A proposito delle accuse contro Benedetto XVI

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cogitor
00domenica 1 ottobre 2006 07:48
A proposito delle ignobili accuse rivolte al Sommo Pontefice da alcune comunità islamiche, mi vengono in mente le parole che furono di S. Kierkegaard: “Che il Cristianesimo ti è stato annunciato significa che tu devi prendere posizione di fronte a Cristo”. In molti hanno dimenticato cosa significa prendere posizione di fronte a Cristo, anche chi afferma di essere cristiano. Qualcuno, oggi, preferisce mantenere un atteggiamento neutrale di fronte a tutto. Per non dispiacere nessuno si sceglie il silenzio, optando così per una presunta strategia diplomatica, o per una forma di squallido rispetto nei confronti della Res publica, o peggio ancora per sostenere una ignobile campagna diffamatoria nei confronti di chi, come Papa Benedetto XVI, è ritenuto un personaggio politicamente scomodo. Sembrerebbe più saggio rimanere nell’anonimato per evitare di compromettersi in prima persona. Scommettere su Dio significa però, cari amici cristiani, prendere una posizione chiara di fronte a se stessi e al mondo, identificarsi col nome cristiano (cioè appartenente a Cristo) vuol dire tutt’altra cosa! Io, ho un giudizio su ciò che accade nel mondo? Ho il coraggio di esprimerlo a costo (perdonatemi l’espressione dura) di essere scorticato vivo? L’espressione damnatio ad bestias che i primi cristiani (forse quelli veri!) sperimentarono nella propria pelle (era l’atroce condanna ad essere divorati dalle bestie feroci a causa della appartenenza alla fede cristiana) oggi sembra essere diventata la parola d’ordine del mondo cosiddetto moderno! Essa, o in senso metaforico (grazie agli artigli di un certo tipo di stampa) o in senso reale (vedi Suor Leonella Sgorbati, la missionaria della Consolata uccisa domenica scorsa a Mogadiscio) chiede a ciascun cristiano la ragione della propria fede! “Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3, 15).
nnsoxke
00domenica 1 ottobre 2006 09:00
Premesso che non ho nessuna simpatia nè per il cristianesimo, nè per l'islamismo . nè qualche altra religione, comq atteggiamento tipico del cristiano, o meglio quello che si vuol far credere, è quello di riconoscersi come una vittima del mondo.
Se andiamo a vedere bene però nella società sono molto più trattati male coloro che si professano non cristiani... Certo in passato ci sono stati dei martiri, che si sono lasciati uccidere per la loro religione, ma non dobbiamo dimenticare anche le stragi che in tempi più moderni la Chiesa ha fatto dei non credenti: stragi dei così detti eretici, l'Inquisizione ...
Il fatto stesso che dai mass-media venga data per la maggior parte una visione positiva della religione, lascia pensare che questo vittimismo è soltanto immaginario.
Visto l'atteggiamento che la Chiesa ha nei confronti di chi muove delle critiche, se c'è qualcuno che oggi lo fa, non credo proprio che sia di sua iniziativa (si rischia la soppressione), credo che si possa ipotizzare benissimo una sceneggiata escogitata con lo scopo di vittimizzare la Chiesa stessa.
Per quanto riguarda la violenza che gli islamici utilizzano nel diffondere la propria religione, sono ovviamente contrario, ma non sono gli unici, anche altre religioni, compresa quella cattolica, lo hanno fatto in passato e continuano a farlo in maniera subdola.(per violenza non si intende quella fisica ma anche quella psicologica)

[Modificato da nnsoxke 01/10/2006 9.08]

-danich-
00domenica 1 ottobre 2006 11:33

atteggiamento tipico del cristiano, o meglio quello che si vuol far credere, è quello di riconoscersi come una vittima del mondo.



Quello è tipico dell'ebreo


nella società sono molto più trattati male coloro che si professano non cristiani



Mi fai un esempio?


stragi che in tempi più moderni la Chiesa ha fatto dei non credenti: stragi dei così detti eretici, l'Inquisizione ...



