Iniziamo col dire che avevo ragione.

L'impressione iniziale si è mantenuta, Memorie di Ghiaccio 1,
si è limitato a fare luce su diversi aspetti oscuri, e della trama,
e delle mie sensazioni.

In sostanza il giudizio sull'opera rimane invariato.

Il ciclo di Malazan è bello, anche molto bello per certi versi, ma
lontano dall'essere quel generatore di sensazioni che speravo, e
che tutti mi dicono essere.

I punti di forza a mio parere sono:

- l'Ambientazione: notevolissima, ben strutturata, complessa e profonda, bella la magia,
molto variegata come razze, poteri, cose strane. Originale sotto moltissimi aspetti.

- la Storia: anch'essa molto complessa e multistrato, oserei dire che è quasi un tutt'uno con l'ambientazione...
...questo però non è del tutto un pregio.


Cosa non mi ha convinto:

-I personaggi: nonostante siano tanti, ben descritti, caratterizzati, con le loro belle motivazioni... c'è qualcosa che non quadra... ci sono tanti personaggi e pochi anzi pochissimi protagonisti... sembrano tutti precari e troppo poco importanti rispetto alla Storia... non per la trama, ma per la Storia. E' diverso.

-I dialoghi: c'è qualche scambio interessante, ma la maggiorparte del tempo l'autore si sofferma solo sui pensieri dei personaggi, e sulle loro tragedie personali... sembra un orda di disperati... anzi non sembra. lo sono. Insomma i dialoghi
mancano di brio, ma penso sia un effetto secondario di una scelta generale. Solo Kruppe si salva, ma i suoi sono monologhi.
tutti momenti un pò divertenti, hanno sempre un sottofondo amaro.

-descrizioni esteriori delle persone/razze: in 3 libri non sono riuscito a farmi un immagine mentale decente dell'aspetto dei vari personaggi e delle varie razze. Jaghut sono alti e snelli con zanne. T'lan alti massicci viso rotondo, Barghest idem. Trell spalle larghissime e tozzi. I Tiste Andi sono gli Elfi Scuri di Bob Salvatore.
Dei vari personaggi non riesco a riesumare memoria dell'aspetto... a parte le cose evidenti... Toc è sfregiato e ha un occhio solo... Dujek è monco... Ad esempio, credo che Paran abbia i capelli corti e neri, ma non ne sono certo.


Considerazione generale.
Il libro/la saga è bello, la scrittura scorre, la storia avvince, ci sono i colpi di scena, finalmente si fa luce sugli eventi passati e presenti... tanto che posso dire di aver capito abbastanza cosa sia successo... però manca... manca qualcosa... è tutto troppo dolente, grigio, affannato, i personaggi prendono calci i faccia a rotazione, non c'è un momento uno di rivalsa, in cui si sente tipo la musichetta dell'uomo tigre, e ti batte il cuore. Ci sono combattimenti (ma neanche troppi), ma poca azione.
Tutti visti in maniera distaccata. Belli i Seguleh, la storia del loro popolo, le loro tradizioni, anche la loro ironia.
Però mi paiono poco sfruttati. Mi è piaciuto il lato umano di Tool.
I vari 'super' non fanno una mazza di niente, non fanno, non parlano. Giusto alla fine Kallor, è uscito allo scoperto.
Quanto meno si è esposto al lettore con i propri pensieri. Gli altri hanno fatto uno sfoggio di muscoli ma nient'altro.

Caladan, è come se non esistesse. Anomander, ha fatto poco di più. Korlat, che mi immaginavo chissa cosa... ancora niente.

Magari tutto quello che manca è nella seconda metà, però sino a ora, non ci sono quei fuochi d'artificio, quelle dimostrazioni di pura potenza, anche solo a livello di dibattito verbale, che fanno davvero accellerare i battiti del lettore.

E' tutto troppo negativo.
Qualche botta di ottimismo in più, potrebbe dargliela ai suoi personaggi, l'amico Erikson.

Ha talento, può davvero fare bene. Attendo fiducioso.