Rileggendo con calma, e` un capitolo eccellente, con una prosa che si mischia molto molto bene con quella di Jordan nei libri precedenti, pur mantenendo una sana impronta di Brandon (anche se, volendo essere iper-pignoli, entitlement per definire l'atteggiamento di Elaida e` un poco troppo moderno per il supposto mondo sei/settecentesco). A me l'incontro con Elaida e` piaciuto davvero, e il fatto che un poco tutto il capitolo sia un riassunto e` consistente con quanto faceva sovente RJ. Anzi, e` un gran bell'antipasto di quello che verra` in seguito.
Iniziano i percorsi paralleli nel libro di Egwene e Rand, e mentre si prospetta l'enorme crescita del ruolo e della qualita` di leader di Egwene, noto l'atteggiamento asinino (da vera Aes Sedai) verso Rand, con la domanda retorica "Were we the ones [...] who failed to contain the Dragon Reborn?", e l'altrettanto asinino atteggiamento verso i tre giuramenti ("The three Oaths were what
made the Aes Sedai. They were what kept the Aes Sedai doing what was best for the world, but more than that, they were a shelter from accusations". Ora, non so se questa attitudine derivi dalla frequentazione con Siuan o dalla manipolazione di Halima, ma da Egwene, che ha visto come le Wise Ones erano integrate nella societa`, che conosce il segreto delle Cercavento, ed e` al corrente delle scoperte di Elaine, una cosi` persistente asineria non me la aspettavo.
Di nuovo, foreshadowing alla grande
Su Elaida
parlando dei Seanchan, I suspect that the rumors about them are largely exaggerated e tutto il resto - ghignoso
Una domanda - ma il fatto che Elaida stia diventando cosi` chiaramente paranoica e afflitta da manie di grandezza e` un effetto dovuto al suo incontro con Padan Fain?
- The best days are still to come - B. Sanderson -