La morte di Masema è la cosa che mi ha fatto più ridere di tutte. Gestita malissimo, sembrava quasi che Sanderson volesse sbarazzarsi di un personaggio che, volenti o nolenti, negli altri libri ha avuto un suo peso e una sua influenza, quindi meritivana una morte gestita meglio, descritta meglio, invece in qualche riga finisce tutto. Davvero ridicolo!.. Cosa faceva Masema durante gli incontri con i Seanchan? Cosa si diceva con le Aes Sedai che lo andavano a trovare?? Spero lo scopriremo nei prossimi due libri altrimenti davvero questo è un errore da scrittore principianti.
C'e` del vero in quanto dici in molte delle tue critiche, e quando avro` terminato la mia rilettura approfondiro`. Permettimi pero` di dire che:
1) i prologhi di Jordan servono molto spesso a chiudere eventi rimasti in sospeso dai libri precedenti, quindi non mi sorprende che gli straschichi di Malden si vedano nel 12
2) Masema e` un personaggio comunque negativo (pur se pazzoide e manipolato dall'Ombra), e Jordan tende a far morire i personaggi negativi in modi poco gloriosi - pensa a Couladin (ucciso fuori scena), Sheriam (uccisa in flash back), quasi tutti gli amici delle tenebre incontrati visti finora.
3) Jordan amava molto mischiare ed invertire i riferimenti alla nostra cultura per prenderci tutti un poco in giro. Masema e` ispirato, tra gli altri, a Giovanni il Battista, che viene ucciso per colpa di una danza sensuale di una principessa (Salome`, che, su istigazione di Erodiade, ottiene da Erode come ricompensa per la danza la testa di Giovanni). Ed il nostro Masema viene ucciso da una principessa (saldeana), che non perde occasione di farci sapere di conoscere la sa'sara, una danza incredibilmente provocante.
Concludendo, il prologo mi sembra molto + Jordan che Sanderson.
- The best days are still to come - B. Sanderson -