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20/10/2005 09:23
 
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Indice dell'autore
- La città delle navi by Frankifol 21/10/2005

- Perdido Street Station by Frankifol 10/05/2005

- Perdido Street Station by Drago Rinato 18/06/2005

[Modificato da Strider3it 24/10/2005 8.51]



_________________________________________



["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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Perdido Street Station by Frankifol
Fanucci Editore
753 pagine
Anno: 2003
ISBN: 88-347-0940-3
Prezzo: 18.5 €
Edizione Rilegata



Perdido Street Station è il miglior romanzo fantastico (il termine fantasy gli sta stretto) in cui mi sia imbattuto negli ultimi anni. Dire che Mieville sta un gradino sopra i suoi colleghi é riduttivo; sta un intera rampa di scale più su. I personaggi sono eccellenti. Tutti. La cosa non dipende dalla lunghezza dell'opera visto che anche quelli che occupano una manciata di pagine sono molto più che semplici comparse.
La trama é ottima. L'autore intreccia alla vicenda principale le storie intime e personali dei personaggi ottenendo un incredibile valore aggiunto. La vicenda centrale ha anche il pregio di essere incentrata non sul tipico cattivo del genere fantasy, ma su creature che in fondo si limitano ad esercitare la loro natura e sono in gran parte vittime esse stesse. Anche l'alleanza che si organizza per eliminarle non è costituita da "buoni", ma da un eterogeneo gruppo che prevede la presenza di umani pronti a tutto, criminali, entità senzienti che perseguono i loro scopi e chi più ne ha più ne metta. Unico difetto é la questione relativa ad una certa chiave. Inutile dire che credo ci si possa passare sopra senza problemi, e che più che di difetto si debba parlare di neo. Un neo che cmq scompare nella magnificienza dell'opera.
L'ambientazione é originale, coerente, e completissima. Lo spiegare le cose un po' alla volta contribuisce a creare un atmosfera realistica. New Crobuzon poi, é una citta viva. Leggendo dà l'impressione che possa benissimo esistere a prescindere dai personaggi e dalla storia. Unica pecca é rappresentata dalle descrizioni degli itinerari e dagli spostamenti dei personaggi da un luogo all'altro che forse sono un po' confuse.
Lo stile non mi é parso pesante. Certo é complesso e barocco ma non fine a se stesso. Per intenderci, trovo molto più sconveniente l'aggettivazione usata da un brooks, il quale cerca di ottenere un tono epico non con gli eventi e con l'ambientazione ma con una prosa pretenziosa (pensate all'incipit della spada di shannara). Mieville invece usa uno stile complesso che é assolutamente idoneo a descrivere New Crobuzon, una specie di Ank Morphork maledetta. Tanto più che le frasi fiorite si ritrovano per la gran parte nelle descrizioni della città, mentre i dialoghi e i momenti ricchi di azione si basano su un modo di scrivere molto più immediato (sto pensando alla battaglia nei cieli tra manipolatrici, tessitore e falene, lo scontro finale e molti altri episodi).
Altro elemento che mi ha estasiato é la "fisicità" che caratterizza i vari esseri viventi. Dagli umani alle kepri, dai vodianoy alle falene passando per i rifatti, pare che mieville persegua un'estetica basata sui corpi, che si presentano come mossi da un'energia animalesca contenuta in involucri di carne, ossa e muscoli mischiati nei modi più disparati. Non so se son riuscito a farmi capire, cmq per questo aspetto mi ha fatto pensare al barker di imajica e cabal. Questo approccio è di certo facilitato dalle tipologie razziali estremamente originali che Mieville crea.
Infine, posso comprendere chi troverà fastidioso il fatto che il tutto prenda il via verso pagina 250. Di mio, questa cosa non mi ha creato problemi, Mieville è talmente bravo che credo potrei leggermi senza lamentarmi centinaia di pagine basate sul cazzeggio dei dragomini.
La traduzione Fanucci non è affatto male, cosa di cui mi rallegro. Leggerselo tutto in originale avendo una conoscenza dell'inglese non perfetta potrebbe portare il povero lettore ad un esaurimento nervoso.
Visto quanto ho appena detto, dovendo dare un voto mi limito a 4 stelline visto che le 5 sono conferibili esclusivamente al tolstoj di guerra e pace. Non travalicando il genere invece, mi dovrei tenere molto più largo...



