effettivamente la cosa degli eoni l'ho spiegata male. Allora, arrivati al capitolo in cui succede un fatto x posto verso la fine del grande inverno, mi riscopro a pensare che una decina di giorni fa (quindi non molto tempo) stavo leggendo un fatto Y all'inizio del trono di spade. Provo una sensazione come se quel fatto Y si perdesse nella notte dei tempi. Non parlavo di tempo effettivo del racconto, ma di sensazioni che provo io leggendo. Di solito una cosa del genere mi capita quando un romanzo è troppo lungo e presenta una parte iniziale lenta.
Con il termine sbilanciato intendo proprio questo: il primo romanzo parte e prosegue piano, il secondo ha più botti. Tralslandoci alla versione originale, potremmo dire che a game of thrones ha una maggior concentrazione di eventi nella seconda parte. Non dico che nella prima non ce ne siano, e bran concorderebbe con me, ma si tratta di fatti dotati di minor magnitudine di quelli capitano poi (per forza, all'inizio le cose vanno più o meno bene, alla fine c'è il panico).

Infine quello che per te è un pregio, per me è un quasi difetto. Troppi colpi di scena tendono a svilire il tutto. Rispetto alla magnificenza di alcuni (adderd, draghi, mortiviventi), gli altri scompaiono. Credo che questo sia l'effetto soap opera di cui si paral spesso quando si dibatte di martin