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18/05/2007 14:23 | |
Libro III - Capitolo 55 - Quel che è scritto nella profezia
Be'lal sollevò la lama di fuoco nero, ringhiando "Prendila! Prendi Callandor e difenditi! Prendila, o ti ucciderò in questo momento! Se non la prenderai, ti ammazzerò!"
"No!"
Anche Be'lal sobbalzò nel sentire il tono perentorio di quella voce femminile. Il Reietto fece un passo indietro per uscire dall'arco della spada di RAnd e girò la testa per guardare contrariato Moiraine, mentre camminava a grandi passi attraverso la battaglia, gli occhi fissi su di lui, ignorando le grida dei moribondi agonizzanti che la circondavano. "PEnsavo di essermi decisamente liberato di te, donna. Non importa. Sei solo una seccatura. Una mosca che punge. Una zanzara. Ti chiuderò in gabbia con le altre e ti insegnerò a servire l'Ombra con i tuoi poteri inconsistenti" concluse con una risata sprezzante, e sollevò la mano libera.
Mentre l'uomo parlava Moiraine non si era fermata nè aveva rallentato. Era a non più di trenta passi di distanza quando l'uomo mosse la mano e lei entrambe le sue.
Vi fu un istante di sorpresa sul volto del Reietto, che ebbe il tempo di gridare "No!" Quindi l'Aes Sedai rilasciò una barra di fuoco bianco più calda del sole, una verga accecante che scacciò ongi ombra. Davanti a essa, Be'lal si trasformò in una sagoma di granelli brillanti, puntini che danzarono nella luce in meno di un battito di cuore, granelli che si consumarono prima che il grido svanisse.
Cioèèèèèèèèèè |
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