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07/06/2005 15:57
 
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Re:

Scritto da: Fadeslayer 27/05/2005 0.13
Io devo dire che ho cominciato a leggere fantasy con (ahimè) Terry Brooks (La spada di Shannara), perciò non posso parlare di primo amore. Invece posso parlare di uno che ha "inventato" (anche se non è proprio vero) un genere e di un'altro che la "sublimato" (se mi passate il termine). Che dopo uno preferisca una storia più "semplice" (ovvero con meno intrecci e risvolti - non banale) come può essere quella del SdA sono gusti personali.

[SM=x494542]




Devo essere ripetitivo perchè sono completamente d'accordo, quindi quoto e stra quoto anche io a mia volta!
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08/06/2005 10:41
 
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Una cosa è sicura, devo rileggermi "Il Signore degli anelli", perchè tutto questo parlarne mi ha fatto formicolare le dita...

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Sua maestà imperiale la principessa Cè Nedra, regina suprema dell'occidente e gioiello più prezioso della casata dei Borune, quella mattina era davvero di pessimo umore.
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08/06/2005 18:24
 
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Rileggi, rileggi...
...che fa sempre bene! Quasi quasi lo riprendo anch'io!

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Omnia sunt communia.
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08/06/2005 19:03
 
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Mi sa che non c'è il due senza il tre e lo rileggo pure io
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08/06/2005 19:29
 
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marò...non parletemi di riletture....quelle che ho in corso mi stanno estenuando....rileggere il sda dopo averlo letto già tre volte ed aver visto il film non so quante potrebbe portarmi a compiere un autotirannicidio
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08/08/2005 10:26
 
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personalmente trovo sempe difficile paragonare due autori....nonostante le due opere appertengano "all'universo fantasy" le modalità di scrittura, i tempi e i precedenti differenziono in maniera netta Jordan e Tolkien....

pensando esclusivamente all'opera dei due, non si può non notare come molti di voi hanno già fatto, che l'opera di Jordan è più complessa, per certi versi più moderna e lontana dai canoni classici del fantasy tolkieniano, inoltre se prendiamo a riferimento LOTR l'opera di Jordan è incredibilmente più vasta....

detto questo bisogna anche fare riferimento alla storia della letteratura, in questo caso concordo con chi si è riferito a Tolkien come a un classico, un maestro indiscusso che ha rivoluzionato/inventato un genere dando vita a un fenomeno letterario di assoluto valore....insomma la leggenda rimane è Tolkien è ancora su un trono da cui sarà difficile spodestarlo.

[Modificato da Gareth Bryne 07/09/2005 20.03]


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"Eddies up there right now. Hes lying to somebody. Hes cheating somebody, and hes stolen all our hearts..."


EDDIE GUERRERO - 1967-2005

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06/09/2005 18:14
 
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Una precisazione
"...l'opera di Jordan è più complessa..."
"...l'opera di Martin è più complessa..."
"...l'opera di pincopallo è più complessa..."

Come prima cosa bisogna capire cosa si intende per l'opera di Jordan e l'opera di Tolkien. Se per "opera di Jordan" si intendono tutti i libri pubblicati in italia (ivi incluso quello su Conan) e per "opera di Tolkien" si intende il Signore degli anelli, allora può darsi (ma non sono convinto, si legga sotto) che WOT sia più complesso di LOTR. Se si considera LOTR, Hobbit, Silmarillion e tutti i vari racconti pubblicati postumi, allora la faccenda sicuramente cambia.

Comunque, in realtà, quanto sopra ha un'importaza relativa.
Per me bisogna distinguere tra complessità dell'opera e complessità della trama.
Un'opera letteraria è un atto comunicativo affatto semplice: non si comunica solo una storia, ma anche valori, argomenti, emozioni, esperienze, sentimenti, ideali... in pratica (una buona opera lettteraria) comunica l'anima dell'autore. La complessità di un'opera, secondo me, si può misurare rispondendo alla domanda:
Quanto della propria anima, quanto del proprio io,quanto di sè l'autore è riuscito a comunicarmi?
Certamente l'intreccio, i personaggi, l'ambientazione...in poche parole la storia è importante, importantissima, anzi, una bella storia è indispensabile al romanziere per comunicarsi agli altri, non discuto tutto questo: è vero, verissimo... ma non è tutto.
Secondo me è limitante assimilare la complessità di una ambientazione o di una trama alla complessità dell'opera stessa. Altrimenti, per scrivere un'opera complessa basterebbe scrivere un'opera lunga... (mi viene in mente Brooks (di cui ho tutti i libri, ah mio amore di gioventù)... mi viene in mente la saga di Dragon Lance... mi vengono in mente le telenovele)...eh no! Troppo "comodo" (sempre che sia "comodo" scrivere romanzi su romanzi).

