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12/02/2008 15:27
 
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Re:


temo che ci sia il rischio che si cominci a scrivere fantasy per ricavarci l film,non più per il piacere della lettura....




e se pensiamo alla qualità di film come Eragon (ma il libro è davvero così brutto?) o la stessa Bussola d'Oro (un budget enorme speso malissimo, con mega-attori in scena un quarto d'ora ciascuno e finale tagliato) vengono i brutti presentimenti...

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12/02/2008 15:34
 
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Re:
Mordeth, 12/02/2008 15.21:

Esatto!è quello che rischia di rovinare il fantasy che più apprezziamo...




sono pienamente d'accordo



Mordeth, 12/02/2008 15.21:


Inoltre temo che ci sia il rischio che si cominci a scrivere fantasy per ricavarci l film,non più per il piacere della lettura....



è anche il mio timore, e per adesso sembra che si stia avverando



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12/02/2008 15:36
 
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-Luthien80- 12/02/2008 15.34
Re:
Mordeth, 12/02/2008 15.21:
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Esatto!è quello che rischia di rovinare il fantasy che più apprezziamo...


--------------------------------------------------------------------------------
sono pienamente d'accordo

Mordeth, 12/02/2008 15.21:

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Inoltre temo che ci sia il rischio che si cominci a scrivere fantasy per ricavarci l film,non più per il piacere della lettura....

--------------------------------------------------------------------------------
è anche il mio timore, e per adesso sembra che si stia avverando


[SM=x494573] Triste realtà....





Mordeth





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12/02/2008 15:37
 
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Re: Re:
Shaidar, 12/02/2008 15.27:


e se pensiamo alla qualità di film come Eragon (ma il libro è davvero così brutto?)



per me il libro non era male, considerando che è stato scritto da un ragazzo di 15 anni
il film è una cosa orribile....
e per fortuna che l'autore ha aiutato con la sceneggiatura! [SM=x494532]
12/02/2008 16:53
 
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Re:
Shaidar, 12/02/2008 15.20:

nel fantasy ci sono tante opere scritte esclusivamente per vendere e rinforzare marchi di successo (ad esempio le serie dei romanzi ispirati ai GDR e simili), mentre quelli che valgono veramente si contano con le dita!



ok, ma questo discorso vale pressoché x ogni genere

xdonami, ma simile ragionam., applicato solo al fantasy, presta il fianco ai detrattori del genere, nel senso che fintantoché ci sono opere scadenti, allora, il fantasy non dovrebbe godere di un suo autonomo prestigio al pari di altri generi dove pure, tuttavia, le porcate sono innumerevoliiiiii ....... [SM=x494537] [SM=x494537]


12/02/2008 17:02
 
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Re: Re: Re:
-Luthien80-, 12/02/2008 15.37:

per me il libro non era male, considerando che è stato scritto da un ragazzo di 15 anni



ma il problema sta proprio qui, luthi: xchè ossequiare le fantasie di un 15enne al punto da dire: "ok, il libro è pronto x le stampe" piuttosto che "guarda, il talento c'è, ma abbi la pazienza di crescere, maturare lo stile, e rendere l'opera migliore"?

pensi che nn esistano altri giovinetti che abbiano scritto, magari anche x divertimento, una storia tutto sommato godibile, ma ancora nn matura, come necessariam. ci si può e deve attendere da un adolescente?

tra l'altro, in questo modo, si rende molto + difficile il percorso di maturazione letteraria di quell'autore, che tanto + vende quel tipo di libri, e tanto + lo si asseconda nel consentire, prima ancora, che sia dato alle stampe, tanto meno si incentiva quella persona a coltivare un talento naturale che, viceversa, può rendere di + e meglio maturando col tempo.

e lo stesso discorso vale x licia troisi, che con la prima trilogia del mondo emerso ha scritto una storiella godibile, ma TROPPO immatura, con spunti interessanti che, se si fosse messa a lavorare di cesello negli anni, nn sarebbero rimasti sporadici episodi ...

poi, x carità, nn pretendo che si scriva, e si pubblichi, solo fantasy di livello, ma trovo eccessivo dare alle stampe con tanta leggerezza certe opere palesemente immature.

