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06/02/2008 17:53
 
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Secondo me intendeva solo dire qual'è la sua idea su un libro di successo,ovvero che non si deve rovinare il lavoro con un pessimo finale perchè ha un peso notevole sulla bellezza del libro,e sinceramente condivido...




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07/02/2008 08:24
 
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Articolo di FantasyMagazine:

Rileggendo La Ruota del Tempo
Brandon Sanderson, attualmente impegnato nella rilettura del ciclo de La Ruota del Tempo, commenta i primi due romanzi di Robert Jordan
Come aveva promesso agli appassionati di tutto il mondo, Brandon Sanderson si sta dedicando alla rilettura degli undici romanzi che attualmente costituiscono il ciclo de La Ruota del tempo. Questo al fine di entrare meglio nei meccanismi narrativi e nella sensibilità del compianto Robert Jordan.

Lo scopo finale è quello di pubblicare un romanzo, A Memory of Light, quanto più possibile simile a ciò che avrebbe scritto Jordan stesso se la morte non lo avesse impedito.

Sanderson, da sempre molto attento al contatto con i fan, ha deciso di pubblicare periodicamente sul suo sito le impressioni di lettura — o meglio, di ri-lettura, visto che ha dichiarato di aver letto il ciclo sei o sette volte — dei volumi che compongono la saga che è stato chiamato a completare.

Si tratta, però, della prima volta che la rilegge completamente da quando è diventato uno scrittore professionista, e questo altera necessariamente il suo modo di osservare tutta la storia.

In particolare, adesso sa quanto sia complicato prevedere ciò che avverrà in volumi che ancora devono essere scritti. Pur conoscendo a grandi linee lo svolgersi degli eventi futuri, anticipare i dettagli di una serie così lunga è una cosa difficilissima, e lui si dichiara stupefatto per l’abilità con cui Jordan è riuscito a porre le fondamenta per i libri che doveva ancora realizzare.

Un esempio di ciò, a suo dire, sono le visioni di Min, ma anche l’uso della mitologia e della storia per preparare il lettore alla trama della Grande caccia o a eventi ancora più lontani nel tempo come le interazioni fra gli Aiel o il ritorno dei Seanchan.

Una cosa che Sanderson tiene a sottolineare è che, anche se dovesse scrivere che una determinata scena in cui compare un certo personaggio dovesse risultare per lui poco interessante, questo non significa che stia criticando le opere di Jordan, o quel personaggio in particolare. A suo giudizio il modo di scrivere di Robert era straordinario, e durante la rilettura è stato colpito dalla sua incredibile capacità di intrecciare insieme idee molto diverse fra loro.

Allo stesso modo, ama sinceramente ciascun personaggio — in fondo lui, come molti altri lettori, è cresciuto insieme a loro — e li considera degli amici. Però anche un amico, a volte, può annoiare. Questo comunque non significa che intenda tagliare alcun personaggio dal dodicesimo volume, o dargli meno spazio. E, anche se la sua interpretazione delle motivazioni di un personaggio può essere diversa da quella dei singoli lettori, il materiale lasciato da Jordan è esaustivo, e ogni caratterizzazione dipende da lui.

L’obiettivo finale di Brandon è di essere il più invisibile possibile, lasciando fuori da A Memory of Light i suoi propri temi e le sue idee.

La Ruota gira, le ere tornano nuovamente e temi già visti si ripropongono al lettore sotto una nuova luce.

Secondo lo scrittore, nell’ultimo libro saranno molti i richiami a L’Occhio del Mondo, proprio per dare al lettore un senso di chiusura del disegno e accordarsi al motivo della Ruota che gira.

Per quanto riguarda la rilettura vera e propria, Sanderson si dichiara stupefatto per le emozioni provate. La prima volta che aveva preso in mano L’Occhio del Mondo, infatti, era lui stesso un teenager e gli era venuto spontaneo simpatizzare con Rand, Mat e Perrin.

