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03/10/2005 11:47
 
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Il principe delle ombre (The Charnel Prince) - by Frankifol
Trattasi del secondo volume della saga "I Regni delle Spine e delle Ossa"

Fanucci
544 pagine
Anno: 2005
ISBN: 88-347-1097-5
Prezzo: 18.50 €



Innanzi tutto il libro mi è piaciuto, e mi sento di consigliarlo a tutti. Keyes si inserisce a pieno merito nell'olimpo dei nuovi autori, tallonando jordan, affiancando erikson e secondo me scalzando martin.

Entrando nel dettaglio, mi aspettavo qualcosa in più dalla caratterizzazione degli ambienti; le atmosfere sono meno pregnanti rispetto al primo volume. In questo quadro si inseriscono le perplessità che ho provato nel passaggio tra le diverse nazioni. Sono tutte dipinte con pochi tratti e questa scelta dell'autore mi ha lasciato un po' insoddisfatto. Il tutto poi, alla luce di un paragone con il re degli alberi, dove le atmosfere la fanno da padrone ovunque.
Questa e magari qualche scelta lessicale un po' ardita (produzione di dialetti spagnoleggianti e teutonici) sono le uniche pecche che ho trovato.
Keyes infatti riesce a dosare perfettamente l'azione (spesso piacevolmente cruenta) con i momenti più riflessivi (caratterizzati da dialoghi che svariano da un tono francamente divertente ed ironico a momenti di estrema tensione).
I colpi di scena ci sono e sono tutti di grande effetto.
Rispetto al primo volume, tranne che per un paio di elementi presenti all'inizio, non si sente più l'influenza della hobb.
I personaggi vecchi vengono meglio caratterizzati, quelli nuovi, leoff su tutti, sono perfetti.
I tratti però che mi hanno fatto amare questo libro sono di tipo concettuale.
E' infatti raro trovare un autore che pescando a piene mani da stilemi classici del genere riesca ad ottenere come risultato una piacevole originalità. In questo quadro di reinterpretazione si inserisce la visione di una natura non propriamente benevola, caratterizzata da un aura di decadentismo. Per interci, qui le foreste sono luoghi pericolosi per definizione, quasi dotati di un proprio spirito di sopravivenza, rivolto spesso e volentieri contro l'uomo visto come un usurpatore.
Altra fonte di soddisfazione è quella rappresentata dalla contemplazione di una Chiesa temporalista e corrotta che si configura come il vero nemico; ipotizzando un lieto fine, spero che nel quarto volume potrò godermi la distruzione "cartaceo-romanzata" di questa istituzione.
Infine una nota a parte la merita il personaggio del compositore, leoff. Tutta la faccenda filosofica della musica è davvero bella, e, a chi lo ha letto, non sfuggiranno le analogie con la sonata a kreutzer di tolstoj.

Genere: _____________
Votazione: __/30


Review by Frankifol

[Modificato da Strider3it 03/10/2005 12.13]



_________________________________________



["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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