è come se avessimo in mano una pietra grezza, bella x fascino naturale, ma che solo lavorandola con l'abilità che donano la passione ed il tempo, può esprimere meglio quella sua particolare ed innata bellezza.

ciauuuu [SM=x494625]
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12/02/2008 17:03
 
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Re: Re:
Alucard Reinhardt, 12/02/2008 16.53:



ok, ma questo discorso vale pressoché x ogni genere

xdonami, ma simile ragionam., applicato solo al fantasy, presta il fianco ai detrattori del genere, nel senso che fintantoché ci sono opere scadenti, allora, il fantasy non dovrebbe godere di un suo autonomo prestigio al pari di altri generi dove pure, tuttavia, le porcate sono innumerevoliiiiii ....... [SM=x494537] [SM=x494537]







le porcate non esistono solo nel fantasy
pensa solo a tutte le serie di libri incentrate su un solo personaggio, dopo che ne hai letti 3 BASTA non ne puoi più
oppure gli autori che decidono di scrivere il seguito di un libro perchè il pubblico se lo aspetta
riguardo a questo mi girano ancora per Mondo senza Fine di Ken Follet, I Pilastri della Terra è un libro stupendo mentre il seguito

Mondo senza Fine


il fantasy viene trattato male perchè è considerato dalla maggior parte delle persone un genere da bambini e un qualcosa di poco serio, non una lettura impegnata
solo perchè ambientata in mondi non reali
[Modificato da -Luthien80- 12/02/2008 17:13]
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Alucard Reinhardt 12/02/2008 17.02
ma il problema sta proprio qui, luthi: xchè ossequiare le fantasie di un 15enne al punto da dire: "ok, il libro è pronto x le stampe" piuttosto che "guarda, il talento c'è, ma abbi la pazienza di crescere, maturare lo stile, e rendere l'opera migliore"?

pensi che nn esistano altri giovinetti che abbiano scritto, magari anche x divertimento, una storia tutto sommato godibile, ma ancora nn matura, come necessariam. ci si può e deve attendere da un adolescente?

tra l'altro, in questo modo, si rende molto + difficile il percorso di maturazione letteraria di quell'autore, che tanto + vende quel tipo di libri, e tanto + lo si asseconda nel consentire, prima ancora, che sia dato alle stampe, tanto meno si incentiva quella persona a coltivare un talento naturale che, viceversa, può rendere di + e meglio maturando col tempo.

e lo stesso discorso vale x licia troisi, che con la prima trilogia del mondo emerso ha scritto una storiella godibile, ma TROPPO immatura, con spunti interessanti che, se si fosse messa a lavorare di cesello negli anni, nn sarebbero rimasti sporadici episodi ...

poi, x carità, nn pretendo che si scriva, e si pubblichi, solo fantasy di livello, ma trovo eccessivo dare alle stampe con tanta leggerezza certe opere palesemente immature.

è come se avessimo in mano una pietra grezza, bella x fascino naturale, ma che solo lavorandola con l'abilità che donano la passione ed il tempo, può esprimere meglio quella sua particolare ed innata bellezza.


Quoto [SM=x494573] !Secondo me il motivo per cui è stato stampato con tanta facilità è che si aveva già in mente di trasportarlo sul grande schermo e dunque sfruttarne l'effetto mediatico...questa è solo la mia impressione,ma temo come già detto precedentemente sia da me che da altri,che sia questo il tema conduttore del fantasy,ovvero creare storie che possano essere messe in scena,in modo tale che l'editore la pubblichi e possa guadagnare parecchio dalla pubblicità dovuta al film,e questo rischia davvero di uccidere il "fantasy di qualità";con ciò non voglio dire che tali libri siano porcate,ma solo che rischia di sparire,a mio avviso,il fantasy prettamente letterario





Mordeth





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Re: Re: Re: Re:
Alucard Reinhardt, 12/02/2008 17.02:



ma il problema sta proprio qui, luthi: xchè ossequiare le fantasie di un 15enne al punto da dire: "ok, il libro è pronto x le stampe" piuttosto che "guarda, il talento c'è, ma abbi la pazienza di crescere, maturare lo stile, e rendere l'opera migliore"?

pensi che nn esistano altri giovinetti che abbiano scritto, magari anche x divertimento, una storia tutto sommato godibile, ma ancora nn matura, come necessariam. ci si può e deve attendere da un adolescente?

tra l'altro, in questo modo, si rende molto + difficile il percorso di maturazione letteraria di quell'autore, che tanto + vende quel tipo di libri, e tanto + lo si asseconda nel consentire, prima ancora, che sia dato alle stampe, tanto meno si incentiva quella persona a coltivare un talento naturale che, viceversa, può rendere di + e meglio maturando col tempo.

e lo stesso discorso vale x licia troisi, che con la prima trilogia del mondo emerso ha scritto una storiella godibile, ma TROPPO immatura, con spunti interessanti che, se si fosse messa a lavorare di cesello negli anni, nn sarebbero rimasti sporadici episodi ...

poi, x carità, nn pretendo che si scriva, e si pubblichi, solo fantasy di livello, ma trovo eccessivo dare alle stampe con tanta leggerezza certe opere palesemente immature.

