Spronato dalla dolce zietta armata di scudiscio, mi accingo a raccontare qualcosa di +
Prologo
Un Messagero
La Ruota del Tempo gira e le Epoche si susseguono, lasciando ricordi che divengono leggenda; la leggenda sbiadisce nel mito, ma anche il mito è ormai dimenticato, quando ritorna l’Epoca che lo vide nascere. In un’Epoca chiamata da alcuni Epoca Terza, un’Epoca ancora a venire, un’Epoca da gran tempo trascorsa, il vento si alzò nella stretta valle scavata dal torrente Buthier. Il vento non era l’inizio. Non c’è inizio né fine, al girare della Ruota del Tempo. Ma fu comunque un inizio.
Il vento scompigliò i capelli di Lord Drago mentre camminava nello stretto vicolo del villaggio, il sole aveva già abbandonato il cielo, calando dietro le alte montagne che circondavano la terra natale. Era la notte che precedeva il grande evento. Lord Drago aveva da poco lasciato suo cugino, il suo amico, che lo aveva chiamato poco prima dicendogli: "Devi farmi un favore." Per questo si trovava in questo posto. Si avviò verso la casa dove era già stato altre volte, dove nessuno sapeva del suo arrivo. In mano reggeva un rotolo di pergamena tenuto legato da un fiocco di stoffa rossa. Giunto alla porta bussò. Dopo qualche istante fece capolino una giovane donna che lo guardò stupita "Ciao! Cosa ci fai qui?"
Lord Drago non riuscì a nascondere un sorriso "Ciao Chiara. Ti porto un messaggio da parte di Fabrizio". Il viso di Chiara si illuminò mentre prendeva la preziosa missiva con le parole d'amore del suo futuro marito, i suoi occhi lasciavano trapelare la forte emozione. Sollevando lo sguardo verso il messaggero disse "Vuoi entrare a bere qualcosa?"
"No," rispose lui, "non posso. Devo andare."
Ancora un dubbio attanagliava la mente di Chiara e, mentre Lord Drago si voltava per andarsene, gli chiese "Ma devo leggerla subito?"
Per la seconda volta le labbra di Lord Drago si piegarono in un sorriso. "Penso proprio di sì." Si voltò e si allontanò.
Poco lontano Aquila Rossa attendeva nella sua carrozza quando vide suo cugino di ritorno. Il giovane salì a bordo e i due si fissarono per un istante con un sorriso di intesa che da sempre aveva caratterizato la loro amicizia. La missione era compiuta.
1
Rinfresco
Il sole alto in cielo cercava di dissipare alcune nuvole, mentre Aquila Rossa sorrideva agli uomini che lo circondavano. Vestiva in maniera impeccabile, portava un abito scuro che un sarto aveva tagliato su misura per lui. Sotto la giacca sfoggiava un gillet grigio brillante ed una cravatta dello stesso colore. La camicia bianca faceva capolino solo dal colletto e dai polsini delle maniche tenuti stretti da due eleganti gemelli d'argento. Alla vita, una catennella metallica attraversava i pantaloni da una tasca all'altra. Le scarpe erano nere, lucidate a specchio. Tutto in quell'abbigliamento rispecchiava la personalità di chi lo indossava. Attrono a lui le persone che avevano l'incarico di ritrarlo gli suggerivano dove mettersi, come impostarsi, quando sorridere. Poco distante i genitori di Aquila si affacendavano negli ultimi ritocchi per il rinfresco. Gli invitati sarebbero arrivati da un momento all'altro.
Poco prima del loro arrivo, Aquila decise di recarsi a salutare la sua vecchia nonna. Sapeva che non sarebbe potuta unirsi alla festa.
Gli invitati giunsero a gruppetti, tutti per unirsi alla gioia di Aquila Rossa che stava per coronare il suo matrimonio. Fu quasi un banchetto, con delizie di ogni sorta e bevande raffinate. Nessuno restò digiuno. Ma il tempo correva, i minuti scivolavano come sabbia tra le dita. Le persone più vicine allo sposo furono insignite con lo stemma dell'orchidea, un piccolo fiore sul risvolto della giacca. Quindi fu il momento di partire. L'emozione sgorgava dagli occhi di Aquila Rossa.
2
"Io, Fabrizio, accolgo te, Chiara, come mia sposa"
Una folla di persone si formò in pochi minuti davanti all'ingresso della Chiesa. Le nuvole orami avevano coperto il cielo e una leggera brezza spazzava la piccola piazzetta. Aquila Rossa dispensava sorrisi a tutti; aveva riguadagnato la sicurezza di se anche se era ancora un tumulto di emozioni. Tutti attendevano l'arrivo della sposa che giunse pochi minuti dopo accolta da un applauso. Con il suo abito bianco risaltava in mezzo alla gente che circondava i due giovani innamorati. I due andarono uno incontro all'altro. La cerimonia fu particolarmente toccante. La musica, il canto, le luci, tutto enfatizzava i sentimenti delle persone che erano venute ad assistere alla promessa di amore eterno di Fabrizio e Chiara. Anche il sacerdote esprimeva forza e carisma con le sue parole e la sua simpatia. Nel momento culminante del rito, il clerico scede dall'altare e fece salire i due protagonisti dell'evento che, guardando in faccia la platea, pronunciarono i loro voti sugellati dallo scambio di due preziosi anelli. L'applauso scrociante sommerse ogni altro rumore.
Emotion skittered uncontrollably around the Void that surrounded him inside, the emptiness that was not empty, the emptiness filled with the Power.
Tai'shar Manetheren