E anche le volte successive erano stati loro ad attirare maggiormente la sua attenzione, mentre era frustrato dal fatto che Nynaeve e Moiraine cercassero sempre di tenerli al guinzaglio, dandogli continuamente ordini su come comportarsi e cosa dire o non dire.

Ora, a distanza di anni dall’ultima rilettura, lo stesso Brandon ha avuto modo di crescere e maturare e stranamente — quasi a tradimento, dice lui — ora si ritrova a vedere Rand, Mat e Perrin come degli incoscienti teenager. Al punto da aver voglia, a volte, di urlare per trattenerli dal fare qualcosa di folle, come andare a passeggio per Shadar Logoth senza avvisare nessuno.

E se in passato aveva visto in Nynaeve una specie di autoritaria sorella maggiore, ora che la sua età è vicina a quella del personaggio di Jordan riesce a comprenderne meglio le motivazioni, al punto da ritenerla uno dei personaggi più eroici dell’intero libro.

Se Rand e compagni infatti non avevano avuto altra scelta, la Sapiente ha lasciato i Fiumi Gemelli di sua spontanea volontà, viaggiando da sola malgrado il recente attacco, ed è riuscita a seguire le tracce del gruppo di fuggitivi. E nonostante il fatto che avrebbe potuto tornare a casa in qualsiasi momento, e che Moiraine continuava a trattarla come una bambina, il suo senso del dovere e la sua determinazione l’hanno spinta a rimanere per proteggere i suoi compaesani.

Sanderson ribadisce di essere impressionato da ciò che è riuscito a realizzare Jordan, e afferma senza mezzi termini che questi libri dovrebbero essere studiati da ogni aspirante scrittore.

In un’intervista del 2005 aveva detto che questi volumi erano un perfetto equilibrio di elementi tradizionali, che rendono la storia familiare al lettore, ed elementi innovativi, che forniscono continuamente nuove cose da scoprire. In questi romanzi riusciva a percepire l’essenza del fantasy, pur senza rileggere la stessa storia narrata in innumerevoli altri libri.

E anche adesso che le opere di Jordan sono diventate dei classici del genere, al punto da divenire esse stesse degli archetipi, non hanno perso nulla della loro freschezza e della capacità di coinvolgere il lettore.

Ora nella sua analisi Sanderson si sofferma principalmente sulla caratterizzazione dei personaggi. Se i teenager possono essere affascinati da Egwene o da uno dei ragazzi, altre figure pensano e agiscono in modo diverso, riuscendo a catturare le emozioni di persone di tutte le età.

A suo giudizio questo è uno dei motivi perché questi romanzi funzionano così bene: ciascuno è in grado di trovare un personaggio vicino a lui e di immedesimarvisi, perché il loro creatore è entrato nella loro mente ed è riuscito a mostrarci davvero chi sono e cosa sentono.

Con La Grande caccia, e il moltiplicarsi dei punti di vista, inizia a vedersi la portata della storia. Una storia talmente vasta che spesso i lettori si sono lamentati per il ritmo con il quale Jordan la racconta. Ma se è vero che gli ultimi libri sono divisi in grosse sezioni dedicata a un solo personaggio, in questo secondo romanzo non si perdono le tracce di nessuno troppo a lungo. I capitoli sono brevi e alternati fra loro nel tentativo di narrare in poche pagine gli avvenimenti che accadono nello stesso momento in luoghi diversi.

Il risultato finale è quello di un ritmo vivace, che fa procedere la storia in modo incalzante.

Una cosa che Brandon ha sempre ritenuto fondamentale è la conflittualità interiore dei personaggi. Ogni figura diviene interessante solo grazie ai suoi conflitti, e l’ambientazione prende vita nel momento in cui differenti culture si scontrano fra loro.