è come se avessimo in mano una pietra grezza, bella x fascino naturale, ma che solo lavorandola con l'abilità che donano la passione ed il tempo, può esprimere meglio quella sua particolare ed innata bellezza.

ciauuuu [SM=x494625]




ma questo ragionamento porta a dire: "te sei giovane, devi ancora maturare, torna tra 20 anni ". non mi sembra un incentivo alla scrittura per i ragazzi.
tutte le opere possone essere migliorate, indipendentemente dall'età.
penso che il percorso di maturazione dipenda dall'intelligenza dell'autore, non è una cosa che se sei giovane non fai, ma se hai 40 anni si.
penso che una persona intelligente cerchi sempre di migliorare, se io avessi successo con un libro vorrei che i prossimi fossero migliori per non deludere il mio pubblico.
anche perchè per migliorare c'è bisogno di un confronto con altre persone, e non credo che gli editori siano le figure ideali.

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12/02/2008 18:14
 
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Sono pienamente d'accordo con voi sul fatto che un'aumento dell'importanza del fantasy per gli editori possa significare una banalizzazione del genere e a un'impoverimento della qualità delle opere pubblicate....

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Quando la soluzione è semplice, Dio sta rispondendo.
-Albert Einstein-
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12/02/2008 19:15
 
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Re: Re:
Alucard Reinhardt, 12/02/2008 16.53:



ok, ma questo discorso vale pressoché x ogni genere

xdonami, ma simile ragionam., applicato solo al fantasy, presta il fianco ai detrattori del genere, nel senso che fintantoché ci sono opere scadenti, allora, il fantasy non dovrebbe godere di un suo autonomo prestigio al pari di altri generi dove pure, tuttavia, le porcate sono innumerevoliiiiii ....... [SM=x494537] [SM=x494537]






Intendevo dire che, finchè si abuserà di schemi preconfezionati e situazioni ripetitive e personaggi stantii, il genere non verrà mai equiparato agli altri. Ed è questo il vero problema del fantasy, se non cresce, se no c'è innovazione, è perchè è permeato da questo preconcetto Chi non conosce il fantasy è abituato a pensare al modello tolkeniano classico o adesso a Harry POtter ed è convinto che le altre opere siano delle scopiazzature di ISDA o della Rowling. Finchè si produrranno libri in serie, senza sostanza ma solo con l'obiettivo di vendere (dal libro il film, poi le statuette, gli album di figurine, le magliette, pupazzi di ogni genere ecc.), il pregiudizio non verrà mai eliminato.
Non so voi, ma io non mi rassegno a vedere il mio genere preferito metabolizzato da un'industria che punta solo al profitto. Con quello che mi ha trasmesso, e che continua a darmi, sono più che convinto che molti non ne intuiscano la portata culturale e la profondità, vagheggiando l'irrealtà come pretesto per inquadrare un'opera come fittizia. Molto spesso, dicono così quelli che sentiamo tessere ragionamenti esistenziali nei e sui reality show. Che di reality, perdonatemi, non hanno nulla.