Roba di quattro secoli fa. La Chiesa si è evoluta per fortuna, ha chiesto scusa per i fattacci del passato e va avanti nel rispetto di tutti

cogitor
00domenica 1 ottobre 2006 12:03
Nessun vittimismo!
Non c'è vittimismo nelle parole da me prima pubblicate e soprattutto non c’è vittimismo nel cristiano, anzi l'incoraggiamento a guardare con fierezza alla dignità del cristiano in quanto tale, che è capace di rischiare la morte pur di rendere una testimonianza di fede a Dio e alla Verità. Per quanto riguarda gli errori commessi in passato “non dalla Chiesa” ma da alcuni uomini di Chiesa, penso che: altri uomini di Chiesa (nel caso specifico Giovanni Paolo II) abbiano abbondantemente riconosciuto determinati errori del passato chiedendo pubblicamente perdono. L’Inquisizione le Crociate e altro ancora sono diventate un luogo comune e basta. Poi, il fare riferimento sempre agli errori del passato, non guardando mai al presente, la ritengo una grande ingiustizia culturale e sociale. Faccio un esempio: ciascuno di noi ricorderà sicuramente nel corso della propria vita un errore che è stato commesso (magari a discapito di un altro) capace ancora oggi, al solo pensiero, di rattristarci. Noi dunque siamo l’errore che abbiamo commesso 20, 30 anni fa nonostante il nostro pentimento? Io credo proprio di no.
vitus1976
00domenica 1 ottobre 2006 12:35
Nonsoxche ancora una volta hai perso un'ottima occasione per non dire una castroneria.

Cosa c'entra la caccia alle streghe con la vile ed ignobile aggressione nei confronti del Papa da parte di quegli scalmanati che hanno pure il coraggio di dire che l'islam è una religione di pace!

E meno male!

Possibile che i tuoi pregiudizi anticlericali ti ofuschino il cervello fino a non farti capire che non è in gioco, solo, la vita del Papa o il suo diritto alla libertà di pensiero e di insegnamento, ma qualcosa di più importnate: la libertà stessa?

Siamo arrivati al punto che non possiamo fare rappresentazioni teatrali o mostrare quadri per non urtare la suscettibilità dei mussulmani.

Ma ti rendi conto?
E tu, coraggioso accusatore del cristianesimo ti giri dall'altra parte e chini il capo dinanzi all'aggressione delle nostre libertà?

I saraceni ci aggrediscono ogni giorno e siamo noi cattolici che facciamo del vittimismo?

Fai tanto il coraggioso, il razionale e non hai il coraggio di difendere la tua libertà contro chi te la vuole togliere?

Sei solo uno dei tanti Don Abbondio di cui è piena la nostra Eurabia!
nnsoxke
00domenica 1 ottobre 2006 12:59
Io non ho mai difeso la violenza, trovami il punto in cui l'ho fatto e poi ne riparliamo.
Ti ripeto che i miei non sono pregiudizi ma il frutto dell'esperienza e purtroppo degli esempi precisi non li posso riportare, proprio perchè sono questioni strettamente personali... posso dire solo che in giro ci sono un sacco di falsi amici, il cui unico scopo è quello di speculare sulla tua vita; si fanno un sacco di raccomandazioni, ci sono troppi privilegi, sempre a scopo speculativo...
Anche questi sono problemi non solo la violenza fisica.
vitus1976
00domenica 1 ottobre 2006 13:10
Re:

Scritto da: nnsoxke 01/10/2006 12.59
Io non ho mai difeso la violenza, trovami il punto in cui l'ho fatto e poi ne riparliamo.
Ti ripeto che i miei non sono pregiudizi ma il frutto dell'esperienza e purtroppo degli esempi precisi non li posso riportare, proprio perchè sono questioni strettamente personali... posso dire solo che in giro ci sono un sacco di falsi amici, il cui unico scopo è quello di speculare sulla tua vita; si fanno un sacco di raccomandazioni, ci sono troppi privilegi, sempre a scopo speculativo...
Anche questi sono problemi non solo la violenza fisica.





La raccomandazione è un problema paragonabile alla violenza fisica?

