| | | Post: 90 | Età: 37 | Sesso: Maschile | | OFFLINE | |
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24/09/2010 12:21 | |
il problema con Jordan è che a mio parere questa distruzione del mito dei Reietti, da semidei praticamente invincibili a persone tutto sommato normali, è precisamente voluta. parafrasando la Harendt, è la banalità del male. facendoci conoscere in profondità, libro dopo libro, questi individui votati all'ombra, RJ scava nelle motivazioni, mostra i difetti e gli errori di quelli che, pur avendo un potere ed una conoscenza quasi infiniti, si rivelano essere soggetti poco svegli (Aran'gar), poco pratici (Aginor), cancellati dall'ambizione (Moghedien, Rahvin) o dal rancore (Demandred & Lanfear). non è un caso che ognuno dei Reietti abbia i propri motivi per essere passato all'Ombra, e che soltanto Ishamael comprenda e abbracci l'obiettivo di una distruzione totale ed assoluta... riuscendo tra l'altro a mantenere quel fascino di cui parli grazie al suo nichilismo cosmico (e ad una ottimamente usata maschera di follia). anche nella loro morte, restano persone piccole... se ci pensi è un tema molto frequente in Jordan: chi si vota all'egoismo dell'Ombra spesso fa una fine orrenda, o anche peggio. qualche esempio? Galina, Kadere, Isendre, Elaida (che pur non essendo una Darkfriend è comunque egomaniaca), Liandrin, Falion, Carridin... e potrei citarne a pacchi
è una scelta dell'autore, sottolineare che il male è banale, e che chi fa del male muore in modo decisamente poco glorioso e banale. dopotutto, sono i Darkfriends che si sono votati al Tenebroso per avere la vita eterna, per paura della morte, e chi ha paura della morte non la affronta certo con dignità. mi ricorda l'uscita di scena di Kira in Death Note, per chi l'ha letto... |