Partendo da queste idee, Sanderson ha tracciato un breve elenco dei conflitti e delle preoccupazioni che affliggono Rand all’inizio della serie:

— i servitori del Tenebroso che lo inseguono;

- il Tenebroso stesso che appare nei suoi sogni;

- i suoi dubbi circa la sua stessa identità e il fatto che Tam possa non essere suo padre;

- la preoccupazione per la sua relazione con Egwene;

— la tensione presente da un certo punto in poi con Mat e Perrin;

— la preoccupazione per il fatto che tutti lo ritengano un lord;

- la frustrazione per i tentativi di controllarlo fatti dalla Torre Bianca;

- il pericolo insito nell’incanalare e il suo eventuale ruolo come Drago rinato.

Conflitti. Ce ne sono in abbondanza, e questo è il motivo, a giudizio di Sanderson, per cui la storia ha avuto tanto successo, ed è stata in grado di svilupparsi in così tanti libri senza perdere di fascino.

Nynaeve continua a riscuotere le sue simpatie, anche se non riesce a giudicare con imparzialità Moiraine. Quando pensa all’Aes Sedai, la Sapiente si fa prendere dalla rabbia e lascia da parte la sua intelligenza.

E poi, ci sono molte scene indimenticabili. Come quella in cui Rand usa le Pietre Portali e ci consente di gettare uno sguardo sulle molte altre vite che avrebbe potuto vivere. Vite diverse, ma con in comune le parole del Tenebroso: ho vinto ancora…

Per quanto riguarda il finale di questo secondo romanzo, è altamente drammatico e narrato con un ritmo incalzante.

Brandon ha sempre detto che la conclusione, secondo lui, è la cosa più importante di un libro. Un grande finale arricchisce tutta una storia, così come uno debole può rovinarla irrimediabilmente. E La Grande caccia, con le sue immagini molto potenti — una fra tutte il suono del corno mentre il Drago va a combattere a vessilli spiegati — e i suoi forti conflitti, presenta uno dei finali più forti di tutta la serie.

L’ultimo commento riguarda la cattura di Egwene da parte dei Seanchan. Una scena questa che è rimasta profondamente impressa nella sua mente, al punto che nella rilettura c’era in lui una grande aspettativa per quelle pagine che sembravano non arrivare mai.

Con sua grande sorpresa, un episodio che lui ricordava lungo parecchi capitoli non riempie in realtà più di una trentina di pagine. E questa, secondo Sanderson, è l’ennesima dimostrazione dell’abilità narrativa di Robert Jordan.

Ciò che accade a Egwene è talmente traumatico che lascia nel lettore una forte impressione, e il fatto che il tutto avvenga in così poche pagine dice molto riguardo alla capacità dello scrittore scomparso di creare scene potenti e di grande profondità.

Anche se Brandon ha ancora molte migliaia di pagine da rileggere, conta di iniziare a lavorare sul testo di A Memory of Light durante questo mese, con l’obiettivo di consegnarlo per una prima revisione nel mese di dicembre.

La storia, ribadisce, c’è già, e il suo compito è semplicemente quello di riempire i buchi ancora presenti fra un evento e un altro e addolcire un po’ la prosa.

Il dodicesimo romanzo completerà la storia iniziata ne L’Occhio del Mondo con la battaglia finale. Anche se questo non significa che vi entrerà tutto il materiale lasciato da Jordan.

Parte degli appunti infatti riguardano i due prequel progettati ma mai realizzati, e parte addirittura narrano ciò che accade ad alcuni personaggi dopo la fine di A Memory of Light.

Riprendendo una famosa frase di Jordan, “non c’è inizio né fine, al girare della Ruota del Tempo”.
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07/02/2008 11:52
 
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Parte degli appunti infatti riguardano i due prequel progettati ma mai realizzati, e parte addirittura narrano ciò che accade ad alcuni personaggi dopo la fine di A Memory of Light.


[SM=x494583]chissà se scriverà altro oltre MoL sfruttando gli appunti rimasti....a me non dispiacerebbe...