Questa, ovviamente, è la mia personalissima opinione di Enologo e non di letterato quale non sono. Perciò sarei curioso di sapere cosa ne pensate voi.

Francis

P.S.
Non mi riesce proprio di paragonare Tolkien con Jordan, forse perchè la mia visione di Tolkien è idealizzata. Cmq, tolkien a parte, Jordan è uno degli autori fantasy migliori del mercato

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06/09/2005 18:47
 
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non so gli altri, ma quando io dico che l'opera di jordan (intendendo solo ed esclusivamente wot) è più complessa di quella di tolkien (intendendo isda, silmarillion, e racconti ed escludendo lo hobbit che ritengo essere una favola per bambini...e qui levata di scudi...)intendo dire che l'ambientazione creata da jordan è molto più vasta e complessa di quella creata da tolkien. Nessuno nega i meriti del prof, che è stato il primo, che ha creato una lingua ed una mitologia etc etc, ma non posso "perdonare" al suddetto prof la creazione di un mondo privo di connotazione politica, privo di Stati (e non nel senso contemporaneo, cosa che jordan fa, ma anche in relazione ad un ipotetico mondo medievale), caratterizzato da personaggi che io ritengo essere privi di spessore e legati indissolubilmente ad un ruolo. In più, un mondo in cui le sfumature che regnano sono quelle del grigio, in cui il principio motore delle azioni è quella che potremmo chiamare ragion di stato, sarà per me nei secoli dei secoli superiore ad un mondo manicheisticamente suddiviso in bianco e nero.

Per quanto riguarda il trasmettere l'anima, che dire? trovo che sia un discorso talmente soggettivo che lascia il tempo che trova. Per me lo scrittore che fonde di più la sua anima a quello che scrive è ellroy. Oppure l'avido e paraculo dan brown, che produce libri banali e gretti che hanno lo scopo di produre denaro, oppure mauro corona che ci parla della montagna in cui vive....insomma, discorso troppo vago.

Riguardo alla trama, credo si sia capito che non la uso per caratterizzare l'ambientazione, tant'è che non ho mai citato martin che secondo me fa solo trama e colpi di scena (ritengo il mondo dei sette regni molto poco profondo). Tirando in ballo la trama cmq, come avrò detto altrove spesso e volentieri, ritengo isda non un esempio lampante di bella trama (considera cha faccio parte di quelli che applaude alle modifiche attuate da jackson, specie per quel che riguarda le due torri).

Infine ci tengo a sottolineare che non sono un idealizzatore di jordan, uno ma che avendo idealizzato durante l'infanzia isda ed avendolo considerato la propria bibbia personale e metro di paragone e giudizio per tutto il genere, si è evoluto passando ad autori che creano mondi permeati da magia (anche in maniera più intensa che non tolkien) che riescono ad essere molto ma molto più plausibili.
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07/09/2005 11:55
 
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Re: Una precisazione

Scritto da: foggy1981 06/09/2005 18.14
"...l'opera di Jordan è più complessa..."
"...l'opera di Martin è più complessa..."
"...l'opera di pincopallo è più complessa..."

Come prima cosa bisogna capire cosa si intende per l'opera di Jordan e l'opera di Tolkien. Se per "opera di Jordan" si intendono tutti i libri pubblicati in italia (ivi incluso quello su Conan) e per "opera di Tolkien" si intende il Signore degli anelli, allora può darsi (ma non sono convinto, si legga sotto) che WOT sia più complesso di LOTR. Se si considera LOTR, Hobbit, Silmarillion e tutti i vari racconti pubblicati postumi, allora la faccenda sicuramente cambia.

Comunque, in realtà, quanto sopra ha un'importaza relativa.
Per me bisogna distinguere tra complessità dell'opera e complessità della trama.
Un'opera letteraria è un atto comunicativo affatto semplice: non si comunica solo una storia, ma anche valori, argomenti, emozioni, esperienze, sentimenti, ideali... in pratica (una buona opera lettteraria) comunica l'anima dell'autore. La complessità di un'opera, secondo me, si può misurare rispondendo alla domanda:
Quanto della propria anima, quanto del proprio io,quanto di sè l'autore è riuscito a comunicarmi?
Certamente l'intreccio, i personaggi, l'ambientazione...in poche parole la storia è importante, importantissima, anzi, una bella storia è indispensabile al romanziere per comunicarsi agli altri, non discuto tutto questo: è vero, verissimo... ma non è tutto.
Secondo me è limitante assimilare la complessità di una ambientazione o di una trama alla complessità dell'opera stessa. Altrimenti, per scrivere un'opera complessa basterebbe scrivere un'opera lunga... (mi viene in mente Brooks (di cui ho tutti i libri, ah mio amore di gioventù)... mi viene in mente la saga di Dragon Lance... mi vengono in mente le telenovele)...eh no! Troppo "comodo" (sempre che sia "comodo" scrivere romanzi su romanzi).