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12/02/2008 19:19
 
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credo che la diffusione del genere dipenda quasi esclusivamente dal successo del sda versione cinematografica. Hp ha pure contribuito, ma in maniera differente. Credo che la sua pubblicazione e trasposizione abbia dato il via ad un filone "giovanilistico" del genere, tra mutanti, streghette e bambini dotati di poteri.
Diversamente da molti di voi ritengo questo sia un bene. Cosa avevamo prima ? Scaffali fantasy ridotti per dimensioni pieni stracolmi di shannara. Altro si trovava guadando bene (zimmer) altro è passato come una meteora (tad williams) altro, per la pochezza dei concorrenti passava per capolavoro (eddings, w&h). Per trovare poi i tomi della nord si doveva mettere in piedi una caccia al tesoro. Infine, qualche cultore si leggeva la leguin. Cosa abbiamo ora? Pareti intere coperte di libri fantasy. Temo che questo porti a scadimento della qualità? Nemmeno per sogno. E i fatti parlano chiaro. Negli ultimi pochi anni abbiamo assistito alla pubblicazione di jordan (abbandonata nei primi anni 90 dalla mondadori) e martin (storpiato sempre da mondadori). La fanucci poi ha avuto il coraggio di importare autori nuovi: la hobb e mieville su tutti. La prima molto originale e sempre di qualità, un genio assoluto il secondo, anche volendolo vedere al di fuori del genere. La nord ha rifatto capolino riproponendo feist, non limitandosi al vecchio signore della magia ma pubblicando via via le nuove trilogie. Vogliamo dimenticare l'armenia con erikson? La sua sola comparsa, edito da una casa editrice che fino ad ora ha prodotto ottime traduzioni e ha diviso i tomi solo in una circostanza, mi farebbe dire che siamo di fronte ad una nuova età dell'oro. Quasi mi sfugge keyes. I suoi regni delle spine e delle ossa sono una lettura fantastica. Senza stare a spremermi ho tirato fuori sette autori di altissimo livello. Credo sia più di quanto si sia osservato nell'era pre sda. Poi certo, si rischia di imbattersi in enormi boiate (qualcuno ha provato la città delle torri di baker?), ma è anche vero che circolano volumi al di fuori di saghe lunghe che fanno la loro porca figura. Senza stare a pensarci troppo, abbiamo disponibili jonathan strange e mr norrel, il raccoglitore di anime di campbell (assolutamente da leggere!), la trilogia russa di lukjanenko e molti altri di sicuro che mi sono sfuggiti.
Il futuro come lo prevedo?Pieno di vaccate, ma con potenziali gemme in mezzo. A breve la fanucci inizierà a pubblicare rothfuss. Dopo l'uscita di amol credo avremmo la possibilità di leggere in italiano l'opera di sanderson, sul quale si dice un gran bene. Se qualcuno sarà coraggioso, ci sono un paio di ottime saghe di williams da proporre (o riproporre: quanti hanno letto il ciclo delle spade?). Oltreoceano si parla molto bene di glen cook (la cui trilogia sulla black legion è in rampa di lancio nella mia lista dei desideri su ibs), e di R. Scott bakker.
Insomma, se a voi la situazione pare peggiorata, credo siate solo un po' nostalgici.....
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12/02/2008 19:43
 
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Re:
frankifol, 12/02/2008 19.19:

credo che la diffusione del genere dipenda quasi esclusivamente dal successo del sda versione cinematografica. Hp ha pure contribuito, ma in maniera differente. Credo che la sua pubblicazione e trasposizione abbia dato il via ad un filone "giovanilistico" del genere, tra mutanti, streghette e bambini dotati di poteri.
Diversamente da molti di voi ritengo questo sia un bene. Cosa avevamo prima ? Scaffali fantasy ridotti per dimensioni pieni stracolmi di shannara. Altro si trovava guadando bene (zimmer) altro è passato come una meteora (tad williams) altro, per la pochezza dei concorrenti passava per capolavoro (eddings, w&h). Per trovare poi i tomi della nord si doveva mettere in piedi una caccia al tesoro. Infine, qualche cultore si leggeva la leguin. Cosa abbiamo ora? Pareti intere coperte di libri fantasy. Temo che questo porti a scadimento della qualità? Nemmeno per sogno. E i fatti parlano chiaro. Negli ultimi pochi anni abbiamo assistito alla pubblicazione di jordan (abbandonata nei primi anni 90 dalla mondadori) e martin (storpiato sempre da mondadori). La fanucci poi ha avuto il coraggio di importare autori nuovi: la hobb e mieville su tutti. La prima molto originale e sempre di qualità, un genio assoluto il secondo, anche volendolo vedere al di fuori del genere. La nord ha rifatto capolino riproponendo feist, non limitandosi al vecchio signore della magia ma pubblicando via via le nuove trilogie. Vogliamo dimenticare l'armenia con erikson? La sua sola comparsa, edito da una casa editrice che fino ad ora ha prodotto ottime traduzioni e ha diviso i tomi solo in una circostanza, mi farebbe dire che siamo di fronte ad una nuova età dell'oro. Quasi mi sfugge keyes. I suoi regni delle spine e delle ossa sono una lettura fantastica. Senza stare a spremermi ho tirato fuori sette autori di altissimo livello. Credo sia più di quanto si sia osservato nell'era pre sda. Poi certo, si rischia di imbattersi in enormi boiate (qualcuno ha provato la città delle torri di baker?), ma è anche vero che circolano volumi al di fuori di saghe lunghe che fanno la loro porca figura. Senza stare a pensarci troppo, abbiamo disponibili jonathan strange e mr norrel, il raccoglitore di anime di campbell (assolutamente da leggere!), la trilogia russa di lukjanenko e molti altri di sicuro che mi sono sfuggiti.
Il futuro come lo prevedo?Pieno di vaccate, ma con potenziali gemme in mezzo. A breve la fanucci inizierà a pubblicare rothfuss. Dopo l'uscita di amol credo avremmo la possibilità di leggere in italiano l'opera di sanderson, sul quale si dice un gran bene. Se qualcuno sarà coraggioso, ci sono un paio di ottime saghe di williams da proporre (o riproporre: quanti hanno letto il ciclo delle spade?). Oltreoceano si parla molto bene di glen cook (la cui trilogia sulla black legion è in rampa di lancio nella mia lista dei desideri su ibs), e di R. Scott bakker.
Insomma, se a voi la situazione pare peggiorata, credo siate solo un po' nostalgici.....