Mordeth





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Re:
Mordeth, 07/02/2008 11.52:


Parte degli appunti infatti riguardano i due prequel progettati ma mai realizzati, e parte addirittura narrano ciò che accade ad alcuni personaggi dopo la fine di A Memory of Light.


[SM=x494583]chissà se scriverà altro oltre MoL sfruttando gli appunti rimasti....a me non dispiacerebbe...




Questo secondo me potrebbe essere in caso Harriet e Pete Doherty siano davvero molto contenti del risultato di Brandon con AMOL. Sarebbe interessante, oltre ai prequel, anche capire come la ruota rincomincia un nuovo giro dopop tarmon gai'don, sapere cosa è cambiato nel mondo, cosa invece no...

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Shaidar 07/02/2008 11.59
Re:
Mordeth, 07/02/2008 11.52:

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Parte degli appunti infatti riguardano i due prequel progettati ma mai realizzati, e parte addirittura narrano ciò che accade ad alcuni personaggi dopo la fine di A Memory of Light.


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chissà se scriverà altro oltre MoL sfruttando gli appunti rimasti....a me non dispiacerebbe...

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Questo secondo me potrebbe essere in caso Harriet e Pete Doherty siano davvero molto contenti del risultato di Brandon con AMOL. Sarebbe interessante, oltre ai prequel, anche capire come la ruota rincomincia un nuovo giro dopop tarmon gai'don, sapere cosa è cambiato nel mondo, cosa invece no...


[SM=x494573] Quoto su tutta la linea....





Mordeth





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07/02/2008 12:04
 
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Re: Re:
Shaidar, 07/02/2008 11.59:

Sarebbe interessante, oltre ai prequel, anche capire come la ruota rincomincia un nuovo giro dopop tarmon gai'don, sapere cosa è cambiato nel mondo, cosa invece no...



interessante, sì ... ma prima, meglio aspettare e vedere (anzi, leggere [SM=x494568])
le qualità di Brandon ...

ciau ciau [SM=x494534]
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08/02/2008 16:08
 
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Ecco qua freschi freschi due nuovi commenti di Brandon: il primo per"Il Drago Rinato", e il secondo per il mio libro preferito della serie, "L'Ascesa dell'Ombra".
Al solito, vi rimando a più tardi per i commenti, mentre attendiamo che si materializzi la cara alisea per le traduzioni... [SM=x494581]

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08/02/2008 18:56
 
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Mordeth 07/02/2008 12.02

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Shaidar 07/02/2008 11.59
Re:
Mordeth, 07/02/2008 11.52:

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Parte degli appunti infatti riguardano i due prequel progettati ma mai realizzati, e parte addirittura narrano ciò che accade ad alcuni personaggi dopo la fine di A Memory of Light.


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chissà se scriverà altro oltre MoL sfruttando gli appunti rimasti....a me non dispiacerebbe...

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Questo secondo me potrebbe essere in caso Harriet e Pete Doherty siano davvero molto contenti del risultato di Brandon con AMOL. Sarebbe interessante, oltre ai prequel, anche capire come la ruota rincomincia un nuovo giro dopop tarmon gai'don, sapere cosa è cambiato nel mondo, cosa invece no...

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Quoto su tutta la linea....


Quoto pure io!!Se così fosse avrei già l'acquolina [SM=x494561]

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08/02/2008 19:02
 
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Intanto, qualche commento...
Su "Il Drago Rinato" Brandon ricorda che al tempo il libro lo annoiò molto in quanto in esso scompare la figura di Rand. Ora però si è convinto che la storia non riguardi solo il DR, ma la fine di un'Epoca nella sua interezza, ragion per cui ritiene di avere avuto un numero molto ampio di informazioni utili. Sicuramente Brandon ha bisogno di tutto ciò che traspare dal mondo di RJ, ma mi sembra chiaro che questo non sia tuttora il suo libro preferito.