Questa, ovviamente, è la mia personalissima opinione di Enologo e non di letterato quale non sono. Perciò sarei curioso di sapere cosa ne pensate voi.

Francis

P.S.
Non mi riesce proprio di paragonare Tolkien con Jordan, forse perchè la mia visione di Tolkien è idealizzata. Cmq, tolkien a parte, Jordan è uno degli autori fantasy migliori del mercato




Quoto e sottoscrivo!

A mio avviso Tolkien è e rimarrà irraggiungile da qualsiasi scrittore di fantasy, non già per il valore intrinseco de LOR (cmq piuttosto elevato) ma perché è il creatore ed ideatore di un nuovo mondo che tutti gli altri si sono trovati bello e confezionato.
La grandezza di Tolkien non risiede (o non risiede soltanto) nel Signore degli Anelli, ma piuttosto in tutta la cosmogonia inventata nel Silmarillion.
Leggendo appunto il Silmarillion e poi Racconti Incompiuti, Racconti Perduti e Racconti Ritrovati, si capisce che l'autore aveva in mente un mondo molto complesso e ne stava intessendo una trama pressoché infinita, visto che oltre alla lingua ed alla geografia, si era cimentato nell'invenzione dell'intera Storia di tutta la Terra di Mezzo.
In sintesi, Tolkien ha creato le regole del gioco ed ha cominciato a giocare: tutti gli altri si sono limitati a giocare un gioco creato da lui.
Poi alcuni sono divenuti giocatori anche più bravi del maestro, ma IMHO non è su questo piano che deve essere fatto il confronto!
Saluti.
Strider


_________________________________________



["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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07/09/2005 15:49
 
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giustamente paragonare la complessità dell'opera di due autori non vuol dire fare una gara sul numero di pagine scritte o sulla vastità delle stesse opere....

...10 pagine prese a caso dalla "Critica della ragion pura" sono giustamente e ovviamente più complesse delle 1000 pagine del "Conte di Montecristo".....




La complessità di un'opera, secondo me, si può misurare rispondendo alla domanda:
Quanto della propria anima, quanto del proprio io,quanto di sè l'autore è riuscito a comunicarmi?



a mio modo di vedere no.....la mia firma (come la tua e la firma di molti altri) è una frase " Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo. " in questo caso di Voltaire....

è una frase di immediata lettura e dal significato semplicissimo, eppure secondo me c'è più volgia di comunicare, di esprimersi, di rendere partecipi i lettori, di invitare alla riflessione in questa frase che in molte pagine da me lette in tanti anni....


ovviamente il mio è un esempio piuttosto semplicistico e anche un po' scolastico ma mi pare estremamente riduttivo dire che la complessità di un opera si può misurare con la comunicatività, con il trasmettere il proprio cuore, anima al lettore......





concordo con Franki nella definizione di complessità, l'opera di Jordan sotto tutti punti di vista (trama, ambientazione, personaggi, psicolgia, caratteristiche sociali, politiche e religiose) è più complessa.....


detto questo la complessità come già detto, è assolutamente inifluente nel giudizio sui due autori....anzi secondo me va a tutto vantaggio di Tolkien e del suo LOTR...

Infatti è impressionante notare come LOTR sia una stupenda opera di 1200 pagine assolutamente autoconclusiva di qui non si sente (almeno secondo me..) il bisogno di un prequel o un sequel godibile come libro singolo, capace di concentrare tutte le informazioni neccessarie per vivere la storia nella "Terra di mezzo"....

forse vi è già stato, vi è o vi sarà qualcuno capace di superare il maestro del fantasy con una splendida saga....ma attenzione una saga....non un libro e la differenza è molta....