La domanda nasce spontanea: ma ci sei o ci fai?
emma3
00domenica 1 ottobre 2006 14:55
E'sempre lo stesso nastro registrato: in nome dei rancori del passato ci si ostina ad appoggiare quelli del presente e del futuro.
Chi ha fatto mea culpa per le crociate dovrebbe in eterno inginocchiarsi di fronte a chi in nome della religione continua a uccidere. Viene censurata un’opera teatrale in cui vengono mozzate le teste di Cristo, Maometto e Budda per rispetto della sensibilità dei maomettani. Per buddisti e cristiani non ci si sarebbe posto il problema.
C’è un passo della Divina Commedia, in cui viene citato il Profeta, che tra un po’ verrà sicuramente tolto dall’edizione scolastica e non solo. Ma chi meglio di Dante è espressione della nostra cultura? Verrà anche lui sacrificato in nome della "nostra" integrazione?
Una famosa donna di spettacolo si crocifigge ad una croce avveniristica in nome della libertà di espressione e di spettacolo, tanto cari alla nostra civiltà. Da cristiani, ci dispiace ma, uomini liberi, lo accettiamo. Poche settimane dopo un alto esponente religioso fa una considerazione teologica, altrettanto legittima in nome della stessa libertà di espressione e di religione, sempre care alla nostra civiltà ma da parte laica, libertaria, viene auspicato che chieda scusa in nome del rispetto per la suscettibilità musulmana. E' irrilevante che la controparte equipari una scimmia a Cristo sulla croce. Pena la fatwa al mondo cristiano e occidentale. Ma chi la fatwa la asseconda (chi tace acconsente), la riconosce, la legittima e ne accetta le inevitabili ripercussioni nel nostro mondo e nella nostra libertà d’espressione.
E’innegabile la presenza di qualche passo controverso anche nel Vangelo, mal interpretato nel passato, ma ormai da tempo ciò che viene proposto ai fedeli non è l’incitazione alla violenza nel nome di Dio. Perché chi attacca il discorso del Papa (senza averlo letto o capito, visto che era destinato soprattutto ad un pubblico accademico) non cita mai quella sura da lui citata che parla di “nessuna costrizione nella fede”? E’ così scandaloso invitare ad abbandonare l’uso della spada per mettere al centro della propria fede la mancanza di costrizione nei confronti della fede altrui? E c’è bisogno di fronte a queste affermazioni di tirare in ballo ancora le crociate in nome di un Dio di morte del passato ignorando i proclami di morte in nome del Dio del presente?
E’ molto difficile essere cristiani praticanti oggi (i sedicenti non praticanti mi fanno molto sorridere: o si crede e si partecipa o non si crede), esattamente come essere islamici moderati (se lo si è, si dovrebbe condannare il fondamentalismo ma non vedo tante manifestazioni di protesta per questo, in giro) così come essere illuministi leali:le violazioni delle libertà individuali non sono solo quelle che limitano le sperimentazioni sull’embrione, il diritto ad abortire , a morire, ma anche quelle che limitano la libertà di pensare, esprimere, credere, esistere tutti, credenti e non.
Una società libera, finirà sempre con l’approvare le leggi che ritiene necessarie al suo tempo e alle sue esigenze, nonostante il pensiero religioso e le indicazioni dei suoi rappresentanti. Non credo sia necessario tanto astio nei nostri confronti addossandoci colpe che spesso sono solo dei politici che non sanno legiferare o di chi per menefreghismo e non per fede o per convinzione personale non religiosa non si reca a votare.
Della libertà di una società che cede alle fatwe per limitare la presunta ingerenza della Chiesa, non sarei tanto sicura e quanto sta succedendo non posso non vederlo come una grossa ipoteca sul futuro, non solo dei cristiani.
stupor-mundi
00domenica 1 ottobre 2006 15:44
A chi accusa il cristianesimo di violenza dico che il cristianesimo delle origini si è diffuso nell'impero romano fino al quarto secolo con la sola arma dei propri martiri, si legga a questo proposito Tertulliano e Origene.
Mai nel vangelo si troverà un passo che parli di odio, vendetta o imposizione delle fede con la violenza. Anzi il prologo del vangelo di Giovanni è un inno al Logos che in greco significa ragione: Dio è la ragione creatrice. Quello che Benedetto ha tentato di dire nel mirabile discorso di Ratisbona è che l'Europa ha potuto essere quella straordiaria culla di civiltà che è stata per duemila anni proprio grazie al fatto che è stata cristiana E in quanto tale porta con se il seme della razionalità. Anche l'illuminismo, ha tentato di spiegare il Pontefice, che è l'origine dell'anticlericalismo e del secolarismo ha potuto nascere proprio in ragione del fatto che l'Europa era cristiana. Invito tutti a leggere con attenzione il discorso del Santo Padre.
Inoltre introduco una notazione personale affermando che non solo sottoscrivo ogni sillaba del discorso papale, ma pure mi ritrovo a sottoscrivere ogni parola del buon Manuele II Paleologo il quale sull'islam aveva visto giusto ben sette secoli fa!
Si prenda un qualunque testo di storia e si veda come si è diffuso l'islam: con la scimitarra!
I popoli dell'Anatolia furono raggiunti dai missionari a partire del VI secolo ma rifiutarono di convertirsi al cristianesimo, quanto vi giunsero però le popolazioni arabe munite di scimitarra la conversione fu coatta e perseguita a fil di spada!
Così si diffuse l'islam.
Il primo atto di Maometto fu di decapitare i seicento ebrei che a La Medina si rifiutarono di convertirsi all'islam.
Gesù è morto per la fede, Maometto dava la morte per la sua religione!!!!
CREDO CHE QUESTO ANCHE PER LE MENTI PIU' OTTUSE FACCIA UNA CERTA DIFFERENZA!!!
vitus1976
00domenica 1 ottobre 2006 16:24
Quoto sia emma che stupor.

