Le ali della tempesta

Syrea entrò con passo leggero nella Cattedrale. Non era abituata a rivolgersi alle divinità fra solide mura di pietra: a casa aveva pregato in radure baciate dal sole, fra i fiori coperti dalla rugiada del mattino. Tuttavia avvertiva la sacralità di quel luogo e inginocchiandosi in quella fresca aria profumata d'incenso, le parole fluirono direttamente dal suo cuore:
"Somma Krios, Signora delle Tempeste, guida il mio cammino. In queste terre straniere, ora più che mai, ho bisogno del tuo aiuto. Nel mio animo la bufera imperversa ancora, dunque guidami attraverso di essa e concedimi di uscirne rafforzata. La tempesta non è mai malvagia, è solo una prova che ci viene posta di fronte: aiutami, o dea, a non essere spezzata dai fulmini, presenti e passati."
La giovane si rialzò rincuorata. Sentiva il suo spirito più leggero e in qualche modo rinforzato. Il vento l'aveva guidata fino a queste terre e la sua dea le avrebbe indicato il cammino, impedendo al dolore passato di tornare a tormentarla. In silenzio uscì dalla Cattedrale.