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30/05/2006 14:32 | |
Libro I - capitolo 17 - Osservatori e cacciatori
I nostri sono costretti ad una notturna e veloce fuga da Bearlon, ma alle mura si imbattono in un gruppo di Manti Bianchi e Moiraine dà spettacolo!
MB "Guardia, è evidente che ti ho salvato da un grande disastro. Stavi per aiutare alcuni Amici delle Tenebre a sfuggire alla Luce. Meriteresti che facessi rapporto al governatore o che ti affidassi agli Inquisitori per scoprire i tuoi veri intenti." s'interruppe per osservare la puara della guardia "Non ti piacerebbe, eh? Invece porterò al nostro campo questi bricconi, in modo che siano interrogati nella Luce... al posto tuo, eh?"
"Porterai me al tuo campo, Manto Bianco?" la voce di M giunse all'improvviso da tutte le direzioni. All'arrivo dei Figli si era ritirata nel buoio e le ombre l'avvolgevano. "Interrogherai me?" Le tenebre vibrarono, quando lei avanzò d'un passo; la fecero sembrare più alta "Mi sbarrerai la strada?"
Un altro passo. E Rand rimase a bocca aperta. Era davvero più alta, la testa era allo stesso livello della sua, e lui sedeva in sella al grigio. Le ombre si raccolsero intorno al viso di M, simili a mubi di tempesta.
"Aes Sedai!" gridò Bornhald. Cinque spade brillarono nella luce "Muori" [...]
R gridò mentre il bastone di M si alzava ad intercettare la lama. Il legno delicatamente intagliato non avrebbe fermato l'acciaio. La spada incontrò il bastone. Sprizzarono scintille e un sibilo ruggente scagliò B fra i suoi compagni dal mantello bianco. [...] Riccioli di fumo si levarono dalla spada di B, caduta a terra accanto a lui, con la lama piegata ad angolo retto, quasi fusa.
"Tu osi assalire me!" la voce di M ruggì come turbine d'uragano. Le ombre vorticarono attorno a lei, drappeggiarono come un mantello la sua figura; l'Aes Sedai si stagliò su di loro, alta come le mura della città. Gli occhi fissarono ferocemente i Figli ammucchiati per terra, come un gigante che guardasse degli insetti.
[...]
Per un istante R rimase impietrito a guardare. Ora la testa e le spalle di M superavano le mura. Guardie e Figli ritrassero da lei, facendosi piccoli piccoli, accucciati contro la parete del corpo di guardia. Il viso dell'Aes Sedai si perdeva nella notte, ma i suoi occhi, grandi come luna piena, brillano d'impazienza, oltre di collera, quando si posarono su R. Il ragazzo deglutì, spronò Cloud e seguì al galoppo gli altri.
[...] La figura in ombra di M torreggiava al di sopra della palizzata di tronchi, circondata da un nimbo argenteo dovuto alla luna nascosta. Mentre R guardava a bocca aperta, l'Aes Sedai scavalcò le mura. [...] Appena posò i piedi sul terreno, M riprese di colpo la statura normale.
[...]
"Eri più alta di un gigante" disse Egwene, senza fiato, muovendosi a dsagio in groppa a Bela. [...]
"Davvero?" rispose M, con aria assente, montando in arcione.
"Ti ho vista" protestò E
"La mente gioca degli scherzi, di notte. Gli occhi vedono cose che non esistono"
Com'è adorabilmente frigida! |
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