La verità fa male, si sa.

Ricordare ai mussulmani che la loro fede è stata imposta con la spada e con l'altrui martirio, fa molto male.

Sono convinto che se a cadere in quell'opera teatrale fossero state solo la testa di Buddhe e di Gesù nessuno avrebbe avuto problemi a rappresentarla.

Ma siccome c'è di mezzo Maometto allora si censura.

La colpa, però, non è solo dei mussulmani, che nella stargrande maggioranza dei casi non sanno ne leggere ne scrivere, figuratevi capire il discorso del Papa, quanto dei sedicenti cattolici adulti, dei liberali a senso unico e dei comunisti che difendono il diritto delle donne ad abortire ma non difendono il diritto delel donne (mussulmane) a vivere.

Questo culturame europeo è la nostra vera rovina, ma per fortuna ci sono persone come noi che vanno contro corrente ed hanno il coraggio di difendere le proprie idee e la propria libertà.
stupor-mundi
00domenica 1 ottobre 2006 17:02
Vergognoso articolo di Gad Lerner su Vanity Fair n.38
Il periodico Vanity Fair ha pubblicato un articolo a firma gad Lerner in cui il conduttore de L'infedele accusa non solo papa Benedetto ma tutta la Chiesa di oscurantismo affermando altresì che il papa avrebbe volutamente cercato lo scontro con l'islam e che il cristianesimo in fatto di violenza non è da meno.
Purtroppo l'articolo non è on line (io, almeno, non l'ho trovato), in ogni caso eccovi la mia risposta a Vanity Fair:

"Rattrista molto leggere quanto un giornalista solitamente attento e avveduto (!) quale Gad Lerner afferma circa la lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona.
Verrebbe quasi da pensare che le sue parole siano viziate dalla malafede.
Egli afferma che il cristianesimo, pur nato in Asia si sarebbe diffuso con la violenza: orbene il cristianesimo delle origini non si è diffuso altrimenti che con il sangue dei propri martiri! Nel vangelo non si troverà alcun passo che inciti all'odio e alla violenza, al contrario di quanto accade nel corano. Lerner poi dovrebbe ben sapere che tra le prime "gesta" di Maometto vi fu quella di decapitare 600 ebrei che non volevano convertirsi all'islam.
E' vero che ci sono state pagine oscure nel cristianesimo, ma furono solo pagine, delle quali la Chiesa ha più volte riconosciuto i limiti e le colpe degli artefici (non mi sembra si sia verificato nulla del genere in ambito islamico, questo farà pure una certa differenza, o no?).
Ciò detto, invito Lerner a (ri)leggere il discorso di Ratisbona: egli non vi troverà certo le (presunte) "reiterate accuse di carattere generalizzato come quella ad un Islam di per sè irrazionale e violento."
Per il resto, anche lei caro Lerner vorrà riconscere il diritto alla chiesa di affermare i principi, anche morali, nei quali crede? O no!
Suvvia, scendiamo dal piedistallo e vediamo di evitare di strumentalizzare un discorso altissimo sul rapporto tra fede e ragione ad un dibattito di bassa cucina anticattolica e anticlericale della "sinistra de' noantri"!
cogitor
00domenica 1 ottobre 2006 17:07
Bella risposta, Stupor-mundi.
Sottoscrivo. Buona Domenica.
rosa22253
00domenica 1 ottobre 2006 19:05
Bravi Emma e Stupor-Mundi [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] Conoscete qiuesto forum ??? Mi piacerebbe aprire una discussione la. Che ne dite??
Regin
00domenica 1 ottobre 2006 19:05
Re:

