Salve a tutti, per puro caso mi sono imbattuta in una potenziale interessante osservazione
(ho aperto un nuovo topic perché non mi pare di averne visto uno simile e non c'entra niente né con le leggende norrene né con quelle greco-romane).
Tutto è iniziato quando ieri ho visto Mongol, un bel film sulla vita di Gengis Khan.
Cercando un po' di informazioni pare che da fonti cinesi e persiane, i Mongoli anticamente avessero
per lo più capelli rossi, carnagione molto chiara e occhi per lo più verdi (o comunque chiari): come lo stesso Gengis Khan.
Caratteristiche che si ritrovano ancora nei ceppi puri chirghisi.
Ora un'altra caratteristica interessente è che come i Mongoli anche gli Aiel sono divisi in tribù, che si fanno guerra tra di loro,
e che per indicare il gran khan usano, appunto, l'appellativo capo dei capi.
Inoltre a Gengis Khan, come ad alcuni importanti imperatori cinesi, è stato accostato il soprannome di cakravartin
che significa 'colui che gira la Ruota del mondo'.
Il concetto, infatti, si associa secondo molte religioni orientali (in primis il Giainismo) proprio a
quello di un Universo eterno, anche se non immutabile, conosciuto come Dharmacakra o wheel of Dharma.
Un'altra importante (a mio avviso) correlazione è che il simbolo degli imperatori Cinesi è quello
del drago e solo i suoi funzionari più vicini potevano portare l'effigie del drago ricamata sui loro vestiti.
Inoltra, guarda caso, tra la Cina e la Mongolia esterna si trova un deserto (quello del Gobi) proprio come
avviene tra le terre bagnate e quelle del deserto Aiel.