La Città dei Poeti (traduzione italiana del 2008 dall'originale A Shadow in Summer, primo libro di una tetralogia) è un breve romanzo fantasy in cui la storia gira attorno alla fiorente città di Saraytech (una delle città stato sede dei Khaiem, governatori che basano il successo economico e il potere bellico sul controllo degli 'andat', spiriti ancestrali vincolati in forma umana da uomini specializzati nella padronanza del potere di dare materia ai pensieri, i poeti) e ai personaggi che parte dall'elemento di questa arte magica (piuttosto trattata nel corso della storia, anche perchè è il fulcro di tutto) senza però eccedere nelle scene in cui questo è coinvolto (le scene 'soprannaturali' sono ben poche) e tessendo una trama efficace (con ampi spunti) attorno un poeta, un apprendista, un sorprendente operaio, un supervisore donna di una casata commerciale, un imprenditore straniero, un andat e un'apprendista supervisore, che si trovano ad affrontare un intrigo dai risvolti inaspettati. La storia spazia in qualche mese, e i personaggi sono delineati davvero bene (limitatamente a quello che si trovano a fare, ma in modo notevole, e a tratti la costruzione mi è sembrata quasi Jordaniana. Vi invito vivamente a capire il perchè!) e il loro background risulta fondamentale nel momento in cui si trovano a dover affrontare le difficoltà e a prendere in mano le redini del proprio futuro dopo ciò che avviene nella città, e già dopo la fine del libro si ha la sensazione che gli orizzonti, un po' per tutti, incominciano ad allargarsi.
You can't be born as a hero. You can only die as one.