Scritto da: nnsoxke 01/10/2006 12.59
Io non ho mai difeso la violenza, trovami il punto in cui l'ho fatto e poi ne riparliamo.
Ti ripeto che i miei non sono pregiudizi ma il frutto dell'esperienza e purtroppo degli esempi precisi non li posso riportare, proprio perchè sono questioni strettamente personali... posso dire solo che in giro ci sono un sacco di falsi amici, il cui unico scopo è quello di speculare sulla tua vita; si fanno un sacco di raccomandazioni, ci sono troppi privilegi, sempre a scopo speculativo...
Anche questi sono problemi non solo la violenza fisica.




Credo che tutti abbiamo avuto, o abbiamo, delle esperienze di relazioni interpersonali negative, ma questo non è da imputare al cristianesimo, ma alle persone.

Un conto è il cristianesimo un altro è il comportamento di alcuni cristiani che lascia a desiderare.

emma3
00domenica 1 ottobre 2006 19:13
Re: Vergognoso articolo di Gad Lerner su Vanity Fair n.38

Scritto da: stupor-mundi 01/10/2006 17.02
Il periodico Vanity Fair ha pubblicato un articolo a firma gad Lerner in cui il conduttore de L'infedele accusa non solo papa Benedetto ma tutta la Chiesa di oscurantismo affermando altresì che il papa avrebbe volutamente cercato lo scontro con l'islam e che il cristianesimo in fatto di violenza non è da meno.
Purtroppo l'articolo non è on line (io, almeno, non l'ho trovato), in ogni caso eccovi la mia risposta a Vanity Fair:

"Rattrista molto leggere quanto un giornalista solitamente attento e avveduto (!) quale Gad Lerner afferma circa la lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona.
Verrebbe quasi da pensare che le sue parole siano viziate dalla malafede.
Egli afferma che il cristianesimo, pur nato in Asia si sarebbe diffuso con la violenza: orbene il cristianesimo delle origini non si è diffuso altrimenti che con il sangue dei propri martiri! Nel vangelo non si troverà alcun passo che inciti all'odio e alla violenza, al contrario di quanto accade nel corano. Lerner poi dovrebbe ben sapere che tra le prime "gesta" di Maometto vi fu quella di decapitare 600 ebrei che non volevano convertirsi all'islam.
E' vero che ci sono state pagine oscure nel cristianesimo, ma furono solo pagine, delle quali la Chiesa ha più volte riconosciuto i limiti e le colpe degli artefici (non mi sembra si sia verificato nulla del genere in ambito islamico, questo farà pure una certa differenza, o no?).
Ciò detto, invito Lerner a (ri)leggere il discorso di Ratisbona: egli non vi troverà certo le (presunte) "reiterate accuse di carattere generalizzato come quella ad un Islam di per sè irrazionale e violento."
Per il resto, anche lei caro Lerner vorrà riconscere il diritto alla chiesa di affermare i principi, anche morali, nei quali crede? O no!
Suvvia, scendiamo dal piedistallo e vediamo di evitare di strumentalizzare un discorso altissimo sul rapporto tra fede e ragione ad un dibattito di bassa cucina anticattolica e anticlericale della "sinistra de' noantri"!