Infatti l'onda lunga dei film ha permesso a case editrici italiane di puntare su romanzi GIA' ESISTENTI, decisione scontata perchè si è aperto il mercato e quindi l'occasione andava sfruttata. Il problema è: perche non vi hanno investito prima? Perchè non hanno creduto nelle loro potenzialità, vedi Mondadori con Jordan e ricordate che stiamo parlando di una decina d'anni fa, non un secolo.
La fertilità attuale del mercato-fantasy inoltre porta anche le estreme conseguenze, che sono quelle che ho detto sopra: alcuni libri fotocopia, altri insulsi, molti dei quali dannosi al genere stesso. La recente proliferazione di autori italiani, inoltre, è indubbiamente un bel segno. Ma nessuno di loro potrà crescere (e con essi le loro opere) se il fantasy continuerà ad essere visto come il genere dei ragazzi che sono stanchi di giocare ai videogames. Questo, purtroppo, è un pregiudizio diffuso che il marketing affannoso di questi tempi non cancella, ma acuisce, in quanto esso, per natura, è ondivago e temo che possa pure finire per riportare le cose come pochi anni fa. Scaffali compresi.

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12/02/2008 20:09
 
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tanta carne al fuoco, molto da dire, ma è tardi

domani chiarirò, appena possibile, alcune cose in cui temo di esser stato frainteso
ragà, nemmeno sono riuscito a leggere tutto, devo proprio scappare, ma vi ringrazio in anticipo per la linfa che date al topic.

sono lieto dei tanti messaggi, della vivacità della discuss.

a domani [SM=x494625]
Email Scheda Utente
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12/02/2008 20:31
 
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Io quoto in pieno Frankifol [SM=x494523]
12/02/2008 20:51
 
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Re:
Stedding'89, 12/02/2008 20.31:

Io quoto in pieno Frankifol [SM=x494523]


e pure io, che ancora mi trascino stancamente sui luoghi di lavoro.

tra l'altro, frankie, spero si fosse capito a sufficienza che anch'io, come te, sono 1 entusiasta del fenomeno, pur con le dovute precisazioni.

che poi, ripeto: le vaccate esistevano già prima, ed oggi ne troviamo in giro di + ... ma, appunto, come giò affermato in 1 post precedente, avremo finalm. la possibilità di leggere anche PIU' qualità.

p.s. frankie, ma ne avessi letto uno, degli autori che citi come er mejo de li ultimi anni .... [SM=x494538]

mi sa che, tempo xmettendo, dovrò mettermi sotto [SM=x494536]

Email Scheda Utente
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12/02/2008 21:01
 
