La migrazione delle regioni climatiche prossima ventura

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vanni-merlin
00domenica 1 aprile 2007 12:21
La migrazione delle regioni climatiche prossima ventura

di Gianbruno Guerrerio

A essere particolarmente colpiti dai cambiamenti saranno territori oggi molto popolati, fra cui il Sud-Est asiatico, parte degli Stati Uniti e il bacino del Rio delle Amazzoni PAROLE CHIAVEcambiamento climatico
L'ultimo recente studio dell'Inter-governmental Panel on Climate Change (IPCC) ha prospettato grandi cambiamenti nella situazione climatica del nostro pianeta, sottolineando i rischi e i costi legati all'aumento delle temperature in corso e al parallelo innalzamento del livello dei mari. Più che di clima terrestre sarebbe però meglio parlare di regioni climatiche, alla cui definizione concorrono diversi parametri fra loro collegati da relazioni particolarmente complesse. Prendendo come base i dati riassunti proprio nell'ultimo documento dell'IPCC e i possibili scenari prospettati, ricercatori dell'Università del Wisconsin a Madison e dell'Università del Wyoming hanno cercato di capire come si potrebbero ridistribuire le attuali zone climatiche nel prossimo secolo.
In base ai modelli elaborati dal gruppo di ricercatori diretti da Jack Williams, descritti in un articolo pubblicato on line questa settimana sui Proceedings of the National Academy of Sciences, risulta che numerose zone climatiche - soprattutto quelle tipiche delle regioni elevate dei tropici e quelle prossime ai poli - sarebbero destinate a sparire completamente, mentre ampie aree delle attuali regioni tropicali e subtropicali si troverebbero a fronteggiare condizioni di cui oggi non vi è alcun esempio sul pianeta.

A essere particolarmente colpiti da questi cambiamenti saranno alcuni dei territori oggi maggiormente popolati: il Sud-Est asiatico, gli Stati sud-orientali degli Stati Uniti, oltre a quelli che sono considerati vere e proprie riserve di biodiversità come il bacino del Rio delle Amazzoni e regioni montuose del Sud America e dell'Africa.

Secondo Williams e collaboratori, a seconda di quale sarà, fra quelli previsti dall'IPCC, lo scenario che si realizzerà, sono destinate a sparire da un minimo del 20 per cento delle attuali regioni climatiche fino al 48 per cento. Più in generale, i modelli mostrano che le attuali zone climatiche tenderanno a spostarsi verso latitudini e quote più elevate, sospingendo le condizioni locali verso gli estremi, per lasciare posto a climi insoliti nelle regioni equatoriali.

Oltre a tutti i problemi già evidenziati dal rapporto IPCC, sottolinea Williams, questa prospettiva mette in questione anche le attuali strategie di conservazione della biodiversità, che si basano sul tentativo di mantenere quanto più possibile inalterati alcuni preziosi biomi, che essendo tuttavia isolati gli uni dagli altri, ben difficilmente permetterebbero alle comunità animali e vegetali di migrare al seguito delle regioni climatiche, impresa già di per sé difficile, considerata la velocità dei cambiamenti.




(27 marzo 2007)


da: lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_migrazione_delle_regioni_climatiche_prossima_ventura...

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