Genere: Steampunk
Votazione: 28/30


Review by Frankifol

[Modificato da Strider3it 21/10/2005 15.46]



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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
wandering folk -- Rangers we call them. What his right name is I've
never heard, but he's known around here as Strider."]
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21/10/2005 15:52
 
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La cittá delle navi by Frankifol
Fanucci - Collana: Collezione Solaria
Pagine 672 -
Formato 14x22 -
Anno 2004 -
ISBN 8834710398
Trad. di Elisa Villa
Prezzo: euro 18.50



I punti di forza sono rappresentati da uno stile ricercato e mai stucchevole, da idee originalissime, dalle solita capacità di Mieville di conferire dignità, fascino e credibilità ad idee apparentemente strambe (uomini cactus, delfini "bastardi" ed altre amenità).
Degna di nota poi la modalità attraverso cui l'autore ci comunica le informazioni: non lo fa mai in modo diretto od a scopo introduttivo, ma si limita invece a lanciare qualche accenno, come se il lettora fosse onnisciente. Le spiegazioni arrivano poi, con calma, quando sono funzionali alla vicenda. Questo approccio contribuisce ad approfondire l'ambientazione. Infine una menzione a parte per i personaggi che sono sempre complessi e ricchi di sfaccettature, e per la trama quasi mai scontata che per varietà di situazioni soddisferà tutti i palati.
Purtroppo qualche nota negativa c'è.
Per quanto Armada sia una grande idea e sia caratterizzata in maniera molto approfondita, alla lunga non regge il confronto con New Crobuzon che nel complesso mi è senbrata molto piu' vivida.
In un paio di circostanze il lettore e' in grado di anticipare come si svolgeranno gli eventi.
Non mi è parsa poi una buona idea il riciclare alcuni elementi gia' presenti in Perdido Street Station (anofelie=falene, nonchè alcuni elementi strutturali).
Il tutto infine scorre molto piu' fluentemente rispetto a Perdido, portando a mio avviso alla definizione di atmosfere meno pregnanti.
Infine, dovendo esprimere un giudizio, credo si debba procedere su due livelli. Da un lato la città delle navi non teme il confronto con nessun rivale, configurandosi come un classico del genere ma idoneo anche a rivaleggiare con opere mainstream. Dall'altro è inevitabile paragonarlo all'opera prima di Mieville, che secondo me è ancora una spanna al di sopra.
In definitiva l'unico motivo per non leggere la città delle navi è rappresentato dall'eventuale presenza di un Perdido Street Station non letto sul vostro comodino. Se invece vi siete già fatti un favore leggendolo, passate alla città delle navi senza la minima riserva.

Genere: Steampunk
Votazione: 25/30


Review by Frankifol



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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
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24/10/2005 08:48
 
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Perdido Street Station by Drago Rinato
Fanucci Editore
753 pagine
Anno: 2003
ISBN: 88-347-0940-3
Prezzo: 18.5 €
Edizione Rilegata




New Crobuzon è una città, una metropoli ribollente di Magia e Vapore.
Il vapore e gli scarichi industriali delle molte fabbriche che inquinano la città,
costellate da edifici di tutti i tipi ma fra cui svetta la centralissima Perdido Street Station,
una stazione, che è un palazzo mostruosamente immenso e barocco.
Decadente, e vitale, sporca, piena di contradizione, in cui tutti i modi di vivere
sono presenti i pezzenti e gli straccioni e i ricchi sfruttatori, questa è New Crobuzon.
Una Megalopoli multi-razziale, in cui trovano posto centinaia di religioni diverse,
purchè tutti sottostiino al pugno di ferro del governo del Parlamento Oligarchico.
Umani, Uomini-Cactus, Donne-Insetto, Esseri Anfibi, e i selvaggi e fieri uomini-Uccello.
Un città di studi di rigogliosa ricerca anche se il progresso è ha disposizione di chi ha i soldi.
E i poveri lo subiscono, con i 2 fiumi inquinati che tagliano la città, Bitume e Cancro,
con le pene per i crimini affiadate alla Biotaumaturgia.
La Biotaumaturgia fa miracoli è infatti possibile modellare gli uomini con caratteri animali e meccanici, questi sono i Rifatti.
Su questo sfondo cittadino complesso ma minuziosamente descritto,
l'autore scrive la storia di uno scienziato alternativo al limite della legalità,
un'artista kephri (donne-insetto), e un misterioso 'cliente' per entrambi.
Tutto mentre una nuova droga invade il mercato illegale...


La scrittura di China Meiville è pregna di descrizioni, la città sembra realmente viva,
le atmosfere sono rese benissimo,
e i personaggi descritti da questo fiume di parole interagiscono bene.
La storia fluisce bene, e nonostante la densità di descrizioni non è appesantita.

Se si vuole trovare dei difetti in questo libro sono l'esasperante decadenza della città
non tanto nelle descrizioni, ma nei nomi dei luoghi.
Chi chiamerebbe un fiume Cancro? O un quartiere Marcita del Cane?
Suggestivi ma troppo ricercati e irrealistici nel realismo sfrenato delle ambientazione! Stridono.

E ancora le troppe descrizioni, allusioni, sprazzi, che l'autore per mancanza di tempo non soddisfa,
lasciano il lettore con la bocca asciutta riguardo a troppe cose interessanti anche se di contorno.
A volte lo sfondo sembra passare troppo in primo piano rispetto alla storia, per poi non appagare totalmente il lettore.

Spero che i prossimi libri in uscita soddisfino questa brama di conoscenza del bellissimo mondo descritto da Mieville.

Giudizio Generale: Ottimo. Da Leggere.

Genere: Steampunk
Votazione: 28/30


Review by Drago Rinato


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["Him?" said the landlord. "I don't really know. He is one of the
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