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come il genere sia visto non è cosa che mi interessi.Tanto più che in media il giudizio negativo arriva da ignoranti in materia. Ormai, a circa il trecentesimo fantasy letto, prima di rispondere ad un parere o ad una critica chiedo un minimo di bibliografia. Recentemente su un altro forum, dopo aver chiesto ad un tizio che non gradisce erikson (di cui ha letto solo i giardini), quali fossero i suoi gusti mi sono imbattuto in una risposta agghiacciante : brooks, w&h e non so che altro. Chairamente, con questi presupposti, il discorso può chiudersi lì, senza ulteriori indagini.
Sembrerò spocchioso, ma leggendo fantasy da quando ho 8 anni (mettendoci in mezzo roald dahl), pretendo commenti circostanziati.
Quindi, quello che so è che prima, per leggere qualcosa di buono si doveva cercare con molto impegno e la scelta era tutto sommato limitata (leggasi tolkienismo diffuso). Attualmente, il genere è visto allo stesso modo ma la scelta è più ampia e la qualità complessivamente più elevata. Quindi a me va benissimo così.

Relativamente agli autori italiani, quelli che ho letto (cerrino, troisi, valzania, d'angelo) non mi hanno convinto pienamente. Anzi.

Poi non ho capito una cosa. Che vuol dire puntare su romanzi già esistenti? Quelli che ho citato, non lo sono. Le traduzioni italiane stanno seguendo più o meno la pubblicazione in lingua originale. Non stiamo assistendo ad una esclusiva ripubblicazione di howard, moorcock ed altri che per fortuna sta cmq avvenendo, ma alla pubblicazione di romanzi INEDITI in italia.
Email Scheda Utente
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12/02/2008 21:06
 
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ps: la storia della bibliografia non è diretta a nessuno in particolare, al momento! [SM=x494529]

Alucard, almeno mieville ed erikson devi leggerli!
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13/02/2008 01:49
 
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Ovviamente con "Romanzi già esistenti" mi riferivo a Jordan in primis. Credo che tutti siamo qui perchè riteniamo la sua saga la migliore per motivi che credo condividiamo. E preciso, inoltre, che sto parlando della situazione italiana in particolare. Ora, come è stato possibile che un'opera di tale caratura sia stata prima abbandonata dalla più grande casa editrice italiana e poi snobbata da tutte le altre per dieci anni? "L'ascesa dell'ombra" è uscito inedito nel 2004, a ben undici anni di distanza dalla sua pubblicazione in lingua originale! Ora, ditemi voi se una tale svista possa essere giustificabile se non col fatto che in Italia purtroppo persiste un pregiudizio di sorta sul genere, e il mio timore è quello che quella attuale sia solo una moda passeggera che porta sì aria nuova (e ce ne fosse), ma che non cancella la premessa: intendo dire che, passato il momento di "grassa", potremmo tornare al punto di partenza, nel senso che l'onda potrebbe abbassarsi e le case editrici italiane smetterebbero di conseguenza di investire soldi (e ne servono tanti) in traduzioni di libri voluminosi e dal dubbio successo commmerciale, col rischio di perderci per strada il Jordan di turno. Non credo che il fantasy meriti una sopravvivenza di questo genere, credo che meriti molto di più, e questo lo dico per quanto amo questo genere e i suoi romanzi.

Altra notazione: purtroppo, romanzi di gente come Mieville e Keyes non sono di reperibilità immediata, mentre quelli su Magic e Dragonlance si trovano sempre e ovunque in quantità, appunto, industriale. Non credete che anche questo sia un segno di come si stia orientando il mercato editoriale? Cioè, puntare meno sulla qualità e più sul prodotto che ha già fidelizzato il consumatore, concetto totalmente estraneo da sia da quello di scrittura di un libro che della sua lettura (che io intendo come una continua scoperta, sia del mondo che ti si apre davanti che, contemporaneamente, di se stessi).

Per frankifol: tranquillo, nessuna spocchiosità, siamo qui per discutere ed esprimere ognuno le nostre convinzioni... [SM=x494602] Pax vobiscum...
[Modificato da Shaidar 13/02/2008 01:52]

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Email Scheda Utente
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13/02/2008 10:17
 
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a dirla tutta il keyes ed il mieville di turno in una bella feltrinelli si trovano senza probemi. Poi è vero che i vari d&d e magic abbondano, ma basta fare selezione. Su una cosa però concordo. Il rischio che passata la moda del fantasy diminuisca l'afflusso di nuove opere c'è. E non ci si può fare niente. Di mio, cercherò di tenermi informato su quello che gira all'estero, essendo più che disponibile a leggere in inglese. Non è un caso che jordan dall'ascesa dell'0mbra inclusa me lo sia cibato in inglese...
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