ancora.
Nuovi personaggi: su tutti Karsa Orlong, insopportabile all’inizio del libro, ma assolutamente adorabile alla fine; nuove creature: Greyfrog che in tre pagine di libro colpisce tanto da non farsi dimenticare più; nuove ambientazioni: nonostante io sia un’amante degli spazi claustrofobici e costruiti, non ho potuto fare a meno di apprezzare le descrizioni del deserto di Raraku e la sua storia.
Qualcuno critica l’eccessiva complessità della prosa di Erikson, il suo modo di confondere il lettore, di lasciare indefiniti parecchi elementi. Eppure io trovo che questa sia la sua forza. Erikson si conferma un autore per lettori pazienti, che sanno aspettare e hanno la curiosità e la voglia di andare avanti. Spesso ti spiazza; può introdurre un personaggio che interagisce con altri solo attraverso il ricordo che gli stessi hanno di lui, ma non riesci a capire di chi si tratta… forse lo intuisci, forse no… e allora ti arrabbi. Ma poi pensi: tra poco… un centinaio di pagine.. saprò di chi sta parlando… A volte devi aspettare il volume successivo…e in due righe te ne svela l’identità…
E va bene così.
In ultimo, due parole sul finale: mi è piaciuto tantissimo, nonostante le premesse facessero pensare ad una conclusione diversa. Non possiederà il pathos delle Memorie ma trovo che la scelta fatta da Erikson, tutto sommato paghi. Maestro anche in questo.
Difetti? Non sono ancora riuscita a trovarne.

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Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto.
mio mio!