errore riconoscibile nella documentazione di gara

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marco panaro
00martedì 19 ottobre 2004 16:13
Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia Milano sez.III 11/10/2004 n. 5522

La ricorrente ha prodotto - in sede di gara - un’autocertificazione, resa nelle forme di cui al DPR n.445/2000, attestante la conformità all’originale della “copia del certificato dei carichi pendenti datato 15 gennaio 2004”, ma ha erroneamente allegato, in luogo di questo, analogo certificato che, pur documentando l’assenza di carichi pendenti in capo al proprio legale rappresentante, risultava - a termini del bando - scaduto di validità in quanto emesso in data (15 luglio 2003) anteriore a sei mesi rispetto a quella (23 marzo 2004) di presentazione dell’offerta.

In tale quadro, in cui si evidenzia la presenza di un errore riconoscibile e sussiste l’onere dell’amministrazione di procedere d’ufficio agli accertamenti del caso, in base all’art.43 DPR n.445/2000, deve ritenersi, in un’ottica orientata al contemperamento delle reale tutela degli obiettivi perseguiti con l’esigenza della più ampia partecipazione delle imprese alla gara, che la stazione appaltante, avendo richiesto l’adempimento in questione, avrebbe dovuto esercitare la facoltà di consentirne la regolarizzazione, anziché sanzionare con l’esclusione l’inosservanza di una delle due concorrenti modalità di esecuzione dell’adempimento medesimo.
marco panaro
00martedì 26 giugno 2007 12:51
Consiglio di Stato, Sez. V, 21/6/2007 n. 3384

L’applicazione dei principi di tutela dell’affidamento e di correttezza dell’azione amministrativa, in correlazione con la generale clausola di buona fede che informa l’azione amministrativa nel suo complesso, impedisce che le conseguenze di una condotta colposa della stazione appaltante possano essere traslate a carico del soggetto partecipante con la comminatoria dell’esclusione dalla procedura (Cons. Stato, Sez. VI, 17 ottobre 2006, n. 6190).


Nello stesso senso depone altresì l’orientamento giurisprudenziale secondo cui si deve accogliere l’interpretazione della disciplina di gara che tutela gli interessati di buona fede, salvaguardando così l’ammissibilità delle offerte e consentendo la maggiore partecipazione di offerenti (C.G.A. Reg. sic., 8 maggio 1997, n. 96; Cons. Stato, Sez. VI, 12/05/1994, n. 759; Cons. Stato, sez. V, 26 giugno 1993, n. 753), attesa la duplice necessità di tutelare sia l'affidamento ingenerato nelle imprese partecipanti, sia l'interesse pubblico al più ampio possibile confronto concorrenziale (Cons. Stato, Sez. V, 8 marzo 2006, n. 1224; Cons. Giust. Amm. Sic., 20/01/2003, n. 4), al fine di ottenere le prestazioni richieste ad un prezzo quanto più vantaggioso, in termini qualitativi e quantitativi, per l’Amministrazione (Cons. Stato, Sez. V, 5 marzo 2003).

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