x nn rendere troppo pesante il primo post, continuo qui il mio pensiero in argomento.
allora, tutti sapete che esistono diverse discussioni, a vario titolo, sul genere fantasy
ed il suo riconoscimento da parte degli Estranei (nn mi riferisco a quelli di cui parla G.G. Martin, bensì di chi è lontano al genere
)
x i neofiti del sito, tipo il curioso Voby, oltre che x comodità comune, le indico:
qui
qua
qui-qua
ed a livello + limitato, riferito al nostro Bel Paese,
qua-qui
è evidente che anche questo nuovo topic, sia pure sotto un diverso profilo, è cugino di primo grado delle suddette discussioni
qui, vorrei affrontare la questione con un taglio un pò + professionale, ovvero inteso nel senso di cosa ne pensano della (e come vedono la) fantasy coloro che si occupano di scegliere i libri da pubblicare.
comprendo bene che le logiche commerciali siano una motivazione da sola capace di muovere interessi personali e collettivi, e che, dunque, una casa editrice nn si avventuri con tanta facilità nella pubblicazione di questo nostro amato genere
ma possibile che, finora, i fantasy siano filtrati in italia solo x il tramite, nella maggior parte dei casi, di case editrici c.d. minori?
penso a fanucci, editrice nord, teadue, armenia, e poche altre
poi, eccezion fatta x eddings, la sperling se ne sbatte le palle, e tranne brooks, martin e pochi altri casi isolati, la mondadori nn è da meno (e, scusate il gioco di parole, ma spesso potrebbe farne a meno di pubblicare certe opere, soprattutto se poi le deve violantare come le cronache del ghiaccio e del fuoco).
infine, la bompiani, che se nn fosse x tolkien, nn contempla il genere fantasy, ma correggetemi se sbaglio.
l'elenco nn ha la pretesa di essere esaustivo, ma la dice lunga sulla scarsa, ma proprio scarsa, considerazione del fantasy nella letteratura secondo il pensiero di pubblica i libri x mestiere.
adesso che la einaudi sta x rompere, nella sua linea editoriale, un silenzio "storico", x esempio, pensate che altri seguiranno l'esempio?
avremo mai il piacere di leggere fantasy pubblicato da case editrici che, anche x ragioni di maggior solidità economica, possono impaginare libri più pregevoli sotto il profilo estetico, e + resistenti?
o davvero stiamo parlando di mode momentanee e fenomeni isolati??
io ho parlato a lungo, temo pure troppo
a voi la parola