00 14/02/2010 07:32
Se l'high fantasy e` fatto bene, e` quasi inevitabile che i temi "religiosi" (qual e` lo scopo della vita, chi ha ucciso Asmodean)siano importanti. I temi sono gli stessi. Poi gli autori bravi sanno usare bene l'allegoria, ed "infilano" le loro idee in modo indolore nella trama - Jordan e Tolkien in questo eccellono. Altri autori hanno tocco meno leggero (Lewis e Pullman) oppure intendono chiaramente usare la storia per sbandierare il messaggio. Per esempio (in chiave filosofica + che religiosa) l'infame Terry il Buono nella sua malefica saga ci da' dentro a piu` non posso.

Un altro discorso e`, come mi pare stia facendo Master-T, guardare a che soluzioni originali si trovino in materia nei libri fantasy - senza offesa agli autori, ma pochi sembrano avere risposte "nuove", e d'altronde, mischiare religione e letteratura e` gia` stato fatto un sacco di volte (Manzoni?), nihil sub sole novum.

Prendiamo uno dei casi specifici citati: Tolkien (Jordan per me e` in questo ancora piu` bravo). Se non sbaglio (i professori di Sindarin mi correggano), la primissima versione del Signore degli Anelli aveva piu` riferimenti ad una religione formale. Poi Tolkien decise deliberatamente di rimuoverli perche` voleva che il messaggio cristiano venisse espresso dal racconto e non dalla metareligione. Ma in filigrana si vede la mano di un cattolico preconciliare cresciuto in mezzo a protestanti - il tema della tentazione, della provvidenza, della redenzione dai peccati tramite la sofferenza. E in diverse occasioni l'ispirazione biblica (se dicessi scopiazzatura qualcuno si arrebbierebbe, quindi NON lo dico) diventa palese - Numenor/Babele/La diaspora ebraica - Hurin/Giobbe,...
Cosa si trova di originale come messaggio religioso? Non molto. Per come sono state inseriti questi temi, diminuisce il piacere della lettura? Direi di no. I temi trattati sono parte del fascino del libro? Per me, sono un motivo importante per cui a distanza di cinquant'anni questi libri si continuano a vendere - parlano a tutti (de te fabula narratur).


Lewis (Narnia), di Tolkien sodale ma meno destro nel dissimulare, ottiene invece un risultato letterario molto inferiore (ogni tanto sembra di leggere un apologeta dei primi secoli) e suscita reazioni meno profonde. Credo che, anche se pur non solo per questo, non reggera` molto alla prova del tempo (prima dei rispettivi film, le vendite di Narnia e LOTR non erano nemmeno paragonabili).


Per concludere la stupidera - piu` si dissimula, piu` si rende il messaggio appetibile ad una maggior massa di lettori. Il rischio e` di trovarsi con messaggi blandi blandi che fanno sembrare tutto lo stesso pure` (lasciate il posto alle donne incinte ed agli anziani, Keine Gegenstände aus dem Fenster werfen, cose cosi`).


- The best days are still to come - B. Sanderson -