Su "L'Ascesa dell'Ombra", come tanti di noi (io incluso) afferma di aver amato il momento in cui Rand attraversa la storia degli Aiel, anche per me è davvero uno dei più belli (se non IL più bello) della saga intera! Secondo Sanderson è il punto centrale della saga, al punto che quelli che non ci arrivano, affermano che WOT perde d'impatto. Secondo lui questo succede proprio perchè se non si ha ben presente questa scena si perde il senso "storico" dell'opera di RJ, rimanendo ancorati ai personaggi principali.

Come dargli torto??? Personalmente, mi sento di affermare che Sanderson guadagna punti ad ogni nuovo post che scrive... [SM=x494523]

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08/02/2008 19:05
 
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Shaidar 08/02/2008 19.02
Come dargli torto??? Personalmente, mi sento di affermare che Sanderson guadagna punti ad ogni nuovo post che scrive...


Assolutamente!!!E dimostra di essere sempre più un grande fan di wot lui stesso...in parecchie sue affermazioni mi sembra di rivedere i miei pensieri quando lessi quei libri...





Mordeth





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08/02/2008 20:31
 
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Si,decisamente Sanderson, guadagna punti ad ogni suo post.Per Shaidar anche L'ascesa dell'ombra è il mio libro preferito (finora) [SM=x494565]
[Modificato da Stedding'89 08/02/2008 20:32]
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08/02/2008 20:32
 
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Eccomi!!! [SM=x494550]
Puntuale come la morte o le tasse, ecco la traduzioncina sommaria

SUL DRAGO RINATO

Ho già accennato che per me è a volte difficile ricordarsi quali eventi accadono in quale libro.
Ovviamente, sapevo che cominciando questo avrei letto della caduta della Pietra di Tear, in quanto la copertina ne dà una chiara immagine.
Tuttavia, quello che PENSAVO dovesse accadere accadere qui - come le pagine su Egwene tenuta prigioniera dai Seanchan, l'addestramento dei tre nella Torre Bianca - è tutto gia successo nell'ultimo libro. (Diamine, ha infilato davvero un sacco di roba NELLA GRANDE CACCIA).
Ed ora, assistiamo ad un altro evento importante (Rand usa la **luce per pulire la Pietra dall'ombra***) che si trova davvero nel libro seguente.

Così, ho cominciato questo un po confuso, provando a ricordarmi che cosa è accaduto esattamente nel terzo libro.
Circa cento pagine dopo l'inizio, mi sono ricordato all'improvviso.
Questo è il lòibbro in cui Rand sparisce.

Come nelle previsioni dei libri futuri della serie, dove i personaggi secondari si transformano in in personaggi principali, questo è il libro in cui otteniamo soltanto brevi immagini di Rand.
Mi ricordo di essere stato infastidito da questo quando ero più giovane.
Piu tardi - questo è un altro cambiamento fra il me stesso giovane ed il mio me stesso più anziano - non sono più stato della stessa opinione.
Sono cresciuto, nel corso degli anni, e ora considero la RUOTA DEL TEMPO non solo come la storia di Rand, ma più come la storia del finale di un'era. È la storia di intero mondo e della sua gente, non solo la storia di una persona.
E così, ho davvero goduto nel leggere i differenti punti di vista, che mi hanno permesso di familiarizzare meglio con quel mondo e la sua struttura.
Forse è solo lo scrittore in me che sa che tra un altro mese o giù di lì, dovrò scrivere di questo mondo, e così qualunque cosa che mi mostri più punti di vista, più personaggi, e più posti saranno da me molto apprezzati.