l'ho letto anch'io quell'articolo e anch'io avrei voluto ribattere come hai fatto tu. Ma Lerner è un neanche tanto abilissimo saltimbanco dell'opinione anticlericale. In successione: ha accusato il Papa di non aver adeguatamente condannato gli orrori dell'olocausto durante il viaggio in Polonia; dopo l'omelia della messa a Monaco lo ha accusato dalle pagine di Repubblica di fomentare un asse sacro con l'islam col rischio di fornire un alibi al fondamentalismo religioso contro l'Occidente ateo; ora lo accusa di aver condannato quel fondamentalismo e di non aver opportunamente taciuto contro la guerra in nome di Dio. Ma quante acrobazie mentali, pur di essere sempre "contro"!
Regin
00domenica 1 ottobre 2006 19:16
Re:

Scritto da: rosa22253 01/10/2006 19.05
Bravi Emma e Stupor-Mundi [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]


[SM=g27811]


Conoscete qiuesto forum ??? Mi piacerebbe aprire una discussione la. Che ne dite??




l'infedele [SM=g27816] [SM=g27816]

nnsoxke
00domenica 1 ottobre 2006 19:49
Re: Re:

Scritto da: Regin 01/10/2006 19.05



Credo che tutti abbiamo avuto, o abbiamo, delle esperienze di relazioni interpersonali negative, ma questo non è da imputare al cristianesimo, ma alle persone.

Un conto è il cristianesimo un altro è il comportamento di alcuni cristiani che lascia a desiderare.




Le cose non stanno proprio come le hai descritte, spesso non è un comportamento casuale, che dipende dalla persona stessa, ma dai fatti si nota che è prestabilito.
Regin
00domenica 1 ottobre 2006 20:28
Re: Re: Re:

Scritto da: nnsoxke 01/10/2006 19.49


Le cose non stanno proprio come le hai descritte, spesso non è un comportamento casuale, che dipende dalla persona stessa, ma dai fatti si nota che è prestabilito.



Non so cosa intendi per prestabilito.
vitus1976
00venerdì 20 ottobre 2006 23:23
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Regin 01/10/2006 20.28


Non so cosa intendi per prestabilito.



Lascialo perdere!

Farnetica!
ratzi.lella
00martedì 24 ottobre 2006 09:13
"salto di qualità"
in un altro post della sezione news (che cosa dicono i giornali) si e' parlato di un salto di qualita' (lo ha fatto notare anche teresa benedetta) per quanto riguarda le accuse al papa.
risolto il caso mediatico, vergognosamente mediatico, di ratisbona, si passa ad altre, sottili, accuse rivolte a benedetto xvi.
questa volta la colpa e' quella di essere un pessimista.
ovviamente, per contrapposizione, wojtyla era un ottimista.

ora, dico subito che questa accusa, per me, e' falsa.
il pessimista e' colui che vede tutto nero, non ha speranza nel futuro, e si limita a condannare cio' che vede intorno a se'.
in questo senso ratzi non e' pessimista, ma semplicente realista, c'e' una bella differenza.
il papa non si limita a condannare, ma propone la visione cristiana del mondo, la sola che puo' redimere l'uomo.
il papa, in questo senso, e' un ottimista: e' convinto che ci si possa ancora battere per un mondo migliore.
certo! se per ottimista intendiamo superficiale, e' chiaro che il papa non lo e'.
mi piacerebbe che anche alcuni intellettuali (o sedicenti tali) capissero il concetto.
vorrei, per esempio, non dover piu' leggere cose del genere:

Tettamanzi e Ruini, due visioni a confronto
di CORRADO AUGIAS

Caro Augias, le recenti affermazioni del Papa a Verona, ribadite con forza domenica in tv anche dal cardinale Ruini, sulla «neutralità» politica della Chiesa, mi danno da pensare.

L'8 per mille che viene dato dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica, non è forse in un certo qual modo frutto anche di una scelta politica del Paese?

L'esenzione dall'Ici per gli immobili anche commerciali, cioè non strettamente legati al culto, non è stata introdotta anche per effetto di una volontà politica?

La lettera che Sandro Bondi alla vigilia delle elezioni politiche ha inviato a tutte le Parrocchie è stato solo un gesto di cortesia o presentava in qualche modo anche il conto? Quando il cardinale Ruini chiede «... più forza...» alla scuola cattolica a cosa si riferisce se non a più denaro dallo Stato? E la scuola pubblica, intanto?

