finita la casa delle catene, devo dire che il romanzo ha alcune pecche. Innanzi tutto la prima parte relativa alle vicednde di karsa orlong, è un po' staccata dal contesto generale. La parte intermedia invece è incentrata su intrighi pseudopolitici ed è un po' confusa. Non che non si capisca la questione di fondo (ovvero che ognuno ha piani suoi) ma è davvero tutto un po' troppo convoluto. Infine, una cosa che mi manca sin dai giardini della luna, è la mancanza di costruito. La maggior parte degli eventi si sviluppano in spazi aperti (boschi, deserti, navi in mezzo al mare e via dicendo) a scapito delle atmosfere cittadine che erikson dipinge in modo magistrale. Tra tutti questi difetti poi, devo assolutamente citare la mancanza di quelle scene collettive che contribusicfono a fare del terzo volume il miglior fantasy reperibile.
A questo punto potreste pensare che il giudizio complessivo sia negativo, invece no. Il romanzo, per quanto meno bello del precedente è su livelli altissimi. La prima parte che definivo un po' slegata dal complesso è assolutamente strepitosa. E' la risposta di erikson a quelli che lo accusano di non creare personaggi a tutto tondo o privi di autonomia. Karsa Orlong può benssimo essere messo al livello di mostri sacri dell'heroic fantasy quali conan o drus, completando le lacune che questi hanno. Da notare poi che cmq pur essendo il protagonista della prima parte è presente in tutto il romanzo. Altra nota positiva, è il finale. Chi conosce la saga non può fare a meno di aspettarsi un certo tipo di eventi e vedere come queste aspettative vengano disilluse è fonte di estrema soddisfazione. Oltre all'azione pura che permea l'ultimo centinaio di pagine, degna di nota è la drammaticità delle esperienze dei personaggi. In mezzo a questi due estremi si intercalano poi tutta una serie di rivelazioni, nuovi enigmi e momenti romantici e comici. Che altro si può volere? Forse una caratterizzazione dei personaggi d'alto livello che sia valida non solo per karsa? bhe, ecovi serviti. Erikson ci illumina sulle motivazioni alla base delle attività crokus ed apsalar, crea un'altro personaggio indimenticabile, onrack, produce tutta una serie di "cattivi" che pur dipinti con poche pennellate non risultano mai macchiettistici. Insomma, se vi aspettate di trovare tutto quello che c'era nel terzo volume potreste rimanere delusi; d'altro canto, nessun autore ha da offrire quello che ci da erikson