***Tutti ammettono però una piccola mancanza.***
Non per più punti di vista di Rand specificamente, ma la macanza di non conoscerlo meglio.
L'uomo del quale abbiamo letto all'inizio di questi libri è cambiato mólto dalla fine del secondo libro. Questo progresso, questo cambiamento, è bloccato fra i libri, persi per noi.
Un amico recentemente mi ha spiegato che il sig. Jordan guarda ai cambiamenti di Rand all'interno di questo libro come metafora del viaggio che ha cambiato lui stesso durante i suoi anni nel Vietnam.
Lo stesso amico ha suggerito che forse mostrare esplicitamente quei cambiamenti potrebbe essere stato troppo vicino a casa per il sig. Jordan. Non ne ho mai sentito parlare prima, ma mi trasmette un grande significato.

Il mio solo altro reclamo su questo libro è Moiraine.
È stata sempre uno dei miei preferiti, ma in questo libro mi ha dato sui nervi. È giusto fare pressione su Mat, se lo merita.
Anche con Rand è una partita alla pari; può radere al suolo intere città. Ha bisogno di una guida.
Ma perchè deve punzecchiare Perrin? Non lo merita.

E, parlando di Perrin, il mio episodio prederito di questo libro è stato quando Perrin è entrato nel negozio del fabbro vicino alla fine ed ha azionato le forgie.
Qualcosa circa la bellezza della scrittura in quel punto, mescolata con l'agitazione interna del Perrin dei capitoli precedenti, mi ha emozionato.
È stato uno dei momenti più stupefacenti della serie fino ad ora per me e mi ricorda perchè mi piace così tanto il personaggio di Perrin.

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08/02/2008 20:40
 
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come sempre grazie Alisea [SM=x494586] [SM=x494586]

Su Sanderson quoto anche io shaidar...
Sui commenti cosa dire?Ha ragione,sta capendo davvero bene il modo di scrivere di Rj...sono sempre più ottimista sul suo lavoro....

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Mia ayende, Aes Sedai!
Inde muaghde Aes Sedai misain ye!
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Fu un soldato. Fu un pastore. Fu un mendicante e fu un sovrano. Fu contadino,
menestrello, marinaio, falegname. Nacque, visse e morì come Aiel.
Morì pazzo, morì putrido, morì di malattia, d'incidente, di vecchiaia. Fu
messo a morte davanti a una folla esultante. Si proclamò il Drago Rinato e
sventolò nel cielo il proprio stendardo; si sottrasse al Potere e si nascose;
visse e morì senza sapere di poterlo toccare. Tenne a bada per anni la pazzia
e il male; cedette nel periodo di due inverni. Amò altre donne, sposò altre donne.
Donne che non aveva mai visto prima di vivere queste vite possibili. Cento vite. Mille.
Tante da non riuscire a contarle. E al termine di ogni vita, mentre giaceva
in punto di morte, mente esalava l'ultimo respiro, una voce gli bisbigliò
all'orecchio: «Ho vinto di nuovo, Lews Therin».
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09/02/2008 01:39
 
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Ali sei grande, puntuale come la pioggia nel week end (che è tutto dire... [SM=x494541] )!
Ma vorrei sapere anche tu cosa pensi, che idea ti sei fatta di Sanderson e di quello che ha scritto su questi libri? Dovresti essere un aficionada di Nyn se non sbaglio, ha scritto anche qualcosa su di lei...facci sapere!

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10/02/2008 13:18
 
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SULL' ASCESA DELL'OMBRA

So che questi post si stanno diffondendo in una miiriade di siti differenti, così ho pensato di chiarire un paio dii cose.
In primo luogo, dovreste capire come uso il mio blog. Mentre a volte entro in profondità nelle discussioni, scrivendo lunghissime risposte (li ho chiamati "EULOgies", dal mio nickname "EUOL"), la maggior parte del tempo il mio blog è usato semplicemente per aggiornarvi suu "ecco che cosa sto facendo ora come ora."
Posterò spesso alcuni paragrafi circa il "copyedit" su cui sto lavorando o sul libro che sto scrivendo. Senza mai approfondire.

