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28/03/2012 10:32
 
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Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

A mio avviso non si può fare il confronto con la realtà degli errori in originale. Io ho letto XII e XIII in english e refusi ne ho trovati (quelli evidenti grammaticali) e devo ammettere che mi ha fatto sorridere dopo la mia esperienza di leggere l'XI in italiano (dove ho trovato mediamente un paio di refusi grammaticali a capitolo!) ma non mi ha di certo fatto cambiare opinione (solo limato il mio sdegno).

Innanzitutto, stando a quello che scrivi, visto il numero di capitoli dell'XI libro, di refusi devi averne trovati meno di ottanta, ossia meno della metà di quelli presenti nella prima edizione di Towers of Midnight.
Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

Io la penso così e non trovo irragionevole la collaborazione senza nulla in cambio che possono aver fatto gli anglofoni, come un favore alla loro opera preferita: in orginale è qualcosa che sembra arrivare direttamente dalla penna dell'autore (e certi errori saranno arrivati proprio da lui), e sarebbe come pretendere di fargli riscrivere il testo, quindi mi viene più facile prendere il tutto, sostanzialmente, as it is, contestando fino ad un certo punto con la revisione della casa editrice Tor (che avrà pur toppato su certi errori di battitura, comunque a mio avviso nettamente inferiori a quanti se ne trovano in italiano).

In quello che scrivi qui, si ritorna esattamente al discorso che facevo in un post precedente, ovvero quello del 'due pesi due misure': perché, mi chiedo, tu accetti tranquillamente gli errori scaturiti dalla tastiera dell'autore e lasciati dai suoi revisori, mentre invece ti scagli contro quelli del traduttore e lasciati dai revisori della versione tradotta? Mi aspetterei un trattamento simile in entrambi i casi. Come sbagliano i traduttori, così sbagliano anche gli autori; altrimenti perché nel pubblicare la versione paperback di Towers of Midnight sarebbero state operate tutte quelle correzioni? Stando al tuo ragionamento, la prima edizione sarebbe quella 'autentica' e non dovrebbe essere toccata.
Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

Invece in una versione tradotta (e, entro i nostri confini, a questa facciamo riferimento, e la nostra casa editrice è responsabile e imputabile di un certo tipo di scempio tutto suo, ed è sempre questa casa editrice a poter essere raggiungibile dai nostri reclami) accetto molto di meno qualsiasi tipo di refuso per qualcosa che (suppongo) dovrebbe essere fatta con la maggior precisione possibile su ogni frase, ogni parola. Sono più che convinto che si possa avere tutto il tempo che si vuole per il perfezionamento post-lavoro del traduttore (i tempi li detta la casa editrice stessa, no?) e almeno una rilettura che ritrovi quasi tutti gli errori (o orrori) almeno di battitura tuoi, allora, io la trovo fattibile, e doverosa, da fare in maniera quasi scolastica! Dov'è il difficile? Se gli errori li trova uno che legge e ci fa anche meno caso, come può essere fatta una revisione così scadente da chi lo deve fare per lavoro?!

Sul fatto dei tempi sei completamente in errore: sia il traduttore che i revisori hanno delle scadenze, dato che il libro deve uscire entro una certa data; e non si parla solo di traduttori e revisori, ma anche di grafici, impaginatori e tutte le altre persone che ruotano attorno alla pubblicazione di un libro. Tale data può essere posticipata, ma solo qualora sia strettamente necessario. In virtù di questo fatto, è completamente diversa la condizione di chi deve leggere e rileggere un testo entro certi tempi e chi invece può (giustamente) farlo standosene seduto comodamente in poltrona e prendendosi i suoi tempi. Per quanto mi riguarda, se avessi sei mesi per tradurre un volume della Ruota del Tempo, puoi stare tranquillo che uscirebbe senza errori, ma ovviamente non è così, sia per le suddette scadenze, sia perché, se traducessi un libro (pur lungo) ogni sei mesi, di certo non ci camperei. E un ragionamento simile si può fare per l'autore, che comunque sottoscrive dei contratti e deve sottostare a delle scadenze, altrimenti scattano delle penali. Che tu ci creda o meno, il fattore tempo riveste parecchia importanza, e cambiare una data di pubblicazione è sì possibile, in certi casi, ma non basta uno schiocco di dita.
Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

Mi spiace sentire che questa volta molti errori sono tuoi (quindi anche quando ci si mette tutta la buona volontà, e su questo non ho dubbi, può non venire tutto perfetto. C'est la vie. Such is life). Meglio, di sicuro, si poteva fare, però, ok non per raggiungere la perfezione ma almeno avvicinarsi con una certa 'tolleranza' (che io comunque mi aspetto piccola su un'opera a cui conferisco un grande valore, ma c'è chi può essere più concessivo). Bene, per me non è stata raggiunta troppo spesso, perchè va bene che su tutto un volume la percentuale degli errori può essere ridicola, ma se sono comunque tanti (e di questa fattezza) alla fine fanno comunque numero.
Mi dispiace molto di più che purtroppo chi rilegge non ti dà certo una mano a questo punto sugli errori che si possono trovare rileggendo (perchè anche gli scambi di soggetto e le frasi che ti sei perso dall'inglese, poi si sente che qualcosa non quadra, quindi c'è stata una evidente, colossale, inspiegabile carenza). Ma, d'altro canto, piove sul bagnato.

Per confermare quali errori siano miei o meno, dovrei vedere con esattezza quali sono. Io parto dal presupposto che lo siano, ma quando all'epoca de Il cuore dell'inverno vidi segnalato "messe a tacere" al posto di "quietate" capii subito che quello non poteva essere scaturito dalla mia mano.
Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

Infine, con un elenco degli errori in originale non c'è niente di più facile per eliminarli nella nostra traduzione. Farlo è il minimo.
Ma ti dirò: accetterei una traduzione degli errori in inglese, ma non accetto (se oltre questa fantomatica, soggettiva 'soglia') un'aggiunta di errori, evitabili, in italiano. Che purtroppo rimarranno fino a nuova edizione.

Forse non sono stato chiaro su questo punto: gli errori della prima edizione originale non sono presenti nella versione italiana. Ciò detto, chiunque digiti un testo può incorrere in errori: succede a Sanderson e succede a me, che, come lui, scrivo un testo ex novo. Gli errori sono evitabili fintantoché vengono individuati.
Quello che invece non capisco e tanto meno condivido è il tuo discorso sull'"accettare una traduzione degli errori in inglese". A mio parere, questo ci fa ritornare al "due pesi due misure" e alla presunta "autenticità del testo" di cui sopra. Secondo questo tuo ragionamento, avrei dovuto lasciare che Gawyn facesse la sua comparsata mentre parlava Galad o che, in altri libri, Perrin conoscesse magicamente l'identità di Galina oppure Breeze si sostituisse per un istante a Dox in Mistborn. Gli errori sono errori, e in quanto tali vanno corretti, che siano nella versione originale o in quelle tradotte.
Someshta The Green Man, 27/03/2012 20.59:

La lettera è poi una manifestazione di protesta su numerosi aspetti e su numerosi libri, che hanno coperto una decade. Ed era il caso dell'ora o mai più.
Ma dico...sembra troppo pretendere un lavoro fatto degnamente sotto questi punti di vista? Ci sono lavori che per poca meno 'perfezione' hanno conseguenze peggiori.

Su questo consentimi una battuta: sarebbe veramente paradossale che l'Ultima Battaglia venisse combattuta a colpi di carta bollata.

Grazie per l'attenzione,
--
Gabriele Giorgi
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