Tutti (credo) apprezziamo l'arma riportata da Mat attraverso il portale, quella strana arma ad asta con una lama lunga sessanta centimetri. Ma credo che pochi di voi in essa abbiano riconosciuto un'arma realmente esistita: la naginata!


L'arma, giapponese ma di derivazione cinese, si impose nel mondo feudale nipponico intorno al X secolo, come forma leggermente diversa della lancia. La sua fortuna però deriva dall'essere diventata l'arma per eccellenza degli Sohei, i temibili monaci-guerrieri buddisti (So= prete/monaco buddista, Hei= guerriero), che dal 1000 fino al 1575 circa furono un'autentica potenza politico-militare all'interno del Giappone.
L'arma, originariamente dotata di una lunga asta e una corta lama ricurva, a testimonianza della derivazione dall'"alabarda" cinese, si evolvette nel XII secolo nella shobuzuri naginata, ovvero un'arma con la lama lunga tanto quanto il manico in legno. La lama rimaneva cmq ricurva, come peraltro in quasi tutte le armi orientali. E' probabile che in tale versione fosse d'obbligo l'impiego di entrambe le mani per adoperarla, visto il non indifferente peso di una lama lunga anche più di un metro. In ogni caso tutte le naginate avevano in fondo al manico di legno un contrappeso di acciaio, usato anche come corpo contundente. Col tempo sia la lama che l'asta di accorciarono, probabilmente sia per venire incontro alle necessità di una maggiore maneggevolezza/leggerezza, che per poterla impiegare anche da parte della cavalleria. Non sono rare infatti le illustrazioni gipponesi che mostrano cavalieri armati di naginate dalla lama cmq assai corta, anche se sempre ricurva.
La naginata abbiamo detto che la usavano in prevalenza gli Sohei, anche probabilmente per il significato simbolico: la lama da un lato, da mostrare ai nemici, l'asta con la punta d'acciaio da usare sui sottoposti. E' probabile che proprio come "sfollagente" venisse usata la naginata dagli Sohei durante le loro processioni-incursioni cittadine con le reliquie sacre, per indurre i cittadini riottosi a portare rispetto a Buddha. In realtà i monaci-guerrieri, la cui controparte in Occidente la potremmo vedere nei Cavalieri Teutonici, avevano i loro monasteri fortificati sui monti (quelli dello Hiei e Nara sono i più famosi in assoluto), e la discesa nelle città era un pò come un'atto di guerra, al quale cmq difficilmente i Damyo potevano opporsi, visto il potere che avevano i monasteri e la temibilità degli Sohei armati di naginata in battaglia. Kyoto, capitale imperilae fino al 1871, fu sempre sotto la costante minaccia dei monaci-guerriri del monte Hiei!
Il dominio degli Sohei fu estirpato definitivamente da Oda Nobunaga, che pure estirpò le rivolte Ikko-Ikki nelle province di Echizen e Kaga.

Chiunque abbia giocato a Shogun - Total War, non può non aver apprezzato sia i soldati armati di naginata, che i Monaci-Guerrieri come arma teminilissima in battaglia.


Spero di non avervi annoiato troppo.
Ciao!
Vainamoinen

[Modificato da Vainamoinen 23/07/2005 21.07]