Non sono un vero blogger, anche se ho discusso spesso su questo blog.
Non leggo che cosa sta accadendo nela "Blogosfera" ne le offerte di critiche o dibattiiti.
Il mio blog è più una rassegna di notizie che un vero blog. Un modo per i miei lettori per controllare cosa sto facendo.

I post sulla RUOTA DEL TEMPO sono nati per questo scopo.
Non un''analisi dei libri, più un modo di dire "hey, ho rifinito questi libri e comincio col prossimo, se ve ne dovesse imporatre qualcosa."
Sono stato intenzionalmente lontano da qualsiasi analisi profonda per ora, perchè preferirei non infilarmi in nessuna discussione in questo momento.
Questi sono solo aggiornamentii pensati per farvi sapere dove sono e che cosa sto provando.

Detto questo, ecco alcuune considerazi oni sull' ASCESA DELL'OMBRA.

Questo libro è davvero enorme.
Sono curioso sapere se è il più lungo dei libri del sig. Jordan contando le parole. (Qualcuno ha una lista del numero di parole di ogni libro?)
Comunque, non mi è sembrato lungo, in quuanto ci sono una miriade di personaggi da osservare e seguire.
Ho sentito qualcuno protestare sul numero di personaggi nei libri di WoT, ma questa è la cosa fa funzionare la serie così bene, a parer mio.
Potete giustificare un romanzo di 400.000 parole se state seguendo tanti punti di vista e storie differenti.

La parte migliore di questo libro per me, a mani basse, è stata le scene dove Rand apprende la storia degli Aiel e dei Girovaghi.
Questo è l'esatto esempio di quello che stavo provando a dire nel paragrafo precedente, ***ma forse non sono riiuscito a spiegrmii bene.***
Questi libri funzionano perché non inporta quale sia il vostro puunto di vista, il sig. Jordan riesce a renderlo vivo e reale e può rendere le loro motivazioni razionali. (Anche se, a volte, diaboliche.)
Queste scene nel passato sono stare un grande esempio.
Non abbiamo mai conosciutoqueste persone, ma sono tanto interessanti da leggere per me come lo sono i personaggi principali.

Penso che questo sia il salto che i lettori devono fare per goders davvero questa serie.
Non possono restare attaccati a Rand, a Mat, a Egwene ed a Perrin che non sono disposti a sperimentare la potenza della caratterizzazione di altra gente nel mondo.
Quelli che non riescono a fare questo salto tendono a protestare circa la perdita dii centralità della storia nella serie.
Quelli che fanno il salto ottengono una storia più complessa e profonda di quella chhe si riscontra in altre serie fantasy, che sfruttano strutture, caratterizzazioni e descrizioni più tradizionali.

Le mie seconde parti preferite di questo libro vengono con Perrin e Faile.
Faile si cita spesso come uno dei personaggi meno amati dalla gente, ma ancora, penso che questo venga dal non capire che cosa sta accendendo.
È noiosa all'inizio - lo è davvero. È infantile e petulante.
Questo è magnifico: significa che ha spazio per svilupparsi. E penso che dovrebbe.
Questo libro comincia con lei e Perrin che hanno, a mio parere, un rapporto molto immatuuro.
Alla fine si sviluppano insieme ed entrambi maturano.
Perrin impara ad essere un capo, Faile impara a lavorare con lui piuttosto che semplicemente provare con la forza a ottenere da lui di essere **lasciata in carica**. Penso che sia una lezione importante che una giovane nobildonna come lei abbia imparato.

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La parte migliore di questo libro per me, a mani basse, è stata le scene dove Rand apprende la storia degli Aiel e dei Girovaghi.
Questo è l'esatto esempio di quello che stavo provando a dire nel paragrafo precedente, ***ma forse non sono riiuscito a spiegrmii bene.***
Questi libri funzionano perché non inporta quale sia il vostro puunto di vista, il sig. Jordan riesce a renderlo vivo e reale e può rendere le loro motivazioni razionali. (Anche se, a volte, diaboliche.)
Queste scene nel passato sono stare un grande esempio.
Non abbiamo mai conosciutoqueste persone, ma sono tanto interessanti da leggere per me come lo sono i personaggi principali.


