Asha'man (IxgS220207), 01/04/2022 13:37:

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Mi associo a ogni commento scritto sopra e dico la mia.

Io scoprii la ruota quando cominciò ad arrivare in Italia, per cui a parte i primi 3 volumi dovetti sempre aspettare l'uscita nel nostro paese. Dopo il decimo arrivò la notizia che sarebbero stati quattordici e non dodici i volumi come previsto da Jordan, Sanderson infatti optò per questa scelta e forse avrebbe dovuto scriverne un paio in più. In ogni caso tra lo sconforto per una saga che sembrava non avere fine e la quantità di trame e personaggi a metà dell'undicesimo capitolo ho capitolato, continuando però a comprarli tutti. Ho rimandato la lettura a quando avrei avuto tempo e modo di farlo, ma solo con la serie tv, mi è tornata la voglia e ora sto rileggendo il sesto.
Personalmente ricordo di aver divorato i primi tre allora e di aver trovato molto, troppo lenti gli altri, oggi invece, sostengo il contrario, mi spiego trovo che i primi, essendo quelli della conclamazione del drago, debbano essere quelli più concitati, in essi ci sono le basi di tutto, ma in una saga fatta di tutti quei volumi è impensabile sostenere quei ritmi, vorrebbe dire ampliare i temi a livelli inumani. Dal quarto comincia un dipanarsi lento e costante degli avvenimenti che personalmente apprezzo.
Tuttavia, come sostengono molti, la scrittura di Jordan nei volumi dopo il quarto diventa particolarmente prolissa, specialmente sulle descrizioni, anche se è funzionale, perché ci sono talmente tanti personaggi e ambientazioni da rendere necessario un "recap", il mio occhio tende a skippare velocemente quelle parti, le leggo tute d'un fiato.
Sul prequel ti consiglio di leggerlo dopo il quinto o addirittura il sesto libro, se non vuoi spoiler importanti, anche perché fu pubblicato dopo il decimo volume credo.

Sulla correlazione con la serie: sono due cose diverse e distinte, il tema centrale è quello ma una serie di scelte di sceneggiatura hanno praticamente creato scenari alternativi, in parte giustificati dai tempi televisivi, in parte per poter spiegare alcune vicende riducendole a pochi momenti; ma questo è un po' il prezzo che si paga negli adattamenti.
La cosa che a me disturba e non poco è la questione della cultura dell' inclusività, creare realtà con etnie miste laddove non era assolutamente possibile è fastidioso, tende a travisare il messaggio complessivo. E mi da ancora più noia quando ci si riferisce al sesso, la necessità di inscenare rapporti sessuali più o meno espliciti, di qualunque natura, per stimolare una certa "pruderie" dell'ascoltatore non è inclusività, per me è morbosità. Le vicende di letto di Siuan e Moiraine, oltre a non esser praticamente palesate nel libro, si parla di amicizia di letto o di cuscino, che è quasi una prassi in certi istituti scolastici americani, e non di amore o di relazione importante o clandestina, tra l'altro messa come è messa nella serie sembra che questo le renda ancora più colpevoli, che non ciò che realmente stanno facendo di nascosto, per quello sostengo l'inutilità di un certo approccio.

se hai letto Tolkien, tutto Tolkien, quando pensi alla ruota considera le parti più leggere del Silmarillion più che lo Hobbit.

Scusate la lungaggine!

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