Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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03/12/2013 02:22
 
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Conclusione
Salve a tutti. Non sono tanto pratico di forum, troppe regole vi vigono :D, eppure alcuni mesi dopo aver finito di leggere il tomo conclusivo della ruota, tralasciando il vuoto, la giusta e soave malinconia che rasenta la perdita che ho provato, ho sentito la forte sensazione di metabolizzare il tutto con qualcuno. Vedete dalle mie parti non sono in molti a leggere e ancor meno quelli interessati a impelagarsi nell'impresa di immergersi in testamenti biblici come quelli scritti da Rigney. Senza annoiarvi, spulciando qua e la scopro questo forum, mea culpa, dato che questa Piazza mi sembra il corrispettivo italiano di DragonMount.

E pensare che la ruota l'ho conosciuta tramite un fps uscito più di 10 anni fa e che da li, svariati anni dopo, trovandomi davanti ai libri che avevano ispirato quel gioco e soprattutto davanti a quelle copertine... pensai: "Questo non lo leggerò mai". :D Credo che da allora il detto non giudicare il libro dalla copertina non abbia avuto un sostenitore più fervente di me.
Ero al termine del settimo libro quando scoprii amaramente che l'autore era morto. Lo scrittore guerriero, ove persino nel Nam si era fatto onore e credo sia stato li che i tratti orientali hanno preso corpo e spessore per il suo mondo. Senza vergognarmene l'unica cosa che riuscii a formulare fu "C***o e ora?" Il problema è che avevo riversato troppo amore in quella saga. In passato mi sono lasciato assorbire da quei libri come un naufrago ad uno scoglio, dimenticando gli affanni. Mi sono avvicinato al fantasy grazie a LOTR ma se il signore degli anelli mi ha accolto nei suoi lidi fantastici, la Ruota del Tempo mi ha fagocitato come null'altro. E' Grazie a Rigney che ho trovato la passione per la scrittura e grazie a lui ho capito l'elemento fondamentale che costituisce ogni libro. La coerenza. Di Deus ex machina ce ne sono sin troppi in questo filone della letteratura. In quei romanzi, invece, in quella vastità fatta di lettere, ho trovato un nesso in ogni cosa. Avvolte mi sono addirittura messo a confutare, in base ai vari elementi forniti, se il tessuto economico e il potere delle varie nazioni fossero verosimili nell'ampio spettro del contesto narrato. Basti pensare anche solo all'espediente per evitare il fattore "3000 anni", perché, non si sa il motivo, in un fantasy che ne passi una decade o decadi di millenni, le società non si evolvono ne involvono. Jordan ha pensato anche a questo: epoca leggendaria, rottura, consolidamento, prosperità, GUERRE TROLLOC! In modo tale da preparare il gregge per il macello, e da li si è dipanato tutto. Scusatemi se divago. Ad ogni modo, dopo la morte di RJ era finito tutto,sapevo già che tutto quello che sarebbe stato scritto, sarebbe stato un surrogato, un sottoprodotto, scritto solamente per dovere di cronaca. Io non giudico BS, in pochi davvero avrebbero avuto il coraggio i imbarcarsi in una simile impresa. Curiosando qua e la ho visto che qualcuno scriveva che tra i plausibili ci sarebbero potuti essere Goodkind... Tremo al solo pensiero se fosse successo. Non me ne voglia nessuno, ma ve lo immaginate Rand che inizia a interloquire per 100 pagine con Shai'Tan? Mi sa che sia Elan che il tenebroso si sarebbero uccisi per lo sfinimento. Ma alla fine l'amaro è rimasto, per me la ruota si ferma all'undicesimo libro. Gli altri sono un più, qualcosa di scisso, a sestante, che completano, ma non arricchiscono quel ciclo narrativo durato quasi un quarto di secolo. Al di là del piacere, al di là delle congetture, a prescindere dal gusto, forse sbaglierò, ma non è il modo di scrivere o, comunque grave oltre ogni mio dire, l'incoerenza di parecchie parti. E' l'esperienza narrativa che io giudico carente, e come potrebbe essere altrimenti? Come poter emulare quel guazzabuglio di idee connesse e interconnesse, quel gaudio di idee e di culture, di esperienze vissute e di percorsi neurali unici, in ognuno di noi. Ditemi voi, dove è possibile trovare una tale ricercatezza, una tale pregnanza nelle culture e nei popoli? R.A Martin è bravo, ma non come RJ. Se io dico Arad Doman, tà! Ti rispondo qual è la capitale, chi sono i domanesi, come pensano, detti usati, tradizioni e via di seguito. Certo anche RJ ha avuto i suoi spunti: quanto sono simili gli Aiel ai Fremen, dalla loro ossessione per l'acqua, ai cani di pietra, sino al Car'a'Carn, tanto simile allo Kwisatz Haderach. Comunque sia, come ho detto non giudico BS, ha fatto un lavoro eccelso e monumentale, ma ha confuso le stelle riflesse di notte sulla superficie di uno stagno, tanto per citare il lupo bianco. (Piccola divagazione, curiosando ho scorto la firma di un degli utenti,Damer Flinn, la risposta di Geralt a yennefer, dopo il banchetto, è la cosa più comica mai letta in vita mia. :D)Nonostante tutto, non credo proprio che sia colpa sua, anzi credo abbia fatto del suo meglio. E' come se avesse tentato di ricostruire un'immagine spixellata, come un programma di ricostruzione, colmando i vuoti con toni il più appropriati possibili.
Credo di avervi annoiato già troppo con questa mia dedica appassionata. Qui si parla del libro finale, non voglio dilungarmi ancora in un esegesi di cosa sia manchevole o no, anche se potrei spellarmi le dita a forza di scrivere incongruenze palesi o meno, ma non possiamo farci niente, la ruota ha tessuto in questo modo. Tanti sono i misteri i quali, credo, rimarranno per sempre insoluti, tipo cos'è questo manto del drago? Questa protezione di pura luce che ha eretto contro la corruzione. Rand che non con il potere, anzi lui se ne rallegra, ma con la "volontà" accende il tabacco. Questa misteriosa sapiente che si erge dalle sabbie e che ha fatto dolere milioni di meningi nel tentativo di supporre chi sia. Questo cordone simbiotico di Rand con Elan, che addirittura ha permesso a Rand di traslare la sua anima nel corpo ormai svuotato del reietto. E via con le speculazioni! :D Ma credo che tuttavia sia meglio così, come cantava Ruggero, cos'è che spinge l'uomo a chiedersi, a scervellarsi, a ritornare sui suoi passi? Il mistero fa perdurare le cose e credo che su questo punto, spero di non peccare di arroganza, RJ avrebbe lasciato questi misteri tali. E sommato tutto, questo libro merita e anche tanto, nel bene e nel male. Una giusta conclusione all'eterno girare della Ruota.

P.S.

Come ho detto non sono tanto pratico di forum, se ho errato in qualcosa, a mia colpa, chi di dovere mi linci. :D
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