Come non quotarlo??Man mano che scrive le sue impressioni sembra davvero pensare le stesse cose che ho pensato io nel leggere i libri!Altri punti guadagnati! [SM=x494523]





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10/02/2008 14:31
 
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Quoto anch'io!Davvero bello quel pezzo,la considero un invenzione geniale di Rj quella di raccontare la storia in quel modo!

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Re:
Be'lal, 10/02/2008 14.31:

Quoto anch'io!Davvero bello quel pezzo,la considero un invenzione geniale di Rj quella di raccontare la storia in quel modo!




Stai attento ai prossimi commenti di Sanderson, se non sbaglio dovresti essere al quinto libro, quindi sei a rischio spoiler! Purtroppo non credo di poter cambiare da me il titolo della discussione, anche se a questo punto andrebbe come "spoiler su tutta la serie"... chiedo ad un amministratore di buona volontà di provvedere... [SM=x494586]

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Don't fear the eyes of the dark lord
Morgoth I cried
All hope is gone but I swear revenge
Hear my oath
I will take part in your damned fate
11/02/2008 11:23
 
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al mio ritorno, tanta carne al fuoco!!!
grazie x le traduzioni, ali [SM=x494536]
che, tra l'altro, ci consentono di vivere meglio il senso dello scorrere del tempo ...
ovvero, come brandon stia impiegando questo periodo che prelude alla scrittura di AMOL
tra l'altro, a parte il fatto che si conferma il suo fervido interesse per approfondire le trame, le sottotrame, i personaggi,
la cosa che + mi entusiasma è che sanderson stia impiegando parte del suo tempo per fare sapere a tutti a che punto è nella rilettura, e cosa ne pensa

significa che ha davvero a cuore tutti i fan della [SM=x494606]
avrebbe benissimo potuto sbattersene, ed uscira a distanza di mesi con qualche lapidaria battuta del tipo: sto lavorando, sono a buon punto, ecc ecc.

invece, puntualmente si esprime come a ricordarci: ragazzi, ci sono, questa è una storia che amiamo tutti, e sto continuando il cammino che porterà alla sua fine: seguitemi, il viaggio è ancora lungo, ma vi tengo sempre presenti, e saprete insieme a me quando avrò raggiunto la meta. [SM=x494561] [SM=x494561] [SM=x494561]

ciau [SM=x494625]
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11/02/2008 14:35
 
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Alucard Reinhardt 11/02/2008 11.23
che, tra l'altro, ci consentono di vivere meglio il senso dello scorrere del tempo ...
ovvero, come brandon stia impiegando questo periodo che prelude alla scrittura di AMOL
tra l'altro, a parte il fatto che si conferma il suo fervido interesse per approfondire le trame, le sottotrame, i personaggi,
la cosa che + mi entusiasma è che sanderson stia impiegando parte del suo tempo per fare sapere a tutti a che punto è nella rilettura, e cosa ne pensa

significa che ha davvero a cuore tutti i fan della
avrebbe benissimo potuto sbattersene, ed uscira a distanza di mesi con qualche lapidaria battuta del tipo: sto lavorando, sono a buon punto, ecc ecc.

invece, puntualmente si esprime come a ricordarci: ragazzi, ci sono, questa è una storia che amiamo tutti, e sto continuando il cammino che porterà alla sua fine: seguitemi, il viaggio è ancora lungo, ma vi tengo sempre presenti, e saprete insieme a me quando avrò raggiunto la meta.



Quoto tutto!!





Mordeth





"Besides you must remember the old saying.Let the Lord of Chaos rule."




"Su le Asce e Sgombrate il campo!"...un grido di Battaglia che non veniva udito da oltre Duemila Anni
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