00 04/09/2007 15:46
Lo scandaloso secondo tempo di Cagliari, con Chiellini e Zebina che già ammoniti "danno fuori di matto" e svillaneggiano l'arbitro senza essere espulsi, è stata una vergogna: Ranieri e Collina dovrebbero intervenire



Dopo aver assistito a Cagliari-Juventus 2-3, seconda di campionato, arbitro Tagliavento, la domanda che sorge spontanea – e che vorremmo indirizzare al designatore Collina e agli oxfordiani Ranieri e Cobolli Gigli, rispettivamente allenatore e presidente juventini – è: la Juventus 2007-2008 ha diritto all'isteria? E come i ciclisti del Giro e del Tour, ha presentato forse, a inizio stagione, un certificato medico che attesta le sue congenite irritabilità e suscettibilità e le concede dunque il permesso a ricorrere, in partita, ai comportamenti più esagitati e alle reazioni più incontrollate? In una parola: i giocatori della Juventus, a differenza dei loro colleghi comuni mortali della serie A, hanno per caso la licenza di “dare fuori di matto”? È questo che ci siamo chiesti, domenica, mentre allibiti seguivamo Cagliari-Juventus. Una partita che da un lato ha sancito una svolta: l'arbitro Tagliavento ha fischiato due rigori contro la Juve per “affondamento di avversario in area” (Legrottaglie con Matri, Zebina con Larrivey), un reato che ai tempi di Calciopoli non era nemmeno lontanamente perseguibile, in area juventina (ricordate lo scandalo del doppio affondamento di Crespo e Kaladze in uno Juve-Milan 0-0, arbitro il “cupoliano” Bertini?). Cagliari-Juventus, però, ha lasciato irrisolto un interrogativo: i giocatori della Juve, in caso di decisione sfavorevole da parte degli arbitri, hanno il permesso di fare tutte le scene turche che vogliono, roba che nemmeno Linda Blair ne L'Esorcista?...

Domenica, nel secondo tempo di Cagliari-Juventus, è successo che: 1) quando Tagliavento fischia il primo rigore a favore del Cagliari per una trattenuta di Legrottaglie a Matri più netta di quella subìta da Iaquinta in Juve-Livorno 8 giorni prima (eppure, non si ricordano sceneggiate isteriche del povero Grandoni), si vede Zebina scagliarsi contro l'arbitro e insultarlo pesantemente; per la cronaca, Zebina era ammonito e avrebbe dovuto essere espulso; 2) quando Tagliavento fischia il rigore – poi annullato dietro suggerimento del guardalinee – per l'intervento in scivolata di Chiellini su Conti, sulla palla e non sull'uomo, Chiellini dà vita ad una sceneggiata in stile-Merola – con insulti ripetuti rivolti ai direttori di gara - che l'arbitro, ancora una volta, finge di non vedere; Buffon prima e Del Piero dopo lo trattengono a stento, e a provare a calmarlo ci prova – pensate un po' – persino Zebina! Per la cronaca, Chiellini era ammonito e avrebbe dovuto essere espulso; 3) quando Tagliavento fischia il secondo rigore a favore del Cagliari per affondamento di Larrivey da parte di Zebina, fallo pacchiano ed evidentissimo, si vede dapprima Chiellini andare ad insultare l'arbitro (che fa finta di nulla); poi, a trasformazione avvenuta, a tarantolarsi è di nuovo Zebina, con l'arbitro che non può esimersi – stavolta - dall'estrarre il cartellino rosso. Lo stesso Del Piero – preoccupato di arginare la furia del francese, che si abbatterà poi su uno steward a bordo campo - di fronte alla decisione dell'arbitro non fa una piega.

Ricapitolando. Se Cagliari-Juventus fosse stata giocata alla pari, e cioè se gli juventini non avessero avuto la licenza di insultare, “sclerare” e dare di matto, a metà del secondo tempo la Juve si sarebbe trovata in 9 uomini: e tanto per fare un esempio, Chiellini non avrebbe mai potuto segnare di testa, al 90', il gol del 3-2, perché impegnato a fare la doccia negli spogliatoi dello stadio di Cagliari, con Zebina già al phone, nel tentativo di raffreddare i suoi bollenti spiriti. E insomma: il Cagliari, in 10 contro 9, magari la partita non l'avrebbe persa. Oppure l'avrebbe vinta, chissà...

Forse, ricordando anche le scene isteriche della stagione trascorsa in serie B (Nedved che dà un pestone all'arbitro Farina in Genoa-Juventus, Del Piero che perde la testa in Juventus-Cesena e in Modena-Juventus), sarebbe il caso che succedessero due cose: 1) che Ranieri tenesse a rapporto i suoi focosi ragazzi, spiegando loro che l'educazione è un valore fondamentale, nel calcio come nella vita (e magari chiarendo che nel dopo-Moggi può anche succedere di veder fischiato un rigore a Zebina, o a Legrottaglie, o a Chiellini; e che anzi, giocando come a Cagliari di rigori contro ne potrebbero arrivare venti); 2) che Collina tenesse a rapporto i suoi giovani arbitri, spiegando loro – appunto – che l'educazione è un valore fondamentale, nel calcio come nella vita, e che se un giocatore ti manda affanculo davanti a tutti, semplicemente lo sanzioni. Se non vuoi passare per Fracchia.