Per non parlare di tutte le esternazioni, gli inviti pressanti, della Cei in occasione di dibattiti o di referendum di carattere sociale con riflessi etico/morali. Ho la netta sensazione che si predichi bene e si razzoli molto male.

Daniele Fortin

daniele-fortin@yahoo. it


A Verona si è consumato nei giorni scorsi uno scontro che i toni felpati tipici delle gerarchie vaticane hanno attutito ma non nascosto. In campo c'erano due linee, la prima enunciata il giorno dell'apertura dal cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, l'altra, alla fine vincente, esposta dal Papa e dal suo più fedele alleato, l'attuale presidente della Cei Camillo Ruini.
Tettamanzi, aprendo con fiducia alla contemporaneità, aveva deprecato i troppi «deprimenti diagnosi e funesti presagi» dando una stoccata alle descrizioni pessimiste della società attuale care a Benedetto XVI.

Aveva ammonito quanti ostentano vicinanza alla Chiesa magari per motivi di pura convenienza affermando: «È meglio essere cristiano senza dirlo piuttosto che proclamarlo senza esserlo». Era una presa di distanza anche dai 'teocon' cioè gli atei mistici, che poi sarebbero dei conservatori che trovano nella Chiesa un punto d'appoggio per i loro fini politici. La presa di distanza proprio dai 'teocon', s'era concentrata in poche, accorte parole: «Sono allergico alle varie sigle ed etichette, oggi trionfano, domani tramontano. Sono solo sigle».

Tettamanzi aveva inoltre citato Paolo VI, che vedeva sgorgare dal Vaticano II una «corrente di affetto e di ammirazione sul mondo contemporaneo». Anche sulla politica, il cardinale era stato chiaro: « è importante parlare ed è importante saper tacere» per ascoltare gli altri. Tutte queste aperture sono state azzerate prima dall'intervento del papa poi da quello di Ruini la cui consonanza con Ratzinger è sembrata ancora una volta totale.

Sconfitto anche chi aveva chiesto (Paola Bignardi, ex presidente dell'Azione cattolica), alcuni spazi dove il «laicato sia ascoltato» per pesare sulle decisioni della Chiesa invece di essere lasciato ad «attendere comandi e chiamate». Ruini ha fatto tabula rasa anche di questo arrivando a dire, a proposito della libertà dei singoli, «Non intendiamo opporre un rifiuto unilaterale, consapevoli che la libertà delle persone è un grandissimo valore, limitandola solo quando è necessario». Come dire: libertà sì, però vigilata ed è chiaro, credo, in quale paese questa vigilanza sarà esercitata.

(da "repubblica" del 24 ottobre 2006)

per tutte le ragioni sopraesposte, io parlerei di pessimismo riferito a tettamanzi visto che, secondo la sua visione, la chiesa deve dialogare sostanzialmente solo con se stessa.
vitus1976
00mercoledì 25 ottobre 2006 15:17
Re: "salto di qualità"

Scritto da: ratzi.lella 24/10/2006 9.13
in un altro post della sezione news (che cosa dicono i giornali) si e' parlato di un salto di qualita' (lo ha fatto notare anche teresa benedetta) per quanto riguarda le accuse al papa.
risolto il caso mediatico, vergognosamente mediatico, di ratisbona, si passa ad altre, sottili, accuse rivolte a benedetto xvi.
questa volta la colpa e' quella di essere un pessimista.
ovviamente, per contrapposizione, wojtyla era un ottimista.

ora, dico subito che questa accusa, per me, e' falsa.
il pessimista e' colui che vede tutto nero, non ha speranza nel futuro, e si limita a condannare cio' che vede intorno a se'.
in questo senso ratzi non e' pessimista, ma semplicente realista, c'e' una bella differenza.
il papa non si limita a condannare, ma propone la visione cristiana del mondo, la sola che puo' redimere l'uomo.
il papa, in questo senso, e' un ottimista: e' convinto che ci si possa ancora battere per un mondo migliore.
certo! se per ottimista intendiamo superficiale, e' chiaro che il papa non lo e'.
mi piacerebbe che anche alcuni intellettuali (o sedicenti tali) capissero il concetto.
vorrei, per esempio, non dover piu' leggere cose del genere:

Tettamanzi e Ruini, due visioni a confronto
di CORRADO AUGIAS

Caro Augias, le recenti affermazioni del Papa a Verona, ribadite con forza domenica in tv anche dal cardinale Ruini, sulla «neutralità» politica della Chiesa, mi danno da pensare.