LOTR è semplicemente un opera perfetta, quasi un unicum di brevità (mi viene in mente una altro "Signore" di un cero Feist) nella chilometrica letteratura fantasy......

ma la sua brevità, la mancanza di tutte le caratteristiche ben evidenziate da Franki e la diversa e più semplice struttura.....unite al ritmo perfetto, all'azione travolgente, alle descrizioni mai pesanti, alla narrazione serrata rendono questo libro in assoluto il mio preferito....


impossibile e improbabile fare paragoni......almeno secondo la mia discutibilissima opinione....

[Modificato da Gareth Bryne 07/09/2005 20.22]


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bah, non so voi ma io credo che Tolkien non ha nesusna speranza contro Jordan. Tolkien avrà pur creato il genere FANTASY ma è troppo descrittivo, secondo me, un libro fantasy deve dare sapzio alla nostra fantasia, deve lasciarci quel tanto spazio per poter entrare veramente nella storia. se invece è già tutto descritto dall'autore, la fantasia non va e libri di questo tipo a me personalmente non piacciono. infatti a essere sincero il signore delgi anelli non mi è piaciuto molto. il film si, ma il libro meno. spero che non esca mai un film sui libri di Jordan. si sa, il film è sempre (o quasi) peggio del libro e non volgio che mi si rovini l'immagine della perfetta saga "La Ruota del Tempo". [SM=x494631]

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The lions and the hills take flight.
The moon by day, and the sun by night.
Blind woman, deaf man jackdaw fool.
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We rode on the winds of the rising storm,
We ran to the sounds of the thunder,
We danced among the lightning bolts,
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Re:

Scritto da: Gareth Bryne 07/09/2005 15.49

LOTR è semplicemente un opera perfetta, quasi un unicum di brevità (mi viene in mente una altro "Signore" di un cero Feist) nella chilometrica letteratura fantasy......


[Modificato da Gareth Bryne 07/09/2005 20.22]





su questa affermazione proprio non sono d'accordo!
credo inoltre che il signore della magia di Feist sia generalmente un pò troppo sopravvalutato (almeno io non sono impazzito nel leggerlo)


in ogni caso più vado avanti nel leggere la ruota del tempo e più si notano le differenze tra Jordan e Tolkien.

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mi insegnò a inseguire sempre il sogno e a viverlo una volta raggiunto


Tai'shar Manetheren



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Gnattino, se ti legge il Primo Cavaliere sono dolori...

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Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto.
mio mio!
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05/06/2006 15:20
 
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perchè? è un patito di Tolkien?? [SM=x494583]

[Modificato da gnattino 05/06/2006 15.22]


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05/06/2006 15:22
 
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No. Ne è praticamente la reincarnazione. Patito è dire poco. [SM=x494540] [SM=x494540]
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05/06/2006 15:24
 
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speriamo colga l'aspetto filosofico della questione:D [SM=x494580]

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05/06/2006 16:13
 
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lo coglierà sicuramente con le corde e li ferri roventi... [SM=x494540]


.
The amazing thing is that every atom in your body came from a star that exploded. And, the atoms in your left hand probably came from a different star than your right hand.
It really is the most poetic thing I know about physics: You are all stardust.
You couldn’t be here if stars hadn’t exploded, because the elements - the carbon, nitrogen, oxygen, iron, all the things that matter for evolution - weren’t created at the beginning of time. They were created in the nuclear furnaces of stars, and the only way they could get into your body is if those stars were kind enough to explode.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today.
"A Universe From Nothing" by Lawrence Krauss, AAI 2009 (16:50-17:23)
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05/06/2006 16:30
 
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in questo caso speriamo non legga mai questa discussione [SM=x494541] [SM=x494534]

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The lions and the hills take flight.
The moon by day, and the sun by night.
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05/06/2006 16:33
 
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Re:

Scritto da: gnattino 05/06/2006 16.30
in questo caso speriamo non legga mai questa discussione [SM=x494541] [SM=x494534]



Penso proprio che non gli sfuggirà....


... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

The lions sing and the hills take flight.
The moon by day, and the sun by night.
Blind woman, deaf man, jackdaw fool.


Let the Lord of Chaos rule.


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05/06/2006 16:35
 
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Nulla sfugge all'Occhio di Stauron

[Modificato da DragoRinato 05/06/2006 17.51]



.
The amazing thing is that every atom in your body came from a star that exploded. And, the atoms in your left hand probably came from a different star than your right hand.
It really is the most poetic thing I know about physics: You are all stardust.
You couldn’t be here if stars hadn’t exploded, because the elements - the carbon, nitrogen, oxygen, iron, all the things that matter for evolution - weren’t created at the beginning of time. They were created in the nuclear furnaces of stars, and the only way they could get into your body is if those stars were kind enough to explode.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today.
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