Quoto Lord Casbah e aggiungo solo che ,da buon filologo,Tolkien si preoccupa di creare un mondo "possibile",dandogli una identità,delle radici,un'evoluzione,dove ogni singolo tassello si incastra perfettamente con i circostanti,dove nulla è dettato dal caso ma ogni evento risulta comprensibile alla luce degli avvenimenti che lo precedono.
La grandezza di Tolkien non sta nella storia(che di per se è pure semplice perchè rispechia i canoni classici:protagonista ,antagonista,aiutanti dell'uno e dell'altro,oggetto magico,missione)ma,come ha detto LC, nell'imanne lavoro certosino che c'è dietro,di creazione di un universo,in tutti i suoi aspetti dal più remoto (addirittura dalla creazione la musica degli Ainur)alla vicende successive.
Tolkien è un grande demiurgo ed è lì che secondo me va vista la sua grandezza,oltre che nella sua capacità narrativa.
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La vida no es lo que uno viviò sino lo que recuerda,y como lo recuerda para contarlo.