L'8 per mille che viene dato dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica, non è forse in un certo qual modo frutto anche di una scelta politica del Paese?

L'esenzione dall'Ici per gli immobili anche commerciali, cioè non strettamente legati al culto, non è stata introdotta anche per effetto di una volontà politica?

La lettera che Sandro Bondi alla vigilia delle elezioni politiche ha inviato a tutte le Parrocchie è stato solo un gesto di cortesia o presentava in qualche modo anche il conto? Quando il cardinale Ruini chiede «... più forza...» alla scuola cattolica a cosa si riferisce se non a più denaro dallo Stato? E la scuola pubblica, intanto?

Per non parlare di tutte le esternazioni, gli inviti pressanti, della Cei in occasione di dibattiti o di referendum di carattere sociale con riflessi etico/morali. Ho la netta sensazione che si predichi bene e si razzoli molto male.

Daniele Fortin

daniele-fortin@yahoo. it


A Verona si è consumato nei giorni scorsi uno scontro che i toni felpati tipici delle gerarchie vaticane hanno attutito ma non nascosto. In campo c'erano due linee, la prima enunciata il giorno dell'apertura dal cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, l'altra, alla fine vincente, esposta dal Papa e dal suo più fedele alleato, l'attuale presidente della Cei Camillo Ruini.
Tettamanzi, aprendo con fiducia alla contemporaneità, aveva deprecato i troppi «deprimenti diagnosi e funesti presagi» dando una stoccata alle descrizioni pessimiste della società attuale care a Benedetto XVI.

Aveva ammonito quanti ostentano vicinanza alla Chiesa magari per motivi di pura convenienza affermando: «È meglio essere cristiano senza dirlo piuttosto che proclamarlo senza esserlo». Era una presa di distanza anche dai 'teocon' cioè gli atei mistici, che poi sarebbero dei conservatori che trovano nella Chiesa un punto d'appoggio per i loro fini politici. La presa di distanza proprio dai 'teocon', s'era concentrata in poche, accorte parole: «Sono allergico alle varie sigle ed etichette, oggi trionfano, domani tramontano. Sono solo sigle».

Tettamanzi aveva inoltre citato Paolo VI, che vedeva sgorgare dal Vaticano II una «corrente di affetto e di ammirazione sul mondo contemporaneo». Anche sulla politica, il cardinale era stato chiaro: « è importante parlare ed è importante saper tacere» per ascoltare gli altri. Tutte queste aperture sono state azzerate prima dall'intervento del papa poi da quello di Ruini la cui consonanza con Ratzinger è sembrata ancora una volta totale.

Sconfitto anche chi aveva chiesto (Paola Bignardi, ex presidente dell'Azione cattolica), alcuni spazi dove il «laicato sia ascoltato» per pesare sulle decisioni della Chiesa invece di essere lasciato ad «attendere comandi e chiamate». Ruini ha fatto tabula rasa anche di questo arrivando a dire, a proposito della libertà dei singoli, «Non intendiamo opporre un rifiuto unilaterale, consapevoli che la libertà delle persone è un grandissimo valore, limitandola solo quando è necessario». Come dire: libertà sì, però vigilata ed è chiaro, credo, in quale paese questa vigilanza sarà esercitata.

(da "repubblica" del 24 ottobre 2006)

per tutte le ragioni sopraesposte, io parlerei di pessimismo riferito a tettamanzi visto che, secondo la sua visione, la chiesa deve dialogare sostanzialmente solo con se stessa.



Purtroppo sappiamo perfettamente che Tettamanzi è il successore del card. Martini nella curia di Milano, quindi è probabile che certi "progressismi" enunciati da Martini siano stati "respirati" da Tettamanzi.

Personalmente preferisco i teocon come Ferrara e Pera (che non hanno certo bisogno di visibilità politica) che i personaggi come Bobba e la Binetti, che arrivati nella stanza dei bottoni sono scesi a compromessi ignobili sulla vita e sulla famiglia.

Non per essere ripetitivi ma IO STO COL PAPA!
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