Dire che il finale è fenomenale è dire poco. Nelle ultime 100 pagine succede di tutto. Peccato che nelle precedenti 600 non succeda quasi nulla (a parte che Rand e soci vengono sballottolati in giro per mezzo modno all'inseguimento del corno
). Certo, il
Daes Dae'mar è interessante, ma Martin lo sviluppa meglio (e pensare che pensavo fosse una trovata di martin, Jordan non finisce di stupirmi!)
Ho trovato molto interessanti i viaggi tra i mondi (che mi ha ricordato Queste Oscure Materie. RJ galeotto fu pure per Pullman?)
Continuando con le analogie (che mi divertono) ho trovato Rand molto simile a Walker Boh de Gli eredi di Shannara. Mi spiego: Entrambi all'inizio del libro/saga non vogliono accettare il loro destino, entrambi dicono che non vogliono fari manipolare, dalle Aes Sedai il primo, dall'ombra di Allanon il secondo; eppure alla fine arrivano a comprendere ed accettare la propria posizione, divenendo così quello che devono essere, Rand il Drago Rinato, e Walker il nuovo Druido delle Quattro Terre. Ora, visto che la saga di Brooks è stata pubblicata quasi in contemporanea con questo libro, chi ha "copiato" chi?
Concordo con chi afferma che la parte in cui vengono mostrate tutte le possibili vite dei protagonisti sia una delle più belle del libro, sicuramente uno dei maggiori climax...
Tornando al finale, ho trovato bellissima la parte con Ewgene prigioniera dei Seachan. L'orrore e la disperazione che provava erano quasi palpabili. Come pure la sua rabbia quando viene liberata. (Grandissima Nynaeve!
)
Tra l'altro pure qui il buon Goodkind ha preso a piene mani, pure il nome (Renna->Denna), anche se devo dire che in quel frangente l'allievo ha superato il maestro, mi è piaciuta di più la fine di Denna che quella di Renna...
Ancora una volta RJ risolve una battaglia che si prospetta campale con un Deus Ex Machina (sigh). Tutto troppo facile, Mat suona il corno, arriva Hawkwing e finisce tutto in quattro e quattr'otto. Anche se l'idea che Hawkwing combatta i suoi stessi eredi è geniale, mi ha lasciato comunque con l'amaro in bocca.