Il terzo libro fa un altro salto temporale, e ci mostra i personaggi molto più adulti e inseriti nel contesto di Machi, dove le famiglie si sono allargate e alcuni personaggi ritornano a fare inaspettatamente capolino nella vita dei protagonisti, rompendo un po' gli equilibri. Al contrario del secondo libro, non ho praticamente avuto difficoltà a 'ambientarmi' nelle loro nuove vite.
Ma è dal nemico storico dei kahiem che si prospetta l'ennesima minaccia, la più feroce e funesta, sottoforma di un generale Galt davvero ben caratterizzato (gran personaggio, questo Balasar) la cui storia parte da molto lontano e ha sapori esotici.
I ritmi si fanno incalzanti, e i drammi si moltiplicano fino al finale sorprendente (l'autore inserisce sempre un colpo a effetto, che è il culmine, di fatto, di tutta la tragedia ed ha terribili conseguenze, senza cercare scene scenografiche, anche se qui si arriva ad uno scontro bellico piuttosto violento...)
Si incontrano ben due andat, ed entrambi hanno un ruolo fondamentale. Contemporaneamente, alcuni protagonisti vengono messi a dura prova in quanto dovranno affrontare, oltre ai propri fantasmi, drammi e situazioni che non faranno sconti a nessuno.
You can't be